Nick: Ulisse Oggetto: re:ROM PREGIUDIZI E ITALIANI MEDI Data: 13/6/2004 20.28.46 Visite: 20
SALTA L’APPUNTAMENTO CON LA COMMISSIONE CHE DOVEVA VALUTARE LO STATUS DEI RIFUGIATI I rom non si presentano, niente asilo politico MARISA LA PENNA Non si sono presentati. I rumeni che avevano chiesto asilo politico - sollecitando così l’arrivo di una commissione del ministero degli Esteri per valutare l’istanza avanzata dai legali - hanno disertato l’incontro. Mettendosi inevitabilmente dalla parte del torto. In questo modo i profughi di Calarasi per i quali gli avvocati Malinconico e Coccia avevano chiesto che fossero riconosciuti come perseguitati politici (creando un precedente prezioso per molti rumeni) hanno perso una chanche importante per restare legittimamente in Italia. Sta di fatto che, da oggi, se vengono nuovamente rintracciati dalle forze dell’ordine, saranno rimpatriati in maniera coatta. Ieri mattina la commissione era giunta a Napoli di buon ora. Aveva atteso a lungo che si presentassero i tredici rumeni per i quali era stato chiesto asilo politico. Poi era andata via, alla volta della Capitale, senza poter valutare nessuna posizione. Di fronte alla scelta di non presentarsi al cospetto della commissione, il presidente dell’Opera Nomadi, Amedeo Curatoli, è stato molto critico. Ha detto: «Ritengo che la scelta cui sono stati indotti i rumeni sia la più grave e pericolosa per la loro già grave situazione. Le varie associazioni che hanno partecipato alla vicenda dei rumeni con grande spirito democratico e di solidarietà, ignorando, di fatto, la condizione zingara in Italia e in Europa hanno finito con il danneggiare queste famiglie di rom rumeni che avevano avuto una possibilità di restare nel nostro paese senza essere perseguitati dalla legge Bossi-Fini». Ed ha aggiunto: «Ricordiamo con amarezza che un intervento tempestivo del Comune, come è accaduto alla Deledda, avrebbe tutelato questi rom dai rastrellamenti di ieri, di oggi e di domani».Sta di fatto, comunque, che a una parte dei rumeni per i quali era stato chiesto asilo politico non sarebbe stata notificata la citazione per presentarsi alla commissione. Da ieri sera sessanta dei cento disperati dell’Est fermati mercoledì sera dalla polizia per accertamenti hanno, intanto, lasciato la chiesa dei santi Cosma e Damiano (dove il parroco, sacerdote coraggioso li aveva ospitati) e sono stati accompagnati, da assistenti sociali del Comune, in una struttura di accoglienza cittadina. «Preferiamo non dire quale struttura - ha spiegato l’assessore alle Politiche Sociali, Raffaele Tecce - per evitare nuove contestazioni come è guià avvenuto a Ponticelli, a Cavalleggeri d’Aosta, a Poggioreale». Sessanta rumeni - essenzialmente donne e bambini - che da ieri hanno finalmente un letto dove dormire, dei bagni, dell’acqua corrente. L’altra notte la chiesa dei Santi Costa e Damiani di Porta Nolana era stata trasformata in un campo di accoglienza. I profughi di Calarasi avevano dormito sulle panche, in sacrestia, ovunque potessero adagiarsi. Erano stati rifocillati, accuditi con amore da padre Bernardino D’Onofrio e da altri volontari tra i quali il consigliere circoscrizionale Gianfranco Wurzburger. Da ieri sera, dunque, la chiesa è stata «liberata» come avevano con vigore sollecitato, sul sagrato del tempio, le mamme dei bambini che domani dovranno fare la Prima Comunione. In serata spiega Marco Nieli, vicepresidente dell’opera Nomadi: «I 13 rumeni non si sono presentati perchè nella commissione mancava il rappresentante dei rifiugiati delle Nazioni Unite e c’era invece l’ambasciatore della Romania. La procedura, pertanto, era molto discutibile». Secondo Immigrati in Movimento, invece, «ai rom è stato impedito di salire in prefettura perchè avevano con sè i loro bambini».
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