Nick: Casual Oggetto: Il paradosso della destra Data: 19/4/2006 19.9.45 Visite: 418
Neanche a farlo apposta poco prima del verdetto ufficiale che ha assegnato la vittoria all'Unione, è arrivato il duro monito del Fondo monetario internazionale. L'Italia ha una situazione economica disastrosa, un paese in caduta libera che ha perso competitività perchè non ha saputo rilanciare sul terreno della ricerca e dello sfondamento in alto, nei segmenti della produzione di qualità. Un paese nel quale alla forza del capitalismo industriale si sono sostituite le furberie finanziarie e speculative dei Ricucci e dei loro mandanti. L'unica strada attraverso la quale il governo Berlusconi ha tentato di tenere alta la competitività nazionale è stata quella della riduzione del costo del lavoro. Una strada folle, perchè i salari italiani non potranno mai essere bassi come quelli cinesi o rumeni e la loro compressione ha significato una drastica riduzione dei consumi, dei risparmi e un aumento dell'indebitamento delle famiglie. E' bene ricordare che l'FMI non è un parente, nemmeno alla lontana, dell'Internazionale Comunista, ma la più alta istituzione capitalistica insieme alla banca Mondiale. E se da un lato Udc e An accettano l'esito del voto, Forza Italia resta arroccata ormai da sola sulla posizione del non riconoscimento, comportamento che palesa quale sia in realtà l'unico fine di questo partito: garantire l'impunità giudiziaria del suo leader Silvio Berlusconi. Una resistenza che non tiene assolutamente conto delle disastrose condizioni del paese, ma che ancora una volta è a uso e consumo della cricca di Arcore. In tutto questo una parte dell'elettorato di destra continua a stare incollata al suo leader, che a Napoli è stato accolto al grido di "duce, duce" alla chiusura della campagna elettorale. Questi Berlusconi-boys si lanciano ora nel totoprodi, scommettendo sulla durata brevissima del suo esecutivo, che non garantirebbe sviluppo all'economia, stabilità, governabilità. C'è da chiedersi dove fossero questi signori nei 5 anni che hanno affossato l'Italia (lo dicono le istituzioni capitaliste non un redivivo Lenin dall'altro mondo), forse facevano parte di quei commercianti speculatori, di quegli evasori fiscali, di quegli speculatori, che il governo Berlusconi ha protetto e garantito. Oppure sono solo delle vittime della potenza mediatica del Caimano, convinti che Prodi abbia il colbacco e che entro qualche giorno in Italia sarà instaurata la dittatura del proletariato (magari, nda). Chi oggi fa le pulci a Prodi, ignorando il disastro che eredita è come il tifoso sciocco di una squadra di calcio che l'anno precedente è stata retrocessa e che nel giorno della nomina del nuovo allenatore gli attribuisce le colpe della stagione passata. Ci sarebbe da ridere se la situazione non fosse tragica, se all'Italia non fossero richiesti sacrifici, per sanare 5 anni di malgoverno e leggi ad personam, che hanno arricchito ancor di più chi già lo era, che hanno creato l'humus per la speculazione e reso la vita dei ceti medi e delle classi popolari una scommessa per arrivare a fine mese. Fossi in voi mi vergognerei, perchè a onta delle vostre professioni di nazionalismo, voi non amate la nostra patria, ma solo quella del profitto esentasse che andate pure a depositare altrove. http://rosariodelloiacovo.blog.kataweb.it |