Nick: Viola* Oggetto: Nostalgia di agosto Data: 19/12/2006 14.22.9 Visite: 192
piove. detesto la pioggia, anche se fa molto sturm und drung dire che è bella. detesto l'umido che mi entra nelle ossa, questo cielo grigio. oddio, magari è bella quando te ne stai a casa sotto le coperte con chi ami o davanti al camino acceso con vecchia romagna, il brandy che crea un'atmosfera (chi se lo ricorda?). ma non è bella quando devi uscire alle 8, devi sbatterti in giro con le auto che ti schizzano e tutti che vanno santiando i morti. ho nostalgia di agosto. di questo agosto in particolare. faceva caldo, è vero. pensa che novità: ad agosto fa caldo. ebbè. amo il sole. ultimamente ho pensato alla morte. no, niente faccende di depressione o angosce esistenziali, il contrario. sono felice, è un bel momento. e quando è così penso che se morissi ora morirei felice. invece quando tutto va storto mi aggrappo alla vita con le unghie e a morire non ci penso proprio, non prima di avere rimesso le cose a posto. comunque, pensando alla morte ho pensato a ciò che mi mancherà di più: il sole. il tocco del sole su di me. dice Garcìa Lorca in una poesia che quando moriremo porteremo con noi l'immagine di un cielo d'estate "un cielo nigro estremecido por el viento" (un cielo nero, battuto dal vento). chissà se mentre lo stavano fucilando ci avrà pensato davvero. io so che porterò con me il sole gentile d'autunno, il mio preferito. non voglio morire in un giorno di pioggia, sai come m'incazzo, per carità. ho nostalgia di questo agosto, quando ho voluto rimanere qui fino a metà del mese. l'ho voluto proprio. venivo a lavorare con la mia piccola auto che si inoltrava felice in questi vicoli che sembrano fatti apposta per lei. non come adesso che sta ferma da 20 giorni perchè il traffico chi se lo fida, e chi ce la fa. non c'era nessuno, ogni tanto qualche vecchiarello seduto su una sedia di paglia e prendere il sole. aria da fine del mondo, aria di sfattezza. la mia preferita. ogni tanto andavo con una mia amica in un lido che avevo scoperto a luglio, nonostante ci sia da 50 anni e questa sia stata la sua ultima estate, poi chiuderà. sono arrivata giusto in tempo per cogliere l'intensità dell'ultimo momento, come al solito. avevo fatto amicizia col gestore, un tizio bruciato dal sole biondocchiazzurri sui 50, che ne aveva viste talmente tante nella vita che l'avrei ascoltato per ore. lo facevo felice quando apprezzavo la sua cucina, quando mangiavo certi pesci spinosi che a casa avrei tirato appresso a chi me li proponeva, ma tant'è. mi ha detto di andarlo a trovare nel suo ristorante invernale, ma è un posto pereto a chiaia, e credo proprio che sarà per un'altra volta. e poi. poi un'altra cosa, in un altro luogo. lui che mi ha guardata in quel modo e io che ho pensato: non ho capito. no, non può essere. invece era. ho dubitato, e allora me l'ha detto proprio chiaro. sapete quando nei cartoni animati giapponesi arriva una notizia scioccante e i protagonisti cacciano gli occhi fuori dalle orbite? ecco, così. ma sei sicuro? avrei voluto dirgli: potresti avere chi vuoi, e vuoi me? guardami, sono testa di cazzo, distratta, disordinata, emotiva, parlo anche quando non dovrei. tutte cose che tu detesti. e vuoi me? vabbè che quando ti ho dato la mano la prima volta ho sentito la scossa, ok. sì, proprio quelle cazzate da film sentimentale, proprio una specie di scossa. dio, mi sta sul cazzo questo, pensavo. è un vero stronzo, ri-pensavo. è pieno di sè. e invece. ho pensato: è agosto, è quest'aria da fine del mondo, da naufragio su un'isola, poi tutto tornerà al suo posto. e lui ha troppo da perdere, molto più di me. e invece no, siamo ancora qui, e non l'avrei mai detto. insomma rivorrei il mio agosto. strade deserte, sole, una maglietta e via, la piccola auto che corre, il mare di marechiaro e quella mano che all'improvviso ha stretto la mia e non la lasciava più. e sono rimasta senza fiato e senza parole come non mi succede mai. cose di agosto. quando a volte accade l'impensabile. Fedeli alla linea anche quando non c'è - CCCP |