a proposito di paperi

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Nick: Strider
Oggetto: a proposito di paperi
Data: 21/7/2007 15.47.16
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Nella terra della città di Napoli, nel fitto verde della foresta di Capodimonte Ursus e Paperino detto Il Bello correvano felici e spensierati. Spesso vi si recavano assieme ad esercitare il corpo e temprare lo spirito gioiendo l'uno della compagnia dell'altro. L'orso primeggiava sulla lunga distanza, il papero nello scatto fulmineo (capitava a volte che l'orso lo battesse anche lì ma solo grazie a propulsioni ausiliarie!). La storia di ciò che accadde quel giorno si è trasformata prima in leggenda poi in mito ed è ora giunto il tempo di fare chiarezza.
Quel giorno il corpo di Paperino iniziò a lamentarsi ma egli con grande stoicismo lo trattava con severità e non gli diede ascolto. Visto però che il nostro papero trattava il suo corpo sì con severità ma anche con rispetto all'insistere del dolore pensò di chidere consiglio all'orso da cui spesso in passato aveva ricevuto ottimi consigli.
"Ursus mi fa male qui-disse indicando con una mano il basso ventre di lato-cosa potrà mai essere secondo te?"
Ursus guardò con attenzione il punto indicatogli e dopo aver riflettuto per alcuni lunghi istanti indagò: "è solo da un lato o da entrambi?" Il papero contentissimo della pertinenza della domanda poichè realmente il dolore era da ambo i lati, rispose: "da entrambi!"
L'orso che sapeva scherzare in modo serissimo sentenziò quindi con tono autorevole: "Bah! saranno le ovaie!" e voltò lo sguardo verso il papero aspettandosi un "Dai! Sii serio!" o qualcosa di simile.
I Papero invece sorrise soddisfatto di poter dare finalmente un nome al suo male e fece: "Eh hai ragione!"
Ursus a quel punto rise. Rise di una risata incontenibile. Se è vero che dal ridere si può muorire l'orso quel giorno rischiò davvero brutto! presto non ce la fece più a restare al'impiedi e si sedette, poi si straiò per terra e lì rimase a ridere di una risata costantemente alimentata dallo sguardo del papero che si chiedeva cosa ci fosse da ridere.
E fu sera e fu mattina e poi ancora sera e solo allora il ridere del'orso si placò!