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Nick: †D4Rk_L|gHt†
Oggetto: Saper fare i genitori
Data: 26/6/2007 21.3.49
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Da giorni, in pratica da quando è iniziato questo caldo infernale, passo buona parte delle mie giornate fuori al balcone...anche se sembra che si stia meglio dentro casa che fuori...vabbè, dettaglio.
Comunque dicevo, saranno almeno due settimane che PER FORZA DI COSE mi faccio i cazzi della gente del parco, ed in particolare c'è una cosa che non digerisco proprio:
c'è una madre nel palazzo di fronte al mio che per comunicare con i figli non conosce altro modo al di fuori delle urla.
Il bambino di nemmeno due anni piange e lei "STATTE ZIIIITTO, GUARDA CHE ABBUUUSCHI, MO TE DONGO NU PAAAACHERO, T'AGGIO DITTO A L'E FERNììììì";
la figlia di 13-14 anni bussa al citofono per domandare qualcosa e lei si affaccia al balcone "VALENTìììì MA CHE BUSSI A FAAAA? SAGLIE 'NCOPP Oì, NUN TE FA VATTEREEEE". Mamma - fa lei - posso andare nel parco dietro con loro [le amiche]. "'N'ATA VOOOTA? SAGLIE E SAGLIEEEEE".
E tante tante altre cose che non sto qui ad elencare.
Cioè, cristo benedetto, l'infanzia è la cosa più sacra, segna buona parte del successivo sviluppo. Un bambino deve sentirsi amato e coccolato.
Ma se non si è in grado di fare i genitori, perché mai si procrea?
Odio che si faccia del male ad un bambino. Chi lo fa dovrebbe essere come minimo frustato quotidianamente
Qualunque cosa si dica in giro, parole e idee possono cambiare il mondo.
