Vai alla freccia - Homepage - BlogRoom - Mappa
Visualizza Messaggi.


Nick: NEVERLAND
Oggetto: Faccia di pelle (il Mito)
Data: 28/11/2003 22.44.7
Visite: 194

Attenzione può contenere spoilers!


- La Locandina del Remake 2003 -

Non c'è che dire, Nispel è stato davvero coraggioso a voler affrontare come prima esperienza cinematografica la regia del remake di un film culto come "The Texas Chainsaw Massacre" meglio conosciuto come "Non aprite quella porta", un film che ha fatto epoca e che nel 1974, anno della sua uscita, ebbe il grande merito di far parlare di sé e del suo regista in tutto il mondo.



Gli anni '70 si sa sono stati forse i più prolifici per il genere horror ed ancora oggi, nonostante siano passati più di trent'anni, esercitano sugli appassionati del genere un fascino magnetico incredibile.
Pensate che Tobe Hooper realizzò uno dei film che, insieme a "Venerdì 13", "La Casa", "L'Esorcista", "Halloween", "Zombi", e "Profondo Rosso" (tutti usciti nei cinque anni d'oro che vanno dal 1973 ed il 1978), hanno impresso un profondo marchio sulla storia del cinema dell'orrore, e per di più con i soli 140 mila dollari di budget (contro i 9,2 milioni del remake), provenienti dagli incassi di un altro storico film prodotto l'anno precedente dalla stessa società. Parliamo niente meno che di "Gola Profonda" il primo porno della storia del cinema che ha come protagonista la famosa Linda Lovelace.


- La Locandina del 1974 -

"The Texas Chainsaw Massacre" uscì in USA con rating R (V.M. 17 anni non accompagnati) e realizzò al botteghino americano la cifra record di 31 milioni di dollari (incassati dal remake in un solo weekend!) che costituiscono un vero record per quell'epoca. Questo film segnò l'inizio di una prolifica carriera per Tobe Hooper che però, come è facilmente immaginabile, non toccò mai più i livelli stratosferici del suo film d'esordio se non forse con il disturbante "Il tunnel dell'orrore" ("The Funhouse") che racconta di una creatura deforme nascosta in una delle attrazioni di un Luna Park, appunto il tunnel dell'orrore.


- Il grande Tobe Hooper -

Storia e Legenda:
La storia di "Non aprite quella porta" ha sempre terrorizzato ed allo stesso tempo avuto un fascino irresistibile, forse perché sono molte le domande che si sollevano nella mente dello spettatore dopo la sua visione.
Una su tutte è questa: può una mente sana aver architettato una sceneggiatura del genere?
E' tutto frutto dell'immaginazione e della macabra fantasia di un horror-maker particolarmente originale o c'è qualcosa di realmente accaduto che ha ispirato tutto questo?



E' quasi inconcepibile che possa essere stata unicamente la mente di Hooper, Texano purosangue nato nel 1943 ad Austin, a partorire idee così genialmente orripilanti anche perché all'epoca egli era solo (si fa per dire) un giovane cameraman insegnante di college con la mania dei documentari.
Ed infatti così non è, o almeno non completamente.
La leggenda vuole che da bambino Hooper facesse regolarmente visita a dei parenti nel Wisconsin e che durante una di queste visite sentì raccontare l'ossessionante storia di un contadino vissuto da quelle parti che fu condannato per necrofilia, cannibalismo ed omicidio.
Tutti i racconti sulle macabre scoperte che furono rinvenute nella casa degli orrori del maniaco lo incuriosirono per molti anni e lo accompagnarono fino a quando non fu finalmente abbastanza grande per realizzare qualcosa di importante sulla leggenda di Leatherface, soprannome che venne attribuito dai giornali al maniaco del Wisconsin.
Ma chi era in realtà faccia di pelle?



Ritratto di un serial killer:
Il maniaco di cui sopra risponde al nome di Ed Gein, uno dei più efferati serial killer della storia americana, artefice a cavallo tra gli anni '40 e '50 di numerosi truculenti omicidi avvenuti all'interno della sua casa a Plainfield, nel Wisconsin.
La famiglia Gein - composta dalla madre e dai due figli maschi (del padre non si hanno tracce), possedeva una fattoria con un terreno circostante di oltre 130 acri che Ed ereditò completamente dopo la morte dei suoi due familiari avvenute entrambi tra il 1944 e il 1945.
L'enorme fattoria finì per essere abbandonata a se stessa quando Ed, rimasto ormai solo, finì per impazzire perché perseguitato dal fantasma della madre.
Ed iniziò a dedicarsi a tutto ciò che riguardava l'anatomia del corpo femminile che da sempre lo ossessionava, consultò enciclopedie, giornali pornografici e libri di anatomia ma non si fermò solo a questo.
I suoi interessi andarono ben oltre tutto ciò fino ad arrivare ad un forte interessamento per le persecuzioni naziste nei campi di concentramento, più precisamente per torture che venivano perpetrate agli ebrei durante la seconda guerra mondiale.



Il passo dal semplice interesse alla realtà fu breve: di notte Gein si recava nel vicino cimitero per dissotterrare cadaveri di donne in decomposizione, sezionarli e conservarne le parti più "interessanti" ed usarle poi come macabri passatempi.
Dopo queste raccapriccianti mutilazioni Gein scuoiava le sue vittime facendone dei vestiti per fantocci oppure ornamenti da indossare nelle sue passeggiate intorno alla casa.
Ad un certo punto decise che la carne fatiscente non lo entusiasmava più di tanto e volle dedicarsi a qualcosa di più "fresco".
Tra il 1954 ed il 1957 nella zona di Plainfield si persero le tracce di numerose persone per la maggior parte donne sulla cinquantina riconducibili alla figura dell'oppressiva e dispotica madre, ma solo nel dicembre del 1957 si fece la tragica scoperta.
Il figlio dell'ultima vittima temporale di Gein, che tra l'altro era anche il vice sceriffo, si insospettì quando venne a sapere che proprio nel giorno in cui la madre scomparve Ed Gein era stato visto in città. Purtroppo (o per fortuna visto che poi fu arrestato) i suoi sospetti si rivelarono più che fondati e la visita della polizia nella fattoria dei Gein portò a galla una delle più spaventose scoperte della cronaca nera americana, forse mondiale.
I resti di circa 15 persone furono rinvenuti tra l'esterno e l'interno di quella che fu chiamata "la casa degli orrori".



Corpi senza testa squartati ed appesi a ganci da macellaio, viscere e organi interni su piatti da portata in sala da pranzo, tappeti arrotolati di pelle umana, cinture fatte di capezzoli di donna, poltrone tappezzate in pelle umana, calotte craniche usate come saponette, un tavolo tenuto su da ossa umane e un frigorifero pieno di organi umani.
Il letto di Gein era sorretto da 4 teschi umani ed una testa era appesa al muro era affiancata da nove maschere cucite con la pelle del volto delle donne uccise per non parlare delle numerose scatole piene di organi genitali femminili ritrovate in casa.
Gein dichiarò di essersi divertito molto nell'adornarsi con quegli oggetti in pelle umana di donna fingendosi sua madre.
I resti disseminati dappertutto furono ritenuti appartenenti a circa 15 corpi.
Per queste sue depravazioni Gein entrò nella storia americana e per un lungo periodo la sua casa costituì l'attrazione principale per i turisti del Wisconsin. Gein passò dieci anni in un ospedale psichiatrico dopo i quali venne ritenuto in piena facoltà di subire un processo, durante il quale fu riconosciuto colpevole ma insano di mente e quindi criminalmente non perseguibile con il carcere.
Per tutta la durata della reclusione ospedaliera Gein ebbe un comportamento irreprensibile e morì per una crisi cardiaca nel 1984 a ben 77 anni in una casa di cura per malati mentali del Wisconsin.



Le trasposizioni cinematografiche del massacro del Wisconsinù:
Dunque tutto quello che abbiamo visto nei numerosi film ispirati alla storia di Ed Gein non è proprio inventato, anzi, il tutto è tristemente reale.
Il primo a prendere ispirazione da questo tremendo fatto di sangue fu lo scrittore di horror Robert Bloch (grande amico di H.P. Lovecraft) che con il suo best seller "Psycho" (uscito nel 1959) diede a sua volta l'ispirazione un anno dopo niente meno che al grande Alfred Hitchcock per la realizzazione dell'omonimo capolavoro del brivido (e a tutti i suoi numerosi sequel e remake) che aveva come protagonista principale uno straordinario Anthony Perkins nei panni psicotici di Norman Bates.



Quello che è poco ma sicuro è che la storia del cinema dell'orrore deve paradossalmente molto ad Ed Gein ma soprattutto vorremmo sottolineare come il caso cinematografico di "Psycho" ma soprattutto quello di "The Texas Chain Saw Massacre" segnarono la nascita dello "Slasher-Horror", un filone molto amato in tutto il mondo che fa degli squartamenti perpetrati da maniaci muniti di coltellacci, macete, asce e mannaie il suo punto di forza.
Basti pensare a tutti i vari serial killer che per oltre 30 anni hanno invaso le sale cinematografiche con la loro follia omicida scatenata talvolta da un insano rapporto con la madre, basti pensare ai protagonisti di "Henry pioggia di sangue" (1986) di John McNaughton, "Maniac" (1980) di William Lustig, "Deranged - Confessioni di un necrofilo" (1980) scritto e diretto da Alan Ormsby.
Ma non è finita qui, non possiamo dimenticare il personaggio di Buffalo Bill che "Il silenzio degli innocenti" di Jonathan Demme, serial killer omosessuale che scuoiava le sue vittime per cucirsi vestiti da donna.



Insomma in "Non aprite quella porta" c'è molto di "realmente accaduto" ma ovviamente non tutto (ad esempio la motosega è totalmente frutto della fantasia di Hooper) ed i personaggi sono quasi tutti inventati, a parte ovviamente Leatherface (Bubba Sawyer Jr. che diventa Thomas Hewitt nel remake) opportunamente ingigantito e sfigurato per non assomigliare alle minuscole e poco interessanti dimensioni di Gein, veramente molto poco cinematografiche.



Il Remake 2003:
Di solito non c'è granché da aspettarsi da un remake, ma stavolta le previsioni erano ancora meno incoraggianti visto che si riporta sullo schermo uno dei cult che ha fatto la storia del cinema dell'orrore e perchè il film in questione appartiene agli anni '70, un'epoca cinematograficamente diversa da quella odierna tanto che la pellicola in questione fu girata con una tecnica ed uno stile "artigianali" a basso costo particolarmente affascinanti e infine perchè il regista Tobe Hooper era ed è ancora uno dei più grandi visionari della storia del cinema.
Difficile quindi il compito del "principiante" Texano Marcus Nispel: non deludere i fan di Hooper e del suo film originale, non deludere coloro che del primo film non hanno neanche mai sentito parlare e vanno al cinema con la speranza di spaventarsi e in ultima battuta non deludere i produttori (Michael Bay in primis) che hanno avuto fiducia in un esordiente esperto di "videoclip musicali" come lui, che fino a quel momento ha dimostrato di sapere il fatto suo per quel che riguarda la gestione della telecamera ma che non era mai stato messo di fronte a nomi così altisonanti come quelli coinvolti nella produzione e nella realizzazione di questo attesissimo film.



La storia:
E' più o meno la stessa dell'originale (almeno per come si succedono gli eventi) e narra la terribile avventura di cinque ragazzi che in viaggio a bordo del loro pulmino attraverso il Texas per assistere ad un concerto, si imbattono in una donna che in una maschera di sangue vaga claudicante in mezzo alla strada in evidente stato confusionario.
Si fermano, la fanno salire e cercano di capire cosa le sia successo ma forse nell'unico momento di lucidità la ragazza riesce solo a pronunciare alcune frasi deliranti su un uomo molto cattivo che ha ammazzato tutti e che presto ucciderà anche loro.
Poi in un fulmineo gesto disperato tira fuori una pistola e si suicida davanti ai loro occhi.
Saranno vani tutti i loro tentativi di chiamare lo sceriffo perché i personaggi che incontreranno da quel momento in poi sembrano avere qualcosa di grottesco in comune, come se tra loro ci fosse una sorta di patto segreto di non belligeranza.
In cerca di aiuto i cinque malcapitati finiranno per bussare alla porta sbagliata, l'unica porta che non avrebbero mai dovuto aprire e dalla quale uscirà Thomas Hewitt, un maniaco sfigurato in volto armato di motosega deciso a squartarli e fare di loro un mucchio di carne da macello.



Le differenze:
Le differenze saltano subito agli occhi e si riassumono brevemente in poche parole: i due film sono completamente differenti se non nell'incipit. Questo ha un aspetto molto hollywoodiano, ha un impatto visivo immediato sullo spettatore che raggiunge livelli straordinari, l'aspetto delle immagini è pulito e non sgranato e quasi documentaristico come quello dell'originale, le scene sono sparate così, nude e crude senza alleggerimenti o tagli d'immagine, gli inseguimenti sono asfissianti ed accompagnati dalle martellanti musiche rockettare di Marilyn Manson, che sparano decibel a tutto spiano.
L'angoscia non è nell'aria come nel primo film, non è una sensazione che si respira pian piano con l'incalzare degli avvenimenti che sono mostrati appena, quasi lasciati all'immaginazione, qui è tutto all'ennesima potenza e diretto al punto.



Anche il buio ha un ruolo completamente diverso, qui diventa protagonista come "Leatherface" (faccia di pelle) il maniaco omicida che ama adornare il suo volto con la pelle umana che staccava dalle sue vittime.
In questo film lo si vede maggiormente, è più presente e meno schivo rispetto al primo film in cui le sue apparizioni erano rapidissime e ridotte al minimo indispensabile, quasi a volergli conferire un aspetto innaturale e farlo assomigliare ad una macchina da macello senza cervello e senza cuore.
Ora invece Thomas Hewitt ha finalmente un movente ed un passato, è come se questa volta si sia cercato di ricostruire un minimo la sua storia e di dare una spiegazione che potesse in qualche modo motivare i suoi squilibri mentali.



Un punto di vista diverso sulla storia, un cambio di genere che punta più sul "Gore-Splatter" spinto che sul vedo-non vedo, un cambio di stile dettato dalle nuove tecnologie che non ha però rovinato il fascino di una vecchia storia incredibilmente realistica e che al contrario di quanto si pensi, si costruisce quasi interamente su fatti inventati o completamente diversi da quelli realmente accaduti (come del resto faceva anche il film di Hooper).
Quello che mette in luce più di ogni altra cosa il profondo cambiamento rispetto alle origini è il vero colpo di scena che nel remake si materializza davanti ai nostri occhi: per la prima volta si vede il vero volto di faccia di pelle.



Ebbene sì, Leatherface si toglierà finalmente ogni maschera e paleserà a tutto il mondo il suo vero aspetto di mostro, la faccia sfigurata e sanguinolenta di quello che inizialmente avrebbe dovuto chiamarsi "Headcheese" (testa di formaggio); era questo infatti il titolo originale del film del 1974 che fu cambiato all'ultimo momento in "The Texas Chainsaw Massacre".



Curiosita:
Nessuno sa ancora di che marca fosse la sega elettrica usata da Leatherface nel primo film perché un tubicino copriva il logo della casa produttrice. Tobe Hooper conserva il prestigioso reperto in bella mostra in una cassa di vetro nella sua casa.
Il Tema cantato simile alla colonna sonora del Gladiatore di cui potete ascoltare un piccolo pezzettino sul sito ufficiale è questa stupenda song che invito caldamente di scaricare:
Cocteau Twins - This Mortal Coil (Song To The Siren)



A finale quindi l'evoluzione cinematografica è riuscita a "cambiare" a distanza di quasi 30 anni l'aspetto di un cult movie che ha fatto epoca.
In un certo senso anke il genere horror moderno ha "beneficiato" delle gesta ignobili di un maniaco omicida pervertito come Ed Gein.
Possiamo quindi, con un pò di amarezza, aggiungere il nome di Marcus Nispel ed il titolo del suo film nella lista di fatti e persone che volenti o nolenti non permetteranno mai a Ed Gein di finire nel dimenticatoio.



Non mi resta che consigliare caldamente a tutti di andare a vedere il remake al cinema questa settimana (almeno per quelli che nn hanno mai visto l'amico Leatherface in azione)
Ai veri fans del genere e a tutti gli estimatori di cinema obbligo invece di recuperari il DVD della pellicola originale del 74 per la modica cifra di 12 euro recentemente messo in vendita.
A qualcuno potrà anke nn piacere il remake ma i veri amanti dell'horror mi ringrazieranno per avergli fatto vedere/rivedere il delirante e originale cult del 1974

A presto "faccia di pelle" credo che avremo modo di rivederci ancora...al cinema!

Il Trailer In Italiano:
http://80.17.30.254/Extra/VideoTrl/574_wm200.asx

Il Sito Ufficiale:
http://www.texaschainsawmovie.com/

Links Correlati e Fonti:
filmup.com
multiplayer.it
dvd.it
"The A to Z Encyclopedia of Serial Killers" di Harold Schechter e David Everitt
"Murder is Meat: An Illustrated Guide to Cannibal Culture" di Mikita Brottman

©2003 Eagle Pictures S.p.A.



Rispondi al Messaggio | Indietro | Indice topic | Quota Testo | Vai su| Segnala ad un amico|Successivo


Faccia di pelle (il Mito)   28/11/2003 22.44.7 (193 visite)   NEVERLAND
   re:Faccia di pelle (il Mito)   29/11/2003 0.2.30 (40 visite)   K|NT4RO
   re:Faccia di pelle (il Mito)   29/11/2003 9.26.57 (43 visite)   URANYA (ultimo)

Nick:
Password:
Oggetto:
Messaggio:

vai in modalità avanzata
                 


Rimani nel thread dopo l'invio


Ricerca libera nel sito by Google (Sperimentale, non sono ancora presenti tutti i contenuti)

Google
 



Clicca per leggere le regole del forum



Imposta IRCNapoli come homepage

Clicca per andare sul forum di prova.
IRCNapoli "Un racconto a più mani".
Mappa del forum

Visualizza tutti i post del giorno 29/11/2003
Visualizza tutti i post del giorno 19/05/2024
Visualizza tutti i post del giorno 18/05/2024
Visualizza tutti i post del giorno 17/05/2024
Visualizza tutti i post del giorno 16/05/2024
vai in modalità avanzata