Nick: `ReVaN` Oggetto: Hanno vinto i Talebani (?) Data: 19/10/2006 0.23.53 Visite: 379
Alla fine hanno vinto loro. Talebani, terroristi, fondamentalisti di ogni sorta. Sono riusciti nel loro intento. Non c'entra Dio, non c'entra Allah, non c'entrano le vergini che in paradiso attendono a cosce aperte quelle teste di cazzo che si fanno saltare in aria. Non c'entrano tutti quegli stupidi pretesti religiosi con cui masse di ignoranti vengono accecati per soddisfare gli interessi di bande di criminali, che sulla miseria disseminata dall'occidente in casa loro trovano terreno fertile per le azioni commissionate ai loro fedeli seguaci. C'entra il fatto che i terroristi sono riusciti in poco più di cinque anni a rendere gli Stati Uniti praticamente come loro, a trasformare la più grande democrazia della storia moderna in una squallida macchietta di se stessa, nella negazione dello Stato di diritto che fu. La patria dei diritti, di quella Libertà con la maiuscola ben diversa da quella con cui impropriamente si sciacquano la bocca determinati personaggi, ha visto il suo Congresso (il Parlamento, per intenderci) approvare il Military Commissions Act of 2006. Questa nuova legge lascia al presidente decidere, secondo una definizione vaga ed ambigua, chi è un "combattente nemico illegale". Questa definizione comprende non solo chi si è impegnato in atti ostili contro gli Stati Uniti o i suoi co-belligeranti, ma anche chi intenzionalmente e materialmente sostiene tali ostilità. Fin qui si dirà, nulla di sconvolgente, "siamo" in guerra. In realtà la cosa sconvolge non poco visto ciò che tale accusa generica comporta, perchè: 1)Le prove al riguardo non devono essere rese pubbliche e possono non essere comunicate all'accusato, che non ha modo di difendersi adeguatamente. 2) Gli stranieri e gli stessi cittadini statunitensi ritenuti dal Governo essere "combattenti nemici illegali" possono essere arrestati, anche senza capi d'accusa precisi, e imprigionati a tempo indeterminato. La nuova legge, infatti, elimina il diritto all'habeas corpus, ossia il diritto di contestare i motivi della propria detenzione davanti a un tribunale civile. 3)Se uno viene considerato dal Governo combattente nemico illegale, verrà processato da una Commissione di Militari e non da un Tribunale civile, senza alcuna garanzia legale ordinaria. 4)La legge stabilisce che IL PRESIDENTE (Bush) interpreta il significato delle disposizioni della Convenzione di Ginevra, alla quale dunque non sarà possibile appellarsi. Di conseguenza, l'accusato può non solo non essere informato delle prove contro di sé, ma sono anche ammissibili le "prove" di fatto ottenute con metodi ritenuti equivalenti alla tortura, come le "sensory deprivation, sleep deprivation, and enforced stress positions" a cui si è assistito nel caso Padilla, oggi quindi LEGALIZZATE. In pratica, le "tecniche di interrogatorio" applicabili verranno decise da Bush che potrà liberamente fare a pezzi la Convenzione di Ginevra (la cui asserita violazione espressamente non può essere causa di appello) e non saranno rese pubbliche! Qui stiamo dando veramente i numeri. Per quanto mi riguarda, mi risulta sempre più difficile distinguere la (presunta) civiltà e superiorità della "democratica" america e l'inciviltà che essa si vanta di voler combattere. Molti in patria sono a dir poco critici verso tale legalizzazione dell'illegale, e questo mi fa ancora confidare nel fatto che la VERA America prima o poi si sveglierà da questo torpore dettato dalla paura e aprirà gli occhi, prendendo a calci chi la sta narcotizzando e raggirando in questo modo e sotto i suoi occhi. Allego le fonti di quanto affermato: http://frwebgate.access.gpo.gov/cgi-bin/getdoc.cgi?dbname=109_cong_bills&docid=f:s3930enr.txt.pdf http://en.wikipedia.org/wiki/Military_Commissions_Act_of_2006 http://web.amnesty.org/library/index/ENGAMR511542006
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