Nick: giGGinocon2G Oggetto: QUANTO COSTA MANGIARE? Data: 18/12/2006 16.16.14 Visite: 251
mi è capitato nell'ultimo mese di essere fuori napoli durante 2 fine settimana. sono stato rispettivamente a milano e a bologna. tra le diverse cose che mi hanno colpito, per diversi motivi, delle due città, ce n'è uno che è comune ad entrambe:il costo del cibo. mi spiego meglio:non voglio assolutamente prendere in considerazione il costo al dettaglio di alimenti vari, come verdura, frutta (a milano, all'esselunga, le mele annurche a 4.85€ al chilo!!!) o altri generi di prima necessità. voglio rivolgere la mia attenzione al costo di una serata trascorsa fuori casa per mangiare qualcosa. a milano, come si sa, è diffusa l'abitudine di fare l'aperitivo in compagnia. molte persone lavorano dal mattino alle 18, con una pausa pranzo di durata minima; di conseguenza, il loro primo pensiero appena fuori dall'ufficio, è quello di mettere qualcosa sotto i denti. bene, ci sono moltissimi locali che offrono l'opportunità di fare aperitivo, in genere tra le 18 e le 21. ce ne sono dei più disparati tipi, dal posto fighetto al bar fetente popolato da alcolizzati. il principio è sempre lo stesso: si paga un costo fisso per una consumazione alcolica (tra i 5 e i 7 euro per una 0.5 di birra) e poi si può mangiare tutto quello che si vuole, tra le pietanze proposte dal locale. ovviamente, a seconda del posto in cui ci si reca, l'offerta e la qualità della comida variano. c'è chi decide di offrire un tot durante la serata e, una volta terminato questo tot, fanno terminare l'aperitivo. altri invece che, fintanto che c'è gente, continuano ad offfrire del mangiare. per farvi un esempio pratico, sono stato in un locale sui navigli: ho speso 6 euro per una birra e ho mangiato 3 tipi di pasta, salumi vari, tranci di pizze varie, patate, carne, insalata di riso, fritture miste e qualche altra cosa che adesso non ricordo. ripeto: tutto veniva servito appena cucinato, e si poteva prendere tutto quello che si voleva, quante volte si voleva. parliamo ora di bologna:ci ho trascorso una sola notte, quindi non so dirvi quanto sia stato un caso il mio. tuttavia, in pieno centro (all'altro capo della strada principale, rispetto a via zamboni), c'era un locale che aveva un costo di ingresso pari a 6.80€, le bibite erano escluse, ma anche in questo caso, mangiavi tutto ciò che volevi, per quante volte volevi. essendo questo un locale molto simile ad un ristorante, quindi anche più grande dei localini milanesi di cui parlavo prima, proponeva un'offerta ancora più vasta. insomma, con 10 euro di spesa comprensivi di mancia (dovevate vedere la faccia gioiosa che hanno fatto quando l'abbiamo lasciata!), ero letteralmente satollo. anche in questo caso, la qualità del cibo non era eccelsa, ma indubbiamente di buon livello. detto ciò, quello che mi chiedo io è: come è possibile che i proprietari riescano a trarre ricavo da certe attività? visto che è possibile (altrimenti non avrebbero senso di esistere), perchè a napoli certi posti non esistono, e l'unica alternativa ad una cena fuori in un ristorante è rappresentata da una pizzeria, in cui per una pizza ed una birra si paga quasi ovunque almeno 12-15€? qualcuno a cui ho rivolto questa domanda mi ha risposto che in città come la nostra, certe realtà non possono esistere, altrimenti diventerebbero covo di gente poco raccomandabile che,non appena sente la parola "gratis", impazzisce. che ne pensate voi a riguardo? chi mi sa dare delle delucidazioni?
|