Nick: Franti Oggetto: Collage Data: 20/4/2004 15.57.24 Visite: 285
A volte si è stanchi, ma talmente stanchi che vabbè che ve lo dico a fare. Comunque stanchi. Ci si sente. Non tristi, sia chiaro, ma stanchi. E il tedio e la noia poi. Madonna. Due palle insomma. E’ come se si avesse la sensazione di essere un criceto salito per sbaglio sulla ruota e costretto a girare per sempre. "La gente crede che i criceti si divertano. Non è vero. I criceti sulla ruota ci salgono per sbaglio e ci mettono un sacco di tempo a capire che solo se la smettono di correre la ruota si ferma e possono scendere". L’ho letta da qualche parte ‘sta cosa e mi sa che è così. Comunque, che si fa in questi momenti? Beh c’è chi fa una cosa e chi ne fa un’altra. Ovvio e scontato. Spesso si pensa a cucinare e a mangiare. Ho sempre adorato cucinare, anche se poi non è che sappia cucinare. O almeno non so farlo bene. Però mi piace dire che so cucinare. Vabbè, comunque si apre il frigo e si estrae un’arista di maiale, già scongelata. Quella che si trova spesso in bella vista nei libri di cucina. Ma il più delle volte ci si arrangia con delle salsicce. Conoscete qualcuno che ha un’arista di maiale nel frigo? NO! E allora dove cazzo la prendete l’arista di maiale? Arrangiatevi con le salsicce. Che poi saranno anche più plebee le salsicce ma sono buonissime. Comunque, una volta estratte le salsicce, vi viene voglia di cucinare. Tu vuoi cucinare! Cucinare è un’arte raffinatissima. I cibi sono come le persone. Bisogna amarli, ricoprirli d’affetto, di spezie, cucinarli con amore. Ma nel tuo interesse. Loro, i cibi, te lo rendono tutto. L’amore, cioè. Che poi è la cosa più bella e più semplice, perché quest’amore si mangia. Ma il più delle volte non si è capaci. Di cucinare e d’amare. Perché? Perché ci si arrangia con un salame affettato ed imbustato o con i peperoni arrostiti della sera prima. O con le Insalatissime Rio Mare. Specialità Messicana. Oppure la nutella e poi un wurstel con del tabasco. "Chi schifo", direbbe qualcuno. Beh un po’ sì, la "cosa" fa un po’ schifo. Però mi piacciono gli estremi opposti delle cose. È sempre stato così. Fondamentalmente sono stupido, nonostante abbia più di trent'anni. Adoro mangiare la nutella, ma anche il tabasco piccante. Tendo agli opposti, non so se qualcuno mi capisce. E’ un concetto, che forse non so spiegare o che forse qualcuno non afferrerà mai, ma è un concetto. Anche perché credo che la maggior parte delle persone che io conosco sono così. Ci sia datta a tutto. Oddio, a titto...Almeno qualche volta ci si adatta a tutto, và. Altre volte schifiamo, ad esempio, formaggi e bucce e semini di pomodori. Anzi questo capita spessissimo. E non ci adattiamo in tali casi. Neppure se siamo ospiti. Se sono ospite a casa di qualcuno e mi si mette davanti un piatto di spaghetti con bucce e semini di pomodoro o della pasta con la ricotta mica mangio. Ma sei pazzo. Anzi, sposto il piatto e dico : "No grazie. Sono allergico ai latticini e mi fanno un po’ schifo i semini e le bucce di pomodoro". Non è che mi freghi molto apparire maleducato. Non riesco ad adattarmi. E la vittima in questo caso non sono coloro che mi ospitano, ma l’ospite che mal si adatta. Cioè io. Sembra autocommiserazione secondo qualcuno? Fa nulla, va bene uguale. A volte non c’è niente di meglio che sguazzare nell’autocommiserazione e sentirsi deboli. E dopo un po’ sentirsi forti, invincibili. Insomma... Mi sto perdendo. Comunque cucino, decido di non cucinare, mi arrangio con le Insalatissime Rio mare, mi sento criceto, mi autocommisero e mi sento forte anche se "insomma". E così facendo spesso mi trovo in una fase stranissima tra età adulta e infanzia. Un'altra volta all'Opposto. E qui mi incasino. Io so come vorrei essere, ma so quanto è difficile. Quando rido, piango, scrivo, mi ubriaco, fumo, lavoro, gioco, penso, eccetera, tendo (e tento) soltanto a realizzare me stesso, non a fare chissà che cosa, ma a raggiungere l’obiettivo fondamentale: essere soddisfatto di sé. E ritornare alla festa: una festa come la intendevamo noi, io e qualche amico, con un bicchiere di grappa tra i denti che si spacca alla fine. Una vecchia usanza tratta da un libro che non mi ricordo. Cioè io lessi questa cosa su un libro e decisi di realizzarla con amici. E ci si trovava a festeggiare. E festeggiare in questo modo era una cosa che stordiva. E che ti avvolgeva di una bella aria comunitaria. Bella cosa insomma. E poi c’era la capacità di ridere di tutto e per tutto. Anche delle cose "tragiche" o che non meritavano una risata. Però dopo un po’ ti fermavi e capivi che la risata non offende il dolore, semplicemente lo spaventa, lo sbaraglia, lo sorprende: fa tacere sentimenti e sensazioni che a volte rompono davvero le palle. E altre volte le lacerano. Le palle, cioè. Ed ecco che tra una risata e l’altra si desidera tornare come l’uomo che si è sempre sognato di essere. In fondo esiste in ognuno di noi, nella nostra testa, un’altra persona più serena e più felice di ciò che realmente siamo. E non c’è niente di patetico in questo. Almeno credo. Come si fa? Non lo so. Io ci provo tendendo a mantenere i vecchi tratti. Ritrovandomi così alla festa, col bicchiere di grappa che si spacca tra i denti. E senza più noia che spinge a mangiare le Insalatissime Rio Mare. E con la consapevolezza che nel frigo v’è sul serio l’arista di maiale. Pure se poi questa cazzo di arista costa dieci volte il prezzo delle Insalatissime Rio Mare o delle salsicce plebee. Ma si sa bene che essere se stessi ed autentici costa tanto. E non bisogna essere tirchi. Io spesso sono un tirchio, ma un tirchio, ma un tirchio, vabbè, lasciamo stare. Il trans Agrado nel film "Tutto su mia madre" di Almodovar, diceva testualmente: "Uno è più autentico quanto più assomiglia all’idea che ha sognato di essere". Oddio, testualmente non so, ma il senso era quello E mi sa che Agrado ha ragione da vendere. E la cosa costa tanto, ma ne vale la pena. Almeno credo. E allora fanculo alle Insalatissime Rio Mare e ben venga l’arista nel frigo. Domani la vado a comprare in macelleria. Domani però, oggi ho pochi soldi e le Insalatissime Rio Mare mi piacciono e non mi va di dimenticarle in credenza. Le adoro con le freselle. Vittorio Emanuele P.S. - Scritto già postato in passato sul forum. Mi andava di ripostarlo. P.S.2 - Citazioni e frasi sono "rimasuglie" di varie letture con l'aggiunta di qualche citazione. Come in un collage.
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