dedicato a tutti quelli che
arrivano a quest'ora della sera e
non sanno che film vedere in tv (?)
e pensano di scendere a noleggiarne uno
io lo segnalo per l'interpretazione magistrale di lui
philip seymour hoffman (un meritatissimo oscar)
e poi c'è la provincia americana degli anni '60
c'è un bellissimo ritrovare fili di cose note
anche solo per sentito dire
l'amicizia tra truman e nelle
due scrittori che hanno regalato belle pagine
alla letteratura americana del secolo scorso
lui con 'colazione da tiffany' e il romanzo 'a sangue freddo'
che pubblicò a puntate sul new yorker e da cui prende il titolo il film
lei con 'il buio oltre la siepe' che le valse il pulitzer
e poi ci sono ingredienti per tutti i gusti
insomma
io dico che vale la pena di spendere 3 euro
per quanto poco se ne sia parlato
non è stato campione d'incassi
ma per me è uno dei migliori film
che abbia visto uscire negli ultimi 5 anni
Truman Capote – A sangue freddo
di Bennett Miller
conPhilip Seymour Hoffman, Catherine Keener, Clifton Collins jr, Chris Cooper, Bruce Greenwood, Bob Balaban, Amy Ryan, Mark Pellegrino (Usa 2005)
All’inizio ti chiedi perché un film del genere, su uno degli intellettuali più «antipatici» (ancorché più geniali) dell’America del dopoguerra, con la sua vocina fessa, i suoi modi affettati, il suo insopportabile snobismo. Impossibile che possa mai scattare una qualche identificazione con lui. Poi pensi che tutto sia stato costruito come una «dimostrazione di bravura». La prova di Philip Seymour Hoffman è di quelle che lasciano a bocca a aperta (e che dovrebbero assicurargli l’Oscar a mani basse): ti chiedi come sia riuscito a «diventare» in maniera così totale Truman Capote, che lavoro di immedesimazione ci sia voluto per darti l’impressione che sullo schermo non ci sia un attore ma una specie di fantasma rinato. Un clone.
questa è la recensione 'blasonata'
di mereghetti
che continua su il corriere.it