Nick: casual Oggetto: Estati che non tornano più Data: 3/8/2007 15.8.53 Visite: 364
Quand'ero bambino Napoli ad agosto si svuotava. Questo accadeva tanto tempo fa, quando la maggior parte della gente aveva un lavoro regolare con un mese di ferie pagate. Certo, non si andava all'estero, di aereo low coast nemmeno a parlarne, la villeggiatura era per i napoletani Mondragone, Ischia, Scauri, Baia Domitia. Più tardi vennero Scalea e le località limitrofe, orribili colate di cemento selvaggio che per un mese ti facevano sentire come se nemmeno fossi partito, praticamente in città. Una delle caratteristiche di quelle vacanze era che, per la minore possibilità di scelta, c'era una percentuale altissima di ritrovarti con gente che conoscevi già a Napoli. Per esempio il mio palazzo andava a Scauri, un'estate su 18 famiglie del condominio 16 erano lì al mare. In pratica, con gli amici ci salutavamo la sera prima a Napoli e 70 km e qualche ora dopo ci ritrovavamo al Lido Sirene. Sì andavamo tutti là e, credetemi, non era un fatto organizzato. Nell'estate del 1980 morì la mia bisnonna nata nel 1883 e che noi chiamavamo la nonna vicchiarella per distinguerla dalla nonna e basta. In seguito alla sua morte dovemmo tornare a Napoli per i funerali, sarà stato il 9 o 10 agosto, e in città non c'era nessuno. Negozi chiusi, silenzio assordante, 3 minuti per andare da Secondigliano a Piazza Garibaldi. Una cosa allucinante. Cinque anni dopo vivevo a Londra da circa un anno e anche stavolta in seguito a un evento luttuoso dovetti tornare. Era il 16 agosto, la città spettrale, e il mio umore certamente non migliore: uno dei miei più cari amici se n'era andato per sempre. Oggi andando in giro non si ha più la sensazione di vuoto che si provava allora, a Napoli c'è un sacco di gente. Ieri, per esempio, sono stato mezzora nel traffico a Via Foria, le macchine in coda al casello di Corso Malta continuano a strombazzare come se ogni colpo di clacson faccia fare qualche metro in più o più in fretta. Oggi pochi vanno in vacanza un mese. Per lo più famiglie, visto che gli altri preferiscono mete più lontane e ovviamente più costose. Oggi è il tempo della villeggiatura mordi e fuggi. Volo, autobus, taxi, sei notti pagate e un fine settimana nel quale concentrare le follie più ardite. Anche in questo caso non sembra nemmeno di essere partiti, come a Scalea o a Scauri, ma come sono lontane quelle estati degli anni settanta. Non torneranno più. |