Nick: Franti Oggetto: re:IL PROBLEMA DELLA POLITICA Data: 11/5/2004 16.41.9 Visite: 49
E' troppo complessa ed interessante la questione. E nun crer' ci si posso limitare a quattro opinioni scambiate su un forum Una cosa però voglio capire, perchè mi affascinano le contraddizioni (non v'è ironia, mi affascinano proprio). Tu auspichi un nuovo pensiero politico per il 2004 e poi ti definisci "comunista". Me lo spieghi che significa (aldilà di polemiche e luoghi comuni) che significa x te (non solo con riguardo alla tua persona, ovvio) oggi "essere comunista"? Una categoria? Una ghettizzazione? Una necessita di "distinzione"? Una brama di rivendicare un'individualità che non c'è più? Spero solo che tu non mi dica "Una necessità di dare delle opportunità ai più deboli" (e cose simili), perchè credo questo sia un valore non solo di una certa "ideologia" o di un certo Credo. Ieri ascoltavo un'intervista a Vauro che si definiva, giustamente ed orgogliosamente, comunista. Considerava Agnelli uno dei mali più grandi dell'Italia del nostro Secolo. Ma poi si è scoperto che aveva intascato 2 miliardi per una campagna pubblicitaria per l'Auchan, la Catena di Supermercati in proprietà (per l'80%) della Famiglia Agnelli. Lui si giustificava dicendo "Ho fatto un lavoro e ci mancherebbe che non mi paghino e pure profumatamente". Economia di mercato, eh? In pratica: schifo teoricamente il capitalismo ma ne sfrutto gli aspetti positivi. Parole, parole, parole. |