Nick: Buendia Oggetto: l'anoressia vista da D&G Data: 20/2/2007 10.59.58 Visite: 383
premesso che alle 'creazioni' di sti due qua io farei fare la stessa fine della lancia ardea il fatto è questo
in italia dal novembre 2006 la melandri porta avanti un manifesto contro l'anoressia nel mondo delle sfilate e la tendenza spaventosa a far salire in passerella mannequin ossute e sempre più giovani
ecco uno stralcio dell'intervista che stefano dolce ha rilasciato in questi giorni al settimanale vanity fair:
Lei è d'accordo con Gisele, quando dice che con l'anoressia la moda non c'entra, che anzi è un problema che nasce in famiglia. «Non sono un medico, ma ho avuto la sfortuna di conoscere da vicino questa malattia e quello che posso dire è che l'anoressia è una patologia psichiatrica e come tale va affrontata. Non saranno le sfilate a risolvere il problema. Tra l'altro Gisele parla a ragion veduta perché lei mangia come una porca».
Magrezza a parte, si parla anche di regolamentare l'età delle ragazze che sfilano, vietando le passerelle a quelle con meno di sedici anni. «Detto che se io avessi una figlia minorenne non la farei mai sfilare, però le chiedo: come la mettiamo con Pitti Bimbo, dove in passerella ci vanno i bambini? È pedofilia?».
Davvero, allora, la moda non c'entra nulla e quindi nulla può fare? «Io credo che tutti dovremmo usare un po' di buon senso. Purtroppo la nostra società, attraverso la televisione, ci insegna che tutti possiamo fare tutto e che l'importante è diventare famosi. Ma non è vero. Modelle si nasce, ostinarsi a costo della salute e della vita è un tragico errore».
Non chiederà mai un certificato di buona salute a chi sfila per voi? «E allora perché non un esame tossicologico per capire se la ragazza si fa di coca? Non scherziamo: chi siamo noi per fare questo?».

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