Nuovi decreti sulle classi di laurea: ed è ancora scontro tra Ministero ed università
I decreti sono stati approvati in via definitiva alla Camera ed attendono il giudizio della Corte dei Conti e la firma della Moratti
Ma cos'è che stavolta fa infuriare i rettori delle università italiane che già minacciano di ricorrere al TAR? Stavolta lo scontro verte sul nuovo sistema di riconoscimento e attribuzione dei crediti agli studenti per ogni singolo esame e l'attuazione della riforma ad "Y" già dal prossimo anno accademico.I nuovi decreti, infatti, obbligano gli atenei a riconoscere vincolanti i crediti acquisiti dallo studente nei casi di cambio o trasferimento da università diverse. In pratica, ogni ragazzo non potrà più essere privato dei risultati conseguiti all'interno del proprio percorso di studi. I nuovi decreti obbligano gli atenei a riconoscere tutti i crediti acquisiti dallo studente nei casi di cambio o trasferimento da università diverse o da corsi di studio diversi (sempre comunque appartenenti alla stessa classe di laurea).
E i rettori protestano contro questa iniziativa che a loro vedere determina un appiattimento qualitativo degli studi e dei titoli conseguiti e mette a rischio l'autonomia degli atenei. Ma lo scontro non finisce qui.
Un altro elemento di malumore è dato anche dall'accelerazione dei tempi di attuazione della riforma ad "Y", un nuovi sistema che -sostituendosi all'ormai vecchio 3+2 - prevede la possibilità da parte degli studenti (dopo un primo anno propedeutico e comune a tutti) di scegliere se conquistare una laurea triennale e provare ad entrare subito nel mondo del lavoro, oppure continuare a studiare per altri quattro. I rettori sostengono che l'offerta formativa degli atenei è stata già programmata e non c'è tempo per pensare di modificarla.
Se però questi avvenimenti scontentano rettori e professori gli studenti dovrebbero invece accoglierli con favore considerando che i nuovi decreti favoriscono la mobilità dei giovani tra corsi di laurea simili e tra atenei diversi. I nuovi decreti hanno inoltre voluto evitare un numero eccessivo di esami e la frammentazione dei crediti formativi assegnati ai vari insegnamenti -sostiene la senatrice di AN Mariagrazia Siliquini, sottosegretario del MIUR - che con queste ultime iniziative dice di essere riuscita ad accogliere le osservazioni del Cun e dei giovani del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari.
Ma gli studenti sono davvero soddisfatti di questa ulteriore riforma?
Fonte:
www.studenti.itE se ritornassimo al vecchissimissimo ordinamento?:D