Nick: mir Oggetto: Everything she wants Data: 13/6/2006 20.52.23 Visite: 143
Ed il bello era che non voleva niente. Anzi. Non sapeva cosa voleva. Sapeva solo che le mancava qualcosa. Fu quell'esitazione a farmi schiavo. Così non andavo a scuola e la portavo col motorino per una città che non mi ero mai accorto essere bellissima. Lei la scuola l'aveva finita l'anno prima e si era iscritta a Sociologia più per forma che per convinzione. Quell'anno, col motorino, arrivammo anche ad Amalfi. Tre ore ad andare e tre ore a tornare ma lei era felice e il mio cuore pompava molto più sangue se la vedevo ridere felice. La sera poi falsificavo le giustificazioni. Avrei voluto scrivere che la causa della mia assenza era stata il suo viso che rideva felice ma non potevo. Una serie di "indisposizioni" provocò frequenti assenze dalle annoiate aule della mia terza liceo classico. E' in occasioni come queste che si inizia scrivere. Quando dentro non riesci a tenere certe sensazioni ed allora ti ritrovi con una penna in mano e un foglio bianco davanti. Quelle che scrivi sono fesserie. Da qualche parte ce le ho ancora ma non le leggo più da tempo. Un giorno però non accettò la mia proposta di andare a Sorrento. Le piaceva Sorrento perchè era piena di turisti buffi da prendere in giro. Quella volta non venne. E non venne neanche la volta successiva e quell'altra ancora. Così mi appostai sotto il suo palazzo e aspettai. Un tipo in auto, biondo e bassino, la venne a prendere . Lei uscì dal portone con quel sorriso che apriva l'anima. Solo che non era per me quel sorriso. Non era più per me. Forse adesso sapeva quello che voleva. E' in occasioni come queste che si continua a scrivere. Nota bene: tutta sta storia, che potrebbe anche essere vera, è da leggere ascoltando "Everything she wants" dei Wham!. una volta volevo tutto, una volta avevo tutto |