Nick: Kashmir Oggetto: Brrr Data: 24/2/2006 16.8.54 Visite: 168
Freddo. Non riesco a sentire altro. Eppure mi copro bene, mi faccio un bel vinello caldo, mi fumo una sigaretta, accendo i termosifoni. Fino a qualche tempo fa, quando sognavo la felicità, me la immaginavo fra le braccia di un uomo, un uomo che avrei amato e che mi avrebbe amata. Ora mi immagino la felicità stando sola, nuda, davanti ad un camino, avvolta in una coperta, in una casetta solitaria sulla cima di un monte, con i Led Zeppelin in sottofondo, i ricci appena asciutti che mi sfiorano il viso, e un bel libro. Oppure sogno di partire, di andarmene in un altro continente e scrivere un nuovo libro, non un nuovo paragrafo. Sono stanca di fottuti paragrafi. Una volta a settimana vado a farmi fare un massaggio Shiatsu da mio padre, massaggiatore, perché durante uno di quei massaggi vai in un’altra dimensione, vivi in un altro mondo, e quando lui batte le mani per farmi tornare sulla Terra, mi rendo conto che è tutto di nuovo come prima. Dov’è andato a finire il mio ottimismo? Oddio, quello c’è sempre, io credo nelle stesse cose in cui credevo prima, solo che ora voglio starmene in pace, per fatti miei, gradirei godermi un attimo la vita come viene, ma ho capito che ciò non è possibile, e che tutto si rivolta sempre e maledettamente contro. Ho fatto una lunga serie di stronzate in questi tre mesi, di alcune mi sono pentita, di altre no, comunque sia mi sento invecchiata di dieci anni, e non è una bella sensazione. Ne sta risentendo anche il mio fisico, il medico mi ha consigliato di fare una lunga serie di visite, e già sento i vaffanculo degli altri dottori quando vedranno che mi sto facendo male da sola. Mi sento un po’ imbecille. Tanto per cambiare. Ora vorrei nuotare in un lago che non conosce nessuno, con una cascata verso nord-est, la costa a nord-ovest, e dietro di me una rupe, quella dalla quale mi sono tuffata, vorrei stancarmi, quasi affogare, e poi essere salvata da un delfino. Vorrei non essere giudicata, ma è impossibile questo. Allora faccio finta di fottermene. Vorrei dire "alla faccia vostra, guarda ora come sono diventata". Ma mi sono ridotta ad una vera merda. Oggi sono stata all’Istituto Maria Montessori, dove c’erano dei bambini che sembravano robot. Nessuno fiatava, tutti riproducevano perfettamente delle figure e delle forme in perfetto silenzio. Se un giorno avrò dei bambini, anna fa burdell comm a mamm. E avranno il loro tempo per crescere. A me hanno corso dietro, e per correre sono inciampata. Vado a misurarmi la temperatura, sto crollann n’ata vot. Buona giornata* i don't believe |