Nick: Casual Oggetto: Nostalgia del liceo? Zero Data: 9/2/2007 15.48.28 Visite: 519
Leggo sempre che avete nostalgia degli anni trascorsi a scuola. Non so se dipende dal fatto che l'avete finita da poco o se le superiori ai vostri tempi erano molto diverse da quelle dei miei. Ho iniziato il liceo al Caccioppoli (all'epoca V liceo scientifico) che era ubicato all'interno dell'albergo dei poveri di piazza carlo III, nell'anno di grazia 1979 e non avete idea di quello che si vedeva. Capelloni buttati nei corridoi a suonare bonghi e chitarre, preside che appena parlava si vedeva assediare in ufficio da immensi cortei interni (avete presente le manifestazioni? bene, si facevano un giorno si e uno no nel corridoio della scuola), bande di mazzieri fascisti che aspettavano gli studenti di sinistra davanti il portone della scuola. Insomma erano tempi molto diversi da oggi, ma pure da quelli degli ultimi 15 anni. Poi il 22 novembre del 1980 una tremenda scossa di terremoto oltre a fare migliaia di morti in Campania, ci lasciò senza scuola. Riprendemmo mesi dopo, col turno fisso di pomeriggio, nei locali della scuola media Don Bosco, ospitata all'interno dei Salesiani alla doganella. Io li' ci andavo sempre anche nel tempo libero perchè era l'unica struttura "sociale" compresa fra il corso malta, la doganella e capodichino. Giocavo pure a pallone in II categoria con la Pgs, ma questa è un'altra storia. All'epoca non esisteva internet, la tv a colori si era appena affermata soprattutto grazie ai mondiali del 1978 in Argentina che videro l'Italia classificarsi quarta, Non c'erano le teens focose che si facevano le foto porcofashion da mettere poi sui siti, non esistevano i cellulari con la telecamera, per cui quel poco che si accocchiava con l'altro sesso non lo potevamo nemmeno filmare e meno che meno metterlo su youtube. Era un mondo triste, diciamocelo francamente. Di quelli che gli adolescenti uscivano rarissimamente la sera, che il veglione di capodanno era l'evento clou della socialità, che l'unica discoteca di nostra conoscenza era il Pandemonium, locale diurno di tutti i filonari delle scuole che gravitavano intorno a piazza carlo III, nel quale si consumava il poco sesso a disposizione. Pensate che il sogno erotico di noi imberbi studetentelli erano le cosiddette "fuggiasche", ragazze scappate di casa che le leggende volevano sospese in un mondo ideale nel quale nulla era proibito, ma soprattutto dove si chiavava a pazzi. Quando mi comprai il SI (ruote coi raggi) i confini del mio mondo si allargarono un po', arrivando a raggiungere mete ai confini della fantascienza come il Vomero o Mergellina. Poi il percorso continuò in sella a una vespa 50 e infine a un'honda XL 125 enduro rossa fiammante, che fu la prima vera moto di piccola cilindrata per la mia generazione. In groppa alla mia fedele honda andai a un veglione di carnevale al Villaggio Coppola, rischiando con altri temerari la morte per assideramento. Al'epoca esistevano le stagioni e a febbraio era inverno, con annesse pioggia e talvolta la neve. Altro il fa freddo che dice Luca26 oggi appena il termometro scende sotto i 15 gradi. A quel veglione si doveva chiavare a pazzi. Chiaramente fini' che il mattino dopo eravamo cosi' ubriachi, stanchi e arrapati che incontrammo grosse difficoltà a tornare a Napoli, soprattutto noi che guidavamo col passeggero infoiato appiccicato alle chiappe. In realtà la fase più bella della mia vita iniziò subito dopo la fine del liceo, con il trasferimento a Londra, l'università e il mutamento dei costumi che finalmente ci vide pronti a calare sulla preda. Erano altri tempi e lo ammetto, ma di quei maledetti anni di liceo la cosa più eccitante che ricordi sono i gavettoni che a partire da maggio ci facevamo copiosi. Andavamo incontro all'estate e avrebbe fatto caldo.
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