Nick: Casual Oggetto: Uallera Generation Style Data: 15/5/2006 14.31.15 Visite: 301
Sarà che sto diventando vecchio, però ultimamente ho cominciato a comprendere le parole che mi ha sempre detto mio padre sul fatto che noi eravamo fortunati rispetto alla sua generazione cresciuta nel dopoguerra. Polvere di piselli, prosciutto sconosciuto fino all'età di 20 anni, polvere di latte. Insomma tutto lo splendido menù gastronomico del 90% degli italiani di quegli anni. Io facevo spallucce e pensavo che ogni generazione ha i suoi problemi e che è legittimo considerarli tali. Mio padre ha iniziato a lavorare a 10 anni, dovendo abbandonare la scuola dopo le elementari, io ho iniziato a 16, ma continuando a studiare, eppure secondo la sua prospettiva ero un privilegiato. Quelli che hanno 10, 20 anni meno di me che ne compio 40 a settembre io li vedo un po' come mio padre vedeva me, cioè una generazione sempre pronta a lamentarsi nonostante un tenore di vita decente e delle condizioni esistenziali tutto sommato passabili. Detto questo e riconosciuto il principio che ogni generazione ha i suoi legittimi problemi, mi infastidisce un po' vedere i più giovani agguallariarsi sempre di più. Se lavorano si lamentano del lavoro, se non lavorano si lamentano della disoccupazione, se lavorano e hanno un po' di soldi in tasca si lamentano del fatto che non c'è un cazzo da fare. Ora, lungi da me sottovalutare i disagi di una generazione che deve convivere col precariato, con la coabitazione forzata, con l'incertezza del futuro, però spesso ho la sensazione di un agguallariamento generale che certo non agevola nella ricerca di una strada da percorrere nella propria vita. Voi come la vedete? ROSARIO DELLO IACOVO |