Nick: pearl jam Oggetto: re:LA GUERRA DEI MONDI Data: 5/7/2005 2.28.53 Visite: 26
Sono appena tornato anche io dalla visione. E mi piace,cosi',per puro spirito cinematografico,dire la mia. Beh,Spielberg con la sua regia,ha un'arma in piu' rispetto a tutti:Far sognare con le immagini. Un grande "ideatore" di scene. Poi,concordando con Rosario,il genere permette ben poche variazioni. Ma scene come quella della macchina estirpata al buon Tom,da una folla inferocita possono essere "rese vive" solo da uno come Spielberg. Certe scene saranno dei pilastri del cinema,come sempre Spielberg impone. Poi,stupendi i riferimanti a "Taken"(serie SUPERLATIVA),imposti si dalla protagonista che e' la stessa(la Fanning,a 12 anni ,e' gia' spanne sopra a quasi tutte le sue colleghe.Altro che Shirley Temple,o Angelina Jolie),ma anche dati dall'uso di intere inquadrature prese "uguali"(per i cinefili esperti,delle vere e proprie chicche.La scena quando la Fanning si guarda attorno basita,intrappolata dentro la "tinozza" stipauomini,e' spiaccicata ad una della serie targata Spielberg-e dove anche il fido tom,ha curato la regia-). Beh,a parte le divagazioni di carattere cinefilo,la guerra dei mondi mi ha detto che Spielberg e' sempre quel grande regista che conosco,Tom,nel bene e nel male(non entro nel merito,senno' inizio a sentirmi come il "morandini"),puo' interpretare oramai qualsiasi ruolo(prescindiamo dal fatto che sia un attore da botteghino),e che la Fanning e' SPAVENTOSAMETE BRAVA. E poi,beh,il "cameo" dato a Robbins ,e' una chicca che fa' innalzare pesantemente il livello del film. Nello specifico il film scorre alla grande per la prima ora. OVe non v'e' un solo attimo di respiro per lo spettatore. Atmosfera angosciante mai riprodotta prima(beh,qui il merito e' spielberghiano ,con i suoi colori,le sue luci,le sue inquadrature-grandiosa quella d'apertura che prede tom alla guida di quel bestione-)in questo genere di film,e ritmo serratissimo. Poi ,il buon vecchio Steven,ci ripropone i tanti a lui cari temi socio/comportamentali circa gli uomini in situazioni al limite,e li' secondo me raggiunge il massimo. S.Spielberg,voleva riconfermare con questa regia di poter essere anche un gran regista d'azione(cosi' come in Minority Report,dove ha sempre duettato con il poliedrico Tom),secondo me ha invece confermato,semmai ce ne fosse bisogno,d'essere un gran regista dell'anima.E mi si perdoni la banalita' della frase,contrapposto al significato portante del concetto. Un film da consigliare,non v'e' che dire "Non so piu' chi sono.Sono il fantasma d'uno sconosciuto." |