Nick: Fred Mile Oggetto: re:C'è clima di GUERRIGLIA Data: 11/11/2007 15.2.51 Visite: 112
Condannare? Qui c'è da condannare un intero apparato sociodemocratico. Non sarei lungimirante (dote imprescindibile se si vuole parlare con chiarezza) se mi attestassi in un luculo di stampo piccolo-borghese e puntassi il dito a destra o a manca. Il fatto straziante ed estraniante qui, a mio parere, sta solamente nell'accaduto. Non nelle colpe. Questo dovrebbe essere(il nostro) uno Stato Democratico. Ci dicono che risiediamo nella parte "fortunata" del globo. Non siamo poveri africani sfruttati ed ignoranti, non siamo asiatici col pepe al culo. Non siamo politici americani arraffa-tutto né abitanti di bolle di sapone latino-americani. Noi dovremmo essere la PARTE EVOLUTA. Farne parte, almeno. Invece orde di frustrati e incupiti giovani, partono all'assalto di stadi e tute blu. Nessuno spirito goliardico, magari in stile "Oxford-Cambridge", ma soltanto rabbia, rivalsa, accanito e insulso campanilismo. Il calcio è la sagoma grondante sangue di una condizione democratica e sociale in stallo da oramai troppi anni. Lo "stile Ultras" (che in questo specifico accadimento sembra non essere il protagonista; da quanto ho appreso dalle testate mediatiche) diventa uno sfoggio collettivo dal sapore politico e, perché no, etico. Ergo, uscire e inneggiare alla morte di Poliziotti o tifosi "avversi" (non a caso) appare come una scelta di vita piuttosto che meramente "sportiva" (dov'è finito lo spirito degli uomini?). Si dice che a volersene stare tranquilli, fuori da ogni logica, si finisce per essere gretti e disfacitivi rispetto al mondo e a ciò che accade. Ma se interessarsi di ciò che accade, prvede l'incappucciarsi e lo sprizzare inutile odio, beh, allora preferisco il "mio" potere intellettuale. La mia giusta distanza. Questi fatti, questi comportamenti scellerati (a prescindere da questa singola morte NON assurda), sono figli, a mio avviso, di una serie di incomprensibili comportamenti etici. Essa, l'etica, non esiste più. Viene scambiata, come in tempi di rivoluzione, per una famelica voglia di sovversione. Ma non, attenzione, dal sapore anarchico-insurrezionale, bensì da un ILLOGICO PROFUMO DI CONFUSIONE. Miasma avvertibile in ogni dove. Dal proliferare dei giovani discotecari, dagli ensamble di ragazzi rinchiusi dentro un computer, dallo sfacimento persino delle opere delinquenziali (aiutatemi qui, intellettuali, avvalorando la mia tesi che 20 anni fa persino la DELINQUENZA era più sostenibile. Questo perché teneva conto di una seppur distorta etica che permetteva uno "strano" ma sostanziale "quieto vivere"), del rapportarsi al sesso (vi siete fatti un'idea sul caso MEREDITH?), e qualsiasi altra cosa che aneli a sé tutti questi giovani. E' difficile adesso nella mia condizione borghese di lauto pasto domenicale con conseguenziale rutto al caffè disciolto sul divano aspettando "il calcio", proferire più sostanza di questa al mio discorso; però, a strette mani, voglio soltanto intendere, e qui scriverlo poiché so leggere tantissimi aderenti alla tribù GIOVANI, che il NOSTRO PROBLEMA è oramai diramato in ogni direzione sociale. Oggi muore un TIFOSO disc-jockey per una partite, ieri una studentessa che sembra non piegarsi ad un gioco sessuale perverso e appetibile, domani morirà un giovane da tastiera, e ancora gli intellettuali, e le rane e gli alberi e qualsiasi altra cosa. Poiché, io credo, è soltanto verso questo che ci stiamo dirigendo. Il nulla più totale. - Fred, com'era Parigi? - - Non lo so, in realtà. Ma i tetti delle case sono stupendi. - |