Nick: FandangoL Oggetto: La fine del sindacalismo Data: 11/11/2003 8.53.10 Visite: 151
Premetto, prima di cominciare il mio ragionamento, una serie di cose: 1. Sono tesserato CGIL 2. Mia cognata e' una dirigente provinciale CGIL 3. Mio padre (e i suoi fratelli) hanno fatto parte a piu' riprese di varie RSU Quindi nella mia famiglia l'aria di sindacato si e' sempre respirata, anche se con alti e bassi. Premetto inoltre che, pur essendo un informatico, ho il solito contratto metalmeccanico. Venerdi' la mia organizzazione aveva indetto uno sciopero per protestare contro la firma del contratto, ma io non ho aderito. La mia azienza e' in agitazione, data la mancanza di certezze per il futuro, ed ha effettuato alcune ore di sciopero (alle quali ho aderito). La sensazione che mi pervade e' la completa inutilita' delle forme di protesta adottate: - Sciopero a turno di tutti i dipendenti - Sciopero di categoria Ecc. ecc. Pensate che l'anno scorso, l'azienda ha avuto il coraggio di dichiarare che le cose andavano meglio. Non tenendo pero' bene a mente che i bilanci erano migliorati grazie a 4 giornate di cassa integrazione per tutti (e non e' che poi le consegne dei lavori vengono spostate di 4 giorni) e una serie di scioperi e scioperini! Hanno avuto il coraggio di mostrare a bilancio i risparmi di cassa integrazione e scioperi!! L'impressione che ho, condivisa dai miei colleghi giovani, e' che, mentre l'imprenditoria si e' rinnovata nei metodi di "lotta", utilizzando i vari contrattini CoCoCo, tempo determinato, in prova ecc. E creando miriadi di piccole aziende, in barba all'articolo 18, il sindacato sia rimasto arenato agli anni 70. Sempre le solite frasi, i soliti metodi del tipo: "Guaglio' oggi tutti fore'e canciell" o "assemblea retribuita in sala mensa" per discutere del sesso degli angeli. Mi dispiace doverlo dire, ma i vari Berlusconi, Fazio, D'amato, nonche' gli oscuri rappresentanti dell'imprenditoria, nelle varie discussioni contrattuali, vivono nel ventunesimo secolo. Invece Epifani, Pezzotta e Angeletti si sono dimenticati che il tempo va avanti. Intanto pero', lo confesso, non avrei proprio idea di quale sia la forma di protesta che possa far riflettere la societa' e recedere l'imprenditoria dal nuovo medioevo che sta nascendo. Certo non forme di lotta piu' violente. Bah, non saprei proprio cosa fare. Temo fortemente che la morte definitiva dei diritti dei lavoratori avvenga nel giro di pochi anni. L'arrivo dei paesi dell'est e della Russia nel giro europeo dara' il colpo di grazia. Vuoi lavorare 35 ore? In Russia lavorano il Sabato e di notte! Vuoi un aumento di stipendio? Metto la fabbrica in un posto dove pago 100$ al mese gli operai! Vuoi scioperare? Hai un bel contrattino senza preavviso di licenziamento e quindi e' meglio che vieni subito a lavorare altrimenti...! Vuoi una pensione dignitosa? Fatti una bella assicurazione (ma mi raccomando, di proprieta' del presidente del consiglio) Hai qualche grave malattia di origine genetica? Hai la carta di credito? Eredita'? Terreni da vendere? Sinceramente vedo solo un futuro a tinte fosche. Sono triste e non so quanto valga la pena farsi una famiglia e procreare senza poter assicurare un futuro ai propri figli. Che depressione L
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