Nick: jeanee Oggetto: alchimia del verbo Data: 25/6/2006 13.13.13 Visite: 110
A me. La storia di una delle mie follie. Da molto tempo mi vantavo di possedere tutti i paesaggi possibili, e trovavo ridicole le celebrità della pit- tura e della poesia moderna. Mi piacevano i dipinti idioti, sovrapporte, addobbi, tele da saltimbanchi, insegne, miniature popolari; la letteratura fuorimoda, latino di chiesa, libri erotici senza ortografia, romanzi delle nostre bisavole, racconti di fate, libretti per bambini, vecchie opere, semplici ritornelli, ritmi ingenui. Sognavo crociate, spedizioni di cui non esistono relazioni, repubbliche senza storia, guerre di religione re- presse, rivoluzioni dei costumi, spostamenti di razze e continenti: credevo a tutti gli incantesimi. Inventai il colore delle vocali! - A nera, E bianca, I rossa, O blu, U verde. - Regolai la forma e il movimento di ogni consonante, e, con ritmi istintivi, mi lusingai d'inventare un verbo poetico accessibile, un giorno o l'altro, a tutti i sensi. Riservavo la traduzione. Fu all'inizio uno studio. Scrivevo silenzi, notti, annotavo l'inesprimibile. Fissavo vertigini. Una Stagione all'Inferno - A. Rimbaud
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