”Calma, calma…” disse il numero uno della filiale. “C’è il circuito chiuso, le telecamere.
Ora sapremo con certezza…”
”Direttore – dissi io – non è il caso. Facciamo che ce ne metto millecinquecento io e millecinquecento ce li mettete voi. Salomonicamente”.
Detto questo, estrassi la pistola e intimai tutti di alzare le mani. Mentre molti lo facevano cominciai a sparare ad altezza testa, e mandai tre dei clienti a pascolare sulle grandi praterie. Sparai ancora e sfondai un angolo del presunto vetro antiproiettile. Sparai ancora una volta, colpendo la mano della guardia giurata.
Il cassiere aveva già ammucchiato, d’istinto, un mucchio di dodici-tredicimila euro sul bancone. Lo presi e scappai. Scappai, scappai, scappai tanto forte che lasciai cadere la pistola a terra. Mi infilai in macchina sparpagliando i soldi dappertutto e presi ad accelerare, fino al primo Internet Point, dal quale vi scrivo ora.