Nick: P_Escobar Oggetto: re:la mia Data: 29/7/2003 22.54.47 Visite: 17
La tesi è nota e non priva di fondamento. Si fa risalire ai normanni e alla loro unificazione del sud italia su base latifondistico-fedudale, la ragione del declino della società meridionale, ma a me sembra una causa economica. La civiltà comunale si basa sul commercio e la manifattura, attività nelle quali sono necessarie certe competenze "culturali" come know how indispensabile. Per esempio un mercante deve fare saper scrivere e leggere per fare elenchi delle merci e tenere i conti. Non a caso fra i primissimi documenti che attestano l'uso scritto del protoitaliano è il conto navale pisano dell'XI sec. Una società così articolata è necessariamente "democratica" e civile, il contatto fra individuo e potere avviene all'interno delle mura cittadine. In contrasto il sud viene invece diviso in enormi latifondi e la base dei rapporti giuridici resta l'età feudale. E' l'economia meridionale, più arretrata, che non genera cittadini ma servi della gleba. Un altra causa fondamentale è l'unità d'Italia che si realizza attraverso l'accordo fra nascente capitalismo settentrionale e elitès fondiarie del sud, che relega il sud all'immobilismo storico e ribadisce il rapporto di non cittadinanza. Il progresso prodotto dall'industrializzazione nel nord del paese lambisce solo successivamente e in maniera ridotta le regioni meridionali. Anche questa mi sembra una causa economica. Restare o andarsene è da sempre il dilemma di tutti coloro che vivono in areee economicamente disagiate. L'osservazione scientifica del fenomeno ha evidenziato che la parte + giovane, + colta e intraprendente della popolazione emigra, semplicemente perchè è quella che ha maggiori possibilità di affermarsi nei paesi dove si sposta. |