Nick: BaMbO|O Oggetto: Il ricordo....del.... Data: 1/5/2004 3.45.37 Visite: 177
......MITO!!!! Senna, un uomo speciale di Pino Allievi La mattina di quel primo maggio 1994 ciondolavamo per il paddock in attesa della partenza del GP. Un caffè, un incontro, una battuta. Sin quando incrociammo Ayrton Senna. Che era scuro in volto come già lo era stato due settimane prima, ad Aida, in Giappone, in una gara per lui conclusasi dopo poche battute. "Come va?". "Come vuoi che vada? Lo vedi anche tu", fu la risposta sibillina. Poi attaccammo a parlare della bici da corsa che portava il suo nome e che era stata presentata un paio di giorni prima nel Veneto. "Ciao". "Ciao, in bocca al lupo". Le ultime parole, con noi, di un pilota che si portava stampata nel viso il tormento. Il presagio della morte? Chissà. Non eravamo stati i soli a notare quel turbamento. Di Senna, a distanza di 10 brevi anni, ci resta il ricordo degli ultimi momenti, che non si possono tagliare come fotogrammi dagli spezzoni di una vita straordinaria, costruita sulla falsariga di una leggenda trasformatasi in dramma. Stranamente, ripensando a lui, vengono alla mente prima le vicende dell'uomo che quelle del pilota. Il contrario di quanto ci è personalmente accaduto per altri campioni del volante che se ne sono andati all'improvviso. Da Clark, a Rindt, a Villeneuve, a De Angelis. Perché Ayrton è stato tra i pochi a esprimersi oltre la pista. Un ragazzo complesso, che spaziava costantemente al di là del semplice ruolo di campione, ma in una simbiosi stretta col suo lavoro. Senna aveva il coraggio di parlare di Dio in un ambiente nel quale spesso ci si vergogna della propria fede, qualunque essa sia, e dei sentimenti. Discuteva di povertà, di infanzia abbandonata, di disagi. Argomenti insoliti e scomodi, situazioni che lui aveva davanti agli occhi ogni volta che usciva dalla sua residenza di San Paolo. Ricchissimo ancora prima di sedersi al volante di un'auto da corsa, pieno dentro di tematiche, di progetti, che al momento si finiva per mandare in secondo piano, dinanzi alle sue imprese sportive. Il campione Senna è stato inarrivabile, senza per questo giungere a ingabbiarlo in una graduatoria di tutti i tempi, esercizio da bar o da futile intrattenimento. Ayrton è riuscito a far diventare grandi macchine dei mezzi che non lo erano. Ma sempre col confronto costante con piloti di una bravura incredibile: come Nigel Mansell, come Nelson Piquet, come Keke Rosberg, come Alain Prost. E come Michael Schumacher. Il rapporto tra il tedesco oggi della Ferrari e l'asso brasiliano è un oggetto che scotta ancora, dopo tanto tempo. Lasciamolo in sospeso. O dimenticato in una soffitta della memoria. Ci piace di più pensare idealmente (ma non sarebbe stato così) a una staffetta in piena armonia tra eroi del volante. Senna lo era anche fuori. E' per questo che la sua figura, in una F.1 di uomini in bianco-e-nero, si fa sentire ed è reclamata. Lui c'è, è nel magnetismo dei box, a ricordare che si può avere coraggio non solo su un circuito. Ma nella vita.
Nn morirai mai campione!!!!! Alex |