Nick: KAMIKAZE Oggetto: LA CAMPANIA NON ESISTE Data: 10/3/2004 14.42.55 Visite: 257
La Campania linguisticamente non esiste. Rappresenta sicuramente un esempio di quanto sia stato arbitrario il processo che ha portato alla costituzione delle regioni. Per Campania Felix s'intendeva la terra di lavoro, che occupa gran parte dell'attuale provincia di Caserta. Sono assimilabili all'area casertana anche i dialetti del basso Lazio fino a Fondi (fino al 1927 questo territorio faceva parte della Campania). L'irpinia è un territorio linguisticamente autonomo, lo stesso dicasi della provincia di Benevento, che occupa una parte dell'antico Sannio. L'altra parte di questa regione storica è invece in territorio molisano. Il dialetto beneventano è sicuramente più assimilabile al molisano che ai dialetti campani. Non a caso da tempo esistono richieste di sganciare la provincia di BN dalla Campania e unirla al Molise. Il Cilento è un'altra regione assolutamente autonoma, con dei fenomeni linguistici arcaici e non condivisi in alcun modo da altri idiomi campani. La città di Napoli ha sempre avuto una sua posizione isolata sul piano linguistico e come ex Capitale del Regno non faceva parte di nessuna provincia. Non a caso basta uscire dai confini della città per avvertire delle sensibili differenze fra il dialetto metropolitano e quello dei paesi circostanti. Fenomeno in parte attenuato dalla massiccia migrazione di napoletani, dovuto soprattutto all'aumento degli affitti. La Campania non è la sola regione italiana che manca di unità linguistica. Un esempio clamoroso è rappresentato dalle Marche, divise addirittura in tre. A nord in provincia di Pesaro un dialetto sostanzialmente romagnolo, al centro in provincia di Ancona un dialetto mediano e uno invece meridionale in provincia di Ascoli. La Puglia è un altro esempio importante. Questa regione unisce l'antica Daunia (provincia di Foggia) con un suo dialetto, con la Puglia più propriamente detta che è rappresentata dalla provincia di Bari e la parte settentrionale delle provincie di Taranto e di Brindisi. A sud di queste due città c'è invece il Salento, un'entita culturale del tutto autonoma e il cui dialetto è classificato fra quelli meridionali estremi (insieme al siciliano e al calabrese meridionale). Anche la Basilicata è divisa in due (seguendo la linea dell'Appennino), la provincia di Potenza è + assimilabile all'area salernitana e irpina, mentre quella di Matera ha un forte influsso barese. Esempi sono rintracciabili in ogni regione d'Italia a dimostrazione di quanto sia arbitrario e anti-storico considerare le regioni italiane come aree omogenee sul piano culturale e linguistico. |