Nick: †D4Rk_L|gHt† Oggetto: Maledette multinazionali! Data: 8/9/2006 16.51.10 Visite: 652
Stamane mi sono imbattuta in un servizio trasmesso su rai3 riguardante l'India. Si trattava di un vecchio reportage. La mia attenzione è stata catturata da uno specifico argomento: i farmaci anti-AIDS. Ho scoperto che in India anni fa fu fondata la Cipla, la più grande, se non l'unica, industria farmaceutica indiana. Questa industria, grazie all'abolizione dei brevetti indetta decenni fa da Indira Gandhi, produceva i farmaci anti-AIDS rivendendoli ad un prezzo "irrisorio" rispetto a quello imposto dalle multinazionali americane: 350 dollari annui contro i circa 15 mila delle industrie USA. Il continente più colpito da questo male del secolo, l'Africa, ha dunque cominciato a "rifornirsi" dall'India, OVVIAMENTE. Ma l'America non c'è stata ed ha iniziato una lotta contro i paesi africani che "favorivano la pirateria farmaceutica". Ora per curiosità ho sbirciato in rete per vedere come si fossero evolute le cose. Risultato? "Il parlamento indiano ha definitivamente adottato la legge che vieta la riproduzione di medicinali brevettati in India. Lo ha reso noto poco fa l'Afp. Ora si aspetta solo la firma del presidente della Repubblica per la sua promulgazione. Questa nuova legislazione spinge New Dehli a rispettare gli accordi sulla prorpietà intellettuale dell'Organizzazione mondiale del commercio (Adpic) di cui l'India è Paese membro. Fortissime preoccupazioni sono state espresse dai difensori dei diritti dei malati di Aids e di cancro, in India come all'estero, soprattutto nell'Africa, convinti che la legge indiana appena approvata va ben al di là dei vincoli imposti dall'Adpic sui brevetti. Il timore è quello di vedere svanire nel nulla la possibilità di acquistare prodotti generici a buon mercato, in particolar modo per quelli anti-Aids." Ricominciare a morire, genti. Nel frattempo le multinazionali crescono sempre più. Che c'importa della vostra pelle! La vita è quella cosa che accade mentre si è impegnati in altri progetti [John Lennon]
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