Nick: pearl jam
Oggetto: Futuro remoto
Data: 10/4/2006 12.52.16
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Sogno sogni strani.
Non ho sigarette, e mi si sono bucate entrambe le ruote. I gommisti rifiutano di fare bucature, sprezzanti per tutta la categoria.
- Dovreste bruciare vivi, come gli ebrei. Siete un peso per quest'esimia società - , e quasi organizzano cortei e sit-in (è noto, i gommisti sono dei non-violenti ) per manifestare il loro dissenso tutt'altro che metafisico.
Mia madre è bona, tipo quelle signorotte che gravitano in NIP/TUCK, e si scopa Marco lo scasso. Lei rimane incinta, mio padre prende la palla al balzo per andarsene di casa, e io mi ritrovo a chiamare papà uno che ho sentito far scorregge anche ai funerali. E bearsene.
Carlo è cresciuto. Ed è un fighetto. Fa lampade almeno una volta alla settimana.
Gli piace "tutta" la musica, e nel suo stereo c'è sempre la hit pop del momento.
Odia Berlusconi per diletto, legge Kundera e se gli chiedi del suo poeta preferito, decanta A SILVIA.
Adora giocare a calcio, e la sua fidanzata è una troia con due tette grandi così.
Con lucy è finita. Non un reale motivo. Con una lettera, ha cercato di farmi capire che tutto quello che potevamo darci, ce lo siam dati. Non aveva più bisogno di me, scrive.
E ora la becco ovunque, e ovunque la becco (bar, cinema, parcheggi, seggi elettorali, giardini pubblici, stadi, metropolitane, fogne, scorci stupendi di una città del cazzo, librerie ) si sta scopando qualcuno. Ed è sempre lo stesso.
Si è tinta i capelli di biondo, e si è messa a scrivere poesie. - L'unica cosa che mi hai lasciato - , scrive.
Martin è diventato buddista. Ha 4 figli, e una moglie grossa così. Adora il suo lavoro (buttafuori in un circolo per anziani) e dice che la birra fa schifo.
Ha smesso la chitarra, e ora si diletta con l'oboe.
Gianluca è morto di overdose. Svestito i panni di ragazzo diligente e dedito ai buoni sentimenti, si è piegato al male in polvere. Prima in un modo, poi nell'altro.
Lo hanno trovato sotto un cavalcavia, drezione Benevento.
Io non lo vedevo da tempo.
Qualcuno giura fosse felice.
Io sono diventato famoso.
No, niente rockstar. Ci provammo, ma nulla. Uscì anche un EP's, ma fu inghiottito dall' Hip Hop e dal metal. Non ci fu mai data una vera possibilità, e mai ci dedicammo nel fare solo MUSICA. Fottuta.
No. Nemmeno romanziere. Scrissi alcuni racconti che vennero pubblicati e apprezzati nel settore. Un editore mi ripeteva sempre - siete in troppi a scrivere. Troppi. -
Aveva ragione, non c'era tempo di pensare ad una storia, che qualcuno l'aveva già scritta. Fottuto aumento demografico ( nel futuro ci sarà), e fottuti blog e internet che spinge la gente a scrivere. Mi dicevo.
Nemmeno son diventato il disabile che ha avuto più donne nella storia. No, cioè, avrei potuto fare una sorta di censimento e chiamare il Guinness, ma non sembrava il caso. Mi scocciava il discorso della privacy.
Uh.
Mi sono ammazzato.
Ed ho ammazzato due altri poveri cristi.
Per questo sono rimbalzato alle cronache.
Mi sono buttato da sopra lo scorcio di Posillipo. Quello da cartolina, per intenderci, che non è quello di Mergellina.
Nel precipitare ho beccato sotto due che stavano scopando. Pare che a lui gli abbia fracassato la schiena, e a lei le si è spezzato il collo sotto la pressione di due corpi che insieme pesavano almeno il quadruplo del suo peso.
Mi sono ucciso a fronte di non poche analisi.
I pearl jam avevano fatto una collaborazione con le destiny's child.
Bukowski era davvero morto, malgrado io continuassi a spedirgli lettere a casa, sulla Delongpre.
Fante da troppo tempo.
Manuel si era sposato con Loretta Goggi, ed ora si occupavano della direzione artistica dello Zecchino d'Oro.
Spike Lee non faceva più film, e De Niro e Pacino erano diventati come Lemmon e Mathau.
Il mio cazzo era inutile.
Il Napoli calcio era fallito, però avevamo una grandiosa squadra di SoftBall, che ci invidiano ovunque. Anche in Pakistan.
Avevo letto tutti i libri che meritassero.
La tv era diventata on demand, e io non sapevo cosa scegliere. Preferivo il caro vecchio imbonitore di pal e multicolor.
Non adoravo più il brivido dello scommettere.
Un giorno vinsi 3 biliardi di Euro. BILIARDI!!
Il giorno dopo ne persi altrettanti. Capii che era una fottuta fregatura.
Decisi di uccidermi. Misi il vestito migliore e accesi l'auto. Corsi, con un ritmo ferale, verso la bara. Era bella Posillipo. Acquietata dalla primavera. Gli alberi desti ti lasciavano una certa privacy. Era bello, e calmo.
Avevo fatto un'ottima ultima scelta.
Saltai sul tubolare e guardai giù.
Non vidi nessuno, Cristo.
Sorrisi, e decisi che quello sarebbe stato un gran momento per morire. Napoli era una sguarldrina stupenda.
Mi buttai giù.
Mi spiace solo di aver ucciso quei due.
Due giorni dopo, in una periferia a nord di Napoli, c'era gente che piangeva una certa ragazza che era stata travolta dal suicidio immondo di un disgraziato.
Fonti di paese, ridevano del caso. Pare che i due si conoscessero, e che un tempo, s'amavano alla follia.
"Non so piu' chi sono.Sono il fantasma d'uno sconosciuto." |
Futuro remoto 10/4/2006 12.52.16 (181 visite) pearl jam
fantastico 10/4/2006 12.57.10 (70 visite) Casual