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Nick: Max56
Oggetto: re:Neofascismo
Data: 6/3/2005 12.58.36
Visite: 43

La difesa ostinata del comunismo, al di là di ogni logica, dimostra come il dna dei comunisti li porti a perseverare nell'errore.
Errore che travalica il loro ambito per gettare ombre nefaste su tutti noi.
Se c'è una DISPOSIZIONE FINALE E TRANSITORIA della costituzione che vieta la ricostituzione del PNF, è altrettanto vero che analoga disposizione contro il rientro dei Savoia, cambiando i tempi, è stata abrogata.
E i tempi sono cambiati: sono passati ben 60 anni.
Il Fascismo è ideologia legata ad un periodo storico nel quale le violenze socialiste, l'isolamento dei nostri valorosi soldati di ritorno dalla Grande Guerra e un trattato di pace deludente, provocò una reazione che diede vita al movimento Fascista e, quindi, al Ventennio in cui furono realizzate opere di ingegneria e di economia sociale.
E anche l'Impero.
Proprio la reazione di quelle nazioni che l'Impero avevano già, portò il Fascismo tra le braccia di un alleato innaturale, il Nazionalsocialismo di Hitler e la dichiarazione di guerra del 10 giugno 1940 segnò la fine del Fascismo come movimento propulsivo e innovativo.

Che i comunisti non abbiano promulgato leggi razziali, ciò è dovuto esclusivamente al fatto che non sono mai andati al potere da soli grazie proprio a due eventi che contestarono fino all'ultimo: la NATO (1948) e l'installazione dei missili Pershinge Cruise (1984:il famigerato meglio rossi che morti e, proprio grazie alla politica reaganiana non siamo nè rossi nè morti, anzi !).
Abbiamo rischiato, è vero, nel quinquennio 96-01 con Prodi nella parte di Kerenski, ma i tempi sono cambiati.

Il comunismo è internazionalista, di guerre ne ha scatenate tante e con ben 100 milioni di morti e tuttora alcune nazioni, anche importanti come la Cina, nel nome del comunismo conculcano la libertà politica.

Presupporre una "via italiana al comunismo" significa disconoscere le tare costitutive di una ideologia violenta, fondata sul soppruso e sulla eliminazione degli oppositori.

Voler impedire a qualcuno di definirsi "fascista" o "comunista" è come voler impedire a qualcuno di definirisi "cattolico" o "musulmanO": una violenza morale nei confronti di IDEE.

Ed è qui che casca l'asino, cioè il comunista inveterato.

Mentre i "fascisti" in Italia sono poco più di un fenomeno di folklore con percentuali, come si suol dire, "da prefisso telefonico" i comunisti sono DETERMINANTI per una eventuale maggioranza di sinistra e il loro apporto elettorale lo fanno pesare eccome, basti guardare il silenzio obbligato alle esternazioni di Bertinotti che vorrebbe abolire la proprietà privata.

Viceversa, i movimenti "fascisti" non sono determinanti per la vittoria del centrodestra, ma possono esserlo per consentire la vittoria della sinistra, tanto che in Emilia Romagna è stato proprio un consigliere DS a rendersi disponibile per convalidare le firme della lista di Alternativa Sociale ... ... e poi non dite che l'equiparazione non è legittima ...



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Neofascismo   6/3/2005 0.41.34 (96 visite)   ilBuio
   re:Neofascismo   6/3/2005 2.33.26 (48 visite)   IrishKlan
   re:Neofascismo   6/3/2005 10.16.41 (63 visite)   makensen
      re:Neofascismo   6/3/2005 12.58.36 (42 visite)   Max56 (ultimo)

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