Nick: Awip Oggetto: re:negli USA saresti MORTO Data: 25/5/2007 15.11.12 Visite: 32
sei certo che il tuo intervento non sian dovuto a:
Moore e le vergogne della sanità Usa "Già avviate azioni legali contro di me"
![<B>Moore e le vergogne della sanità Usa<br>]() " hspace="" src="http://www.repubblica.it/2007/05/sezioni/spettacoli_e_cultura/cinema/cannes/moore-sicko/moore-sicko/ansa_10413729_22080.jpg" width="280" /> Michael Moore CANNES - "Martedì rischio di essere arrestato, e Sicko confiscato. Cade infatti l'ultimatum che 20 giorni fa è partito dall'amministrazione Bush per essere illegalmente entrato a Cuba per il mio film". L'annuncio è di Michael Moore, oggi è il suo giorno sulla Croisette e soprattutto è il giorno di Sicko, il nuovo film-documentario realizzato dal regista, palma d'Oro per Fahrenheit 9/11, con l'intenzione di denunciare il sistema sanitario americano e le lobby dei farmaci. Presentato fuori concorso oggi al Festival di Cannes, il film documenta, appunto, anche il viaggio a Cuba di Moore, con un gruppo di malati, alcuni reduci volontari dei vigili del fuoco che furono gli eroi di Ground Zero.
All'inizio di maggio l'amministrazione Bush gli ha contestato di essere entrato nel territorio di Cuba, "ma io volevo andare nel territorio americano di Guantanamo - spiega il regista in conferenza stampa - per offrire agli eroi americani dell'11 settembre la stessa, eccellente assistenza sanitaria che riserviamo ai terroristi di Al Quaeda detenuti a Guantanamo. Non essendo potuto entrare nell'ospedale americano, sono andato negli ospedali cubani, dove per gli americani sono state trovate le cure migliori e gratuite che in patria non hanno avuto. Credo di essere un cittadino americano libero di dire quello che penso".
Il presupposto di Sicko è semplice. Il più grande Paese del mondo ha 45 milioni di cittadini privi di assicurazione sanitaria. Ma quello che interessa a Moore sono tutti gli altri, tutti coloro i quali hanno stipulato una polizza che dovrebbe garantire assistenza sanitaria privata, e sono finiti in mano a compagnie che cercano ogni cavillo per privarli del diritto che pagano profumatamente.
Voce fuori campo e telecamera, Moore gira il coltello in una delle piaghe più dolorose dell'America. Gli è bastato annunciare che si sarebbe occupato del sistema sanitario, e chiedere agli americani le loro storie e opinioni, perché la sua e-mail venisse bombardata in poche ore da migliaia di messaggi. Storie di ordinario dolore, dal tizio che s'è tagliato accidentalmente due falangi e s'è visto sottoporre un listino prezzi per l'operazione, rinunciando alla fine a una falange, alla donna che racconta la morte del marito, al quale l'assicurazione aveva negato il diritto di sottoporsi a un trapianto per lui vitale.
Ovviamente, il regista cerca di andare alla radice della questione e rievoca il momento esatto in cui Nixon aveva raccontato agli americani che il sistema sanitario, affidato alle compagnie assicurative, avrebbe garantito a ognuno il diritto alla salute, laddove invece garantiva solo i profitti dei suoi sodali. Né evita di ricordare come il tentativo di trovare un rimedio, messo in cantiere dalla presidenza Clinton e affidato alle cure della combattiva Hilary, sia stato neutralizzato dai potentati che hanno poi finanziato la campagna elettorale di Bush.
Sicko è un documento - drammaticamente divertente - su un sistema malato, corredato da quelle che si potrebbero chiamare analisi comparate con altri sistemi sanitari: da quello francese a quello cubano, dove puoi acquistare con pochi centesimi un farmaco che negli States costa 15 dollari e dove negli ospedali trovi l'assistenza necessaria. Applausi a fine proiezione e ovviamente successo assicurato per questo nuovo documentario spinto nelle vene dell'America. (19 maggio 2007)
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