Nick: ADP Oggetto: re:Simmetrie (2) Data: 14/9/2003 14.42.38 Visite: 14
NINA: Perchè hai detto di aver baciato la terra su cui ero passata? Bisogna uccidermi invece. (Si piega sulla scrivania) Sono così estenuata! Poter riposare... riposare! (Alza la testa) Io sono un gabbiano... Che c'entra. Sono un'attrice. Ma certo! (Udito il riso dell'Arkàdina e di Trigòrin, tende l'orecchio, poi corre verso laporta di sinistra e guarda dal buco della serratura) C'è anche lui... (Tornando da Trepliòv) Ma certo... Non fa niente... Si... Lui non credeva nel teatro, rideva sempre delle mie fantasie, e a poco a poco anch'io smisi di credervi e mi perdetti d'animo... E poi le sollecitudini dell'amore, la gelosia, la continua paura per il piccolo... Divenni meschina, mediocre, recitavo sconnessamente... Non sapevo che fare con le mani, non sapevo stare sul palcoscenico, non dominavo la voce. Non puoi capire la condizione di chi sente di recitare in maniera orribile. Io sono un gabbiano. Che c'entra. Ricordi? Uccidesti un gabbiano. Giunse un uomo per caso, lo vide, e per passare il tempo, lo rovinò... Un soggetto per un breve racconto. Che c'entra... (Si strofina la fronte) Di che stavo parlando?... Ah, della scena. Adesso sono diversa... Ormai sono una vera attrice, recito con piacere, con entusiasmo, mi inebrio sul palcoscenico e mi sento bellissima. Ora poi, da quando sono qui cammino a lungo, cammino e penso, penso e sento di crescere di giorno in giorno le mie forze spirituali... Adesso io so, io capisco, Kostja, che ne nostro lavoro - poco importa se recitiamo o scriviamo - l'essenziale non è la gloria, non è il lustro, non è ciò che sognavo, ma la capacità di soffrire. Sappi portar la tua croce e abbi fede. Io ho fede, e questo mi allevia il dolore, e, quando penso alla mia vocazione, non ho paura della vita. |