Nick: NEVERLAND Oggetto: Rock'N'Roll Robot Data: 19/7/2004 17.45.55 Visite: 185
50 anni, mezzo secolo, 18.250 giorni... 50 anni costituiscono un lungo intervallo di tempo, 50 anni è quasi una vita, 50 anni di matrimonio poi non ne parliamo proprio. Insomma nn credo sia una cosa di tutti i giorni quella di poter assistere ai festeggiamenti delle nozze d'oro di una coppia superconsolidata. Oggi giorno i matrimoni finiscono anche dopo pochi mesi e vedere quanto invece può durare il vero amore, e poterlo quasi toccare con mano, anche se l'hai sempre considerato una cosa eterea, in qualche modo ti conforta lo spirito, e t'infonde speranza facendoti sentire subito un pò meglio. Proprio ieri ho avuto la fortuna di assistere alla celebrazione di un esempio di vero amore, quello con la "A" maiuscola. I protagonisti di questa storia nn sono i soliti personaggi da film o da soap opera, nn sono i soliti Ridge e Brooke, ma due simpatici vecchietti che sono i miei nonni. Sono le 10 circa e mammina piomba come al solito puntuale nella mia stanza, urlando per facilitarmi il risveglio in modo più dolce. Sono a pezzi, sono due settimane ormai che dormo davvero pochissimo, sempre in accelerazione, sempre a girare come una trottola... Riccione, Gaeta, Miseno, Napoli, Caserta, Vomero e chi più ne ha più ne metta, ma cmq nonostante le gambe di legno mi tocca alzarmi. Con la lentezza del caso mi acchitto alla meglio indossando il vestito delle grandi occasioni con tanto di cravatta annessa. Fa caldo, un caldo pazzesco in quel vestito, ma purtroppo nn posso presentarmi a questo evento "mondano" con il cazonetto e la canotta che tanto si portano nei locali più cool di Riccione. Sotto dai miei nonni ci sono già tutti i parenti e amici, ed io arrivo come al solito in ritardo, un pò barcollante e con gli immancabili occhiali da sole che coprono gli occhi arrossati per la stanchezza e il sonno arretrato. Ore 12:00 inizia la funzione, la chiesa è un pò affollata e le parole del prete sono come una cantilena che mi entra nel cervello, sembra quasi una ninna nanna, mi trattengo più volte per nn sbadigliare ed i momenti all'impiedi diventano interminabili. Cerco di tenermi impegnato e mi metto a osservare i miei nonni davanti all'altare... quando lo faccio una grande tenerezza mi scalda il cuoricino. Il prete inizia a impostare il discorso di rito, si parla dei miei nonni, della comunità religiosa, dei sacrifici, dell'amore, dell'esempio, di ciò che si è costruito, di figli, nipoti... Io sono un nipote e quindi il prete sta parlando anche di me. Il prete è il mio ex professore di Religione del liceo e quindi mi conosce davvero bene. Ad un certo punto il mio ex Prof. celebrando questi nipoti dice: "Il primo nipote è una bravo ragazzo che io conosco da quando era piccolino, si chiama Mario ma io l'ho sempre chiamato Marittiello..." mi scappa un sorriso, insomma anche in chiesa si celebra la mia figura Pulp e mancava solo che il prete mi chiamasse Maruzziello invece di Marittiello. La funzione prosegue tranquilla mia mamma, mio zio e altri parenti si commuovono, ma vedo anche altri occhi lucidi in chiesa, tra questi ci sono anche i miei. La messa è finita ora andate...a strafogare! Dopo un'ora e mezza stiamo nel solito ristorante di famiglia, pronti a farci come la "sfravecatura". Si fanno le foto di rito e finalmente s'inizia a mangiare qualcosina. Non c'è molta allegria in giro, un pò per il risveglio anticipato, un pò per il caldo e un pò anche per gli strascichi della funzione in chiesa. I miei nonni stanno seduti da soli nel tavolo riservato agli sposi, anche loro nn sembrano tanto in forma... quello era il momento, ora toccava a me, dovevo fare quello che mi riesce meglio, dovevo fare "'o burdell'"! "Se il mondo ti confonde, non lo capisci più, se nulla ti soddisfa, ti annoi sempre più scienziati ed ingegneri hanno inventato già una generazione di bambole robot. C'è questo tipo strano, vedrai ti piacerà, lui suona la chitarra in una rock'n'roll band è come un Arlecchino ma non si rompe mai, attacchi la corrente, si accende e partirà. Oooh rock'n'roll robot, oooh rock'n'roll robot..." Grazie all'immensa cultura musicale di un amico (si Russo Gennà) ho avuto modo di conoscere questa vecchia canzone di Alberto Camerini..."Rock'N'Roll Robot"... nn so perchè ma mi sono subito identificato in quel Rock'N'Roll Robot, un tipo strano e presumo accellerato che con l'input giusto è sempre pronto a fare casino. Quello stesso mio amico mi ha però ammonito dicendo che è meglio raggiungere la felicità interiore piuttosto che quella esteriore, la quale può sembrare una cosa forzata e/o mascherata, se poi nel profondo c'è una sorta di malinconia o tristezza latente. Come per dire, Maruzziello è inutile mascherarti dietro alla tua vivacità e al tuo carattere espansivo eh, tu devi cercare anche di trovare la tua felicità interiore. Io sono rimasto un pò perplesso, insomma nn è che sia l'uomo più felice della terra, però nn mi sento nemmeno una persona triste almeno interiormente, anche perchè chi più e chi meno ognuno di noi ha le proprie ombre capaci di oscurare un sorriso all'improvviso. Ma il mio carattere nn è una maschera, cioè io se devo piangere davanti alla gente lo faccio, nn devo nascondere nulla se nn sono felice, nn mi piace apparire, io sono come sono, sempre e dovunque con annessi tutti i difetti che ho (accellerato, invadente, maldestro, esaltato ecc. ecc.). L'ultima volta che ho pianto? Sabato notte... mi sono commosso ascoltando una canzone di Baglioni ("Mai più come te"). Mamma mia, è stato come se all'improvvio qualcuno mi avesse sparato un flebo nel braccio destro. "e com'è sempre tardi per amare e l'amore è la pena da scontare per non volere stare soli e meglio è amare e perdere che vincere e non amore mai mai più come te nessun'altra mai perché dopo te io sì che m'innamorai e sempre più di te quanto tu non sai e anche senza te c'è qui la tua assenza ormai ma mai più come te..." Non mi è mai piaciuto tediare la gente con i miei problemi, le cose mie ho sempre cercato di tenerle per me, anche se sono sempre stato disponibile ad ascoltare gli sfoghi altrui, cercando le parole giuste per infondere un pò di conforto o per far spuntare un sorriso da un volto triste. Certo, capita anche a me a volte di oscurarmi eh, quante volte mi capitava in macchina in una di quelle tante trasferte che mi vedevano fare la spola tra Caserta e il Vomero. Capitava che, magari mentre guidavo, la mia mente volava altrove e pensava ai problemi o alle cose tristi che mi toccavano in quel periodo. A volte arrivava una vocina dalla mia destra che dolcemente mi diceva: "Mariolino ma cos'è quel faccino imbronciato eh?" io mi girarvo subito a guardarla, la fissavo in quegl'occhi stupendi e le rispondevo immancabilmente: "Non è niente, nn è niente lo sai che mi annoia guidare...". non finivo neanche di parlare che sul mio volto spuntava il solito grande sorriso, alzavo il volume dello stereo e accarezzandola le dicevo: "Dai su principessa, cantiamo insieme ti va?". Ho sempre lasciato i problemi di famiglia, di salute o di lavoro a casa mia, nn so perchè forse è solo una mera questione di carattere. Insomma nn sono mai stato portato sfogarmi e ho sempre preferito asciugare le lacrime altrui, anche senza discorsi e solo con un sorriso o un abbraccio, piuttosto che intristire chi mi sta accanto con i miei guai. Basta una spina per far partire il "Rock'n'Roll Robot", o magari basta una canzone, un cocktail, una cannetta o un amico/a con la voglia di pariare come la mia. La spina ieri era inserita, il vino in circolo mi diede la scossa giusta nelle vene... si ora toccava a me. Presi il bicchierie colmo di vino in mano e mi alzai veloce in piedi urlando: "W gli sposi! W gli sposi!" partì immancabilmente l'appluaso e tutti i calici si alzarono al cielo. Sorrisi... passarono 5 minuti e mi alzai nuovamente: "Bacio, Bacio, Bacio..." Ormai mi ero calato nei panni dello zio della sposa, quello divertente, quello che alza un pò il gomito a tavola, quello che brinda in continuazione e fa casino al ristorante, quello che se nn si sta attento lo devono anche accompagnare a casa, quello che se c'è qualcuno che suona per forza ti deve cantare una canzone! Non ricordo quanti brindisi ho fatto dalle 14 fino alle 20 di sera, ma sono sicuro che sono stati davvero tanti! Mio nonno e mia nonna sorridevano felici e ogni volta che incrociavo lo sguardo di mio nonno lui alzava il bicchiere e mi spronava a fare un altro cin-cin! Gli piaceva di più quando urlavo "BACIO, BACIO, BACIO", quel marpione di mio nonno mica è fesso oh e nn si lasciava scappare occasione per menarsi su mia nonna. Dopo qualche oretta sentii un'amica di mia nonna strimpellare qualche nota su di un pianoforte. Al mio tavolo c'era un mio ex collega di lavoro, da qualche anno in pensione, il tasso alcolico nel suo sangue era abbastanza alto, indi lo presi sotto braccio e lo trascinai deciso insieme a me vicino a quel pianoforte. Cantammo le solite canzuncelle napoletane e dopo un pò tutti i commensali si unirono a cantare, a sbattere le manine e a brindare insieme noi! "ooh rock'n'roll robot, oooh rock'n'roll robot..." Non c'erano uagliuncelle delle mia età al Ristorante, indi mi dedicai anima e cuore ad interpretare la parte dello zio della sposa, però notai subito che tra i commensali c'era una donna sulla quarantina abbastanza gagliarda. Era la moglie di una parente della nonna che io nn conoscevo proprio. Classica tipa mediterranea abbronzatissimma, capelli lunghi neri e fisicamente ben piazzata (che menne!). Spinto anche dall'amabile vinello, in più di qualche occasione il mio sguardo si posò sulle sue grazie (che menne!). Dopo un pò, dato il bordello che stavo facendo, lei sapevà già il mio nome senza che nessuno ci avesse presentati. In un paio di occasioni ci siamo scambiati qualche sguardo e ogni tanto lei sorrideva durante i miei spettacoli di animazione. La ciorta come al solito nn mi era favorevole anche perchè sta tizia era sposata ed il marito era vigile accanto a lei, ma nonostane tutto sono riuscito a fumarmi qualche sigaretta solo insieme a lei all'esterno del locale e scambiare più di una chiacchiera e qualche battutina. Verso le 18:30 le gambe nn mi reggevano più e la stanchezza iniziò impossessarsi anche del resto ddel mio corpo. Qualcuno notò la cosa e in molti mi spronavano a fare altri brindisi di rito. Mi rilassai un attimo a pensare... anche in quella giornata avevo fatto il "pagliaccio" della situazione. A volte penso che essere i "pagliacci" della situazione nn è sempre un bene, specialmente con le donne che magari prediligono l'uomo maledetto e misterioso e sfruttano il "pagliaccio" solo per pariare. La mente volò anche indietro nel tempo allo scorso anniversario dei miei nonni (cinque anni fa), quella volta vicino a me c'era seduta una principessa. Ma nn ebbi il tempo di approfondire oltre che mi si avvicinò un'amica della nonna. La vecchina mi strinse il braccio affettuosamente e disse: "Complimenti per la vivacità Mario, hai portato allegria a questa festa ma sopratutto credimi hai reso felici i tuoi nonni!" Mi girai verso il tavolo dei nonni... mio nonno prontamente alzò il bicchiere di vino al cielo, era rosso, rosso e stava anche lui alla frutta, rideva e urlava da solo "bacio, bacio, bacio", mia nonna fece cenno di avvicinarmi a lei e tirandomi per il braccio mi fece abbassare schioccandomi un bacio azzeccoso, azzecoso sulla guancia come solo lei mi sa dare. Era il loro modo di dirmi grazie. In quel momento mi si formulò una domanda nella testa: "Cosa vorresti per essere più felice e completo Maruzziello?" Domanda impegnativa, una domanda che ti spiazza e ti fa restare qualche minuto a bocca a aperta prima di iniziare a farfugliare una risposta convincente e sensata. Beh una volta avrei voluto essere soltanto il pilota di un Robottone Jappo per essere felice... si avrei voluto salvare la terra con il mio Goldrake, poi col tempo mi sarebbe bastato diventare anche solo ricco e famoso, avrei voluto essere il cantante pop o l'attore di successo, o anche un regista cult che sbanca i botteghini di tutto il mondo con ogni suo film... in un periodo della mia vita invece mi sarebbe bastato solo che lei fosse tornata da me per abbracciarmi forte forte.... ma in quel momento una sola risposta mi è venuta in mente: "Io voglio essere come mio nonno!" Voglio anche io sorreggere la donna che amo con il braccio quando ha difficoltà a camminare, aiutarla a mettersi il cappotto quando fa freddo, starle vicino, accarezzarla e farle coraggio quando si sente poco bene, lavare i piatti o cucinare quando è stanca mentre lei mi racconta della sua giornata, voglio anche io tornare a casa e trovare una donna come mia nonna lì ad aspettarmi, sempre ed ogni giorno per 50 anni di vita, sempre lì ad accogliermi con il solito sorriso, voglio anche io guardare una donna sorridermi ancora dopo 50 anni come se fosse la prima volta e vedere i suoi occhi fissarmi lucidi e carichi d'amore a testimonianza che i sacrifici di una vita insieme sono valsi a qualcosa nn fosse altro per guardare quegli occhi luminosi e quel sorriso splendente che esplode su quel volto solo per me ogni volta che torno da lavoro. Ecco voglio essere come mio nonno che oggi come oggi e il mio vero mito, ma per ora c'è bisogno ancora di vestire i panni del Rock'N'Roll Robot per strappare sorrisi agli altri e hai voglia Vasco Rossi a cantarmi "Voglio trovare un senso a questa voglia anche se questa voglia un senso non ce l'ha..." che tanto nn m'intristisce più, perchè le cose un senso ce l'hanno sempre, e il sorriso di mio nonno, il bacio di mia nonna e tutte quelle mani che mi hanno stretto felici, e quei complimenti che mi hanno fatto nel momento dei saluti come se fossi un personaggio televisivo alla "Amici di Maria" hanno dato il senso e il perchè a quella giornata. E nn vi dico poi il senso che ha preso quando poi quella tosta di 40 anni mi ha salutato sorridendo dicendo che era stato davvero un piacere conoscermi... a quel punto nn mi sono trattenuto oltre e l'ho salutata confidenzialmente baciandola davanti allo stesso marito. Si, c'è ancora del lavoro per il Rock'N'Roll Robot, e poi anche al Rock'N'Roll Robot, durante i mille zompettamienti, le mille accellerazioni e burdelli vari, è anche capitato d'incontrare due occhi stupendi... due occhi che ho cercato in tutti i modi di far incrociare ai miei, e quando dopo ho visto anche spuntare sorrisi semplici e sinceri allora il cuore è iniziato a pompare più forte di quando mi mettono "So Many Times" di Gadjo in discoteca...e senza a presa della corrente attaccata. Certo a finale senza espormi nn saprò mai se quel sorriso è dovuto al fatto che il Rock'N'Roll Robot fa pariare o ad altro, indi magari me ne uscirò con le solite frasi da "pagliaccio" del tipo "Ma che c'è mi prendi per il culo...che mi ridi sempre oh?", però magari si accende anche quella speranza, quella luce dentro che forse un giorno o l'altro veramente potrò essere come mio nonno... e allora che si fotta anche il Baglioni e la sua "mai più come te"... ma è ancora presto, nn è ancora il tempo, nn ancora, nn adesso, ora lasciatemi fare un altro brindisi: "W gli sposi...bacio, bacio, bacio!"
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