Nick: ******| Oggetto: Caro Bocca, chiedete scusa per Data: 4/1/2007 9.51.32 Visite: 187
Commentate... Caro Bocca, chiedete scusa per piazzale Loreto Dobbiamo partire dal presupposto che ognuno è libero di affermare le proprie idee e le proprie opinioni. Così se Giorgio Bocca ha ritenuto di definire due giustizie diverse lo strazio e lo scempio dei due omicidi di Mussolini e Saddam Hussein, intendo così ribattere. Bocca in un editoriale pubblicato da La Repubblica, ha affermato che Mussolini fu condannato dal popolo italiano negli anni della guerra e che se si vuole una giustificazione legalistica egli fu condannato dal Clnai che governava l'Italia occupata. Insomma per Bocca è stata necessaria la morte di Mussolini, così come di Saddam Hussein, per far nascere due Paesi liberi. Ma per Bocca c'è indignazione per la impiccagione di Saddam ma silenzio per la barbarie su Mussolini. La loro fine è, invece, tragicamente simile per ferocia e disprezzo dei vincitori, un disprezzo che Bocca ritiene essere stato un fatto "inevitabile". Partiamo dalla ferocia. Il cinico argomentare di Bocca, pur di giustificare ancora oggi l'esecuzione di Benito Mussolini, gli fa perdere di vista una elementare considerazione e cioè che il Clnai fu organo di guerra che non rappresentava tutto il popolo italiano poiché se così fosse stato certamente lo stesso popolo italiano, nella sua maggioranza, non avrebbe voluto una esecuzione sommaria per il Duce. Tanto meno il Clnai fu organo giurisdizionale capace di decretare la pena di morte per un prigioniero politico come furono Benito Mussolini e Claretta Petacci. Voler coprire ancora una volta con una grossolana menzogna quello che tutto il mondo (angloamericani compresi) ritiene un omicidio inaccettabile e, soprattutto, la barbarie di piazzale Loreto, significa una cosa sola: essere peggiore di chi armò la mano che uccise Benito Mussolini e più spregevole di chi lo vilipese nel centro di Milano. D'altra parte Bocca non ha alcun titolo per trasferire verità. Può solo continuare a fare, come ha fatto sinora, dell'antifascismo d'accatto una professione ben retribuita, giocando a fare lo storico. Egli ha prima mangiato con il fascismo e poi con l'antifascismo, finendo per essere uno dei ltanti prodotti della Prima Repubblica. Unico obiettivo per chi intende la Storia come lui, è quello di mantenere vivo l'odio prodotto dalla guerra civile e dalla resistenza, forse immaginando di essere l'ultimo baluardo a difesa di quel castello che le coraggiose operazioni di verità storica che alcuni da sinistra stanno facendo come Giampaolo Pansa, dopo aver taciuto colpevolmente per troppi anni, stanno inesorabilmente facendo crollare. Non mi stupirei se un giorno i vari Bocca ancora in guerra ritenessero di tirare fuori dal cassetto l'agghiacciante urlo "uccidere un fascista non è reato". E veniamo al disprezzo. Occorre avere l'umiltà di accettare quell'appello che ho lanciato alla sinistra illuminata, proprio all'indomani della morte di Saddam, di ripudiare e condannare senza esitazione la barbarie di piazzale Loreto in segno di una pacificazione nazionale di cui l'Italia e, in particolare, i giovani hanno bisogno per sperare in un mondo migliore. L'Italia non può pensare di costruire il proprio futuro continuando a far credere che ci fu sangue da ricordare e altro da disprezzare. Dopo oltre 60 anni, ognuno ha diritto di piangere i propri morti e ricordare le proprie ferite senza vivere, come ancora oggi stanno facendo i parenti dei combattenti della Repubblica sociale italiana, con profonda dignità ma in un sorta di oblìo, di purgatorio cui li hanno destinati le istituzioni. La Storia di ogni Paese del mondo ha alle proprie spalle dolore, guerre e sofferenze: il ricordo di tutte queste, non solo di alcune, deve aiutare a superare le divisioni, per non tenere vivo l'odio e rendere il dialogo un ostacolo insuperabile. Non si chiede di dimenticare ma si chiede di chinare il capo di fronte ad orrori vecchi e nuovi e respingere così ogni forma di barbarie. Caro Bocca, tra le barbarie che non puoi né devi dimenticare, c'è piazzale Loreto. CONDANNA GIUSTA p Mussolini è stato condannato dalla maggioranza del popolo italiano negli anni delle guerre inutili e sanguinose e soprattutto nei venti mesi della occupazione nazista e della collaborazione di Salò con Hitler. E se proprio si vuole una giustificazione legalistica Mussolini è stato giustiziato su ordine del Clnai, il comitato di liberazione nazionale che governava nell'Italia occupata ALESSANDRA MUSSOLINI L'ANNUNCIO p Lampredi e Audisio lo fucilarono, noi lo sapemmo a cose fatte ed approvammo pienamente COLPA DI BUSH p Nessuno, neppure i seguaci e i consiglieri di Bush può seriamente pensare che la democrazia sia esportabile con le armi e che i sudditi di Saddam, o almeno una importante minoranza, siano convinti delle colpe del loro leader TIRANNI DA UCCIDERE p La fine di una tirannia non poteva allora essere che una giustizia sommaria del vincitore. Sotto questo aspetto quella di Mussolini è stato un fatto inevitabile, la scomparsa di un uomo perché la storia continui, un epilogo violento e drammatico perché da una tirannia possa nascere un Paese libero. Ciò che stupisce di Saddam è che il tiranno era già caduto e vinto GIORGIO BOCCA REPUBBLICA, 3/01/2007
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