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Nick: oppio_
Oggetto: Jimi Hendrix Festival
Data: 26/11/2007 14.10.18
Visite: 269

chi di voi ci va?
























 
 

IL FESTIVAL

DAY 1 - 27 Novembre

TM STEVENS
La sua abilità e competenza come bassista e cantante hanno fatto di T.M. Stevens una leggenda in tutto il mondo. La ricca, forte e riconoscibilissima voce di T.M. si è sviluppata su insistenza di James Brown: infatti, insieme a questi, egli cantò su Living in America e sull'album Gravity. Numerose sono le registrazioni e produzioni con star quali Steve Vai, Cindy Lauper, Little Steven, Tina Turner e Billy Joel, Pretenders, Joe Cocker. All'inizio della sua carriera suonava jazz, il che lo ha portato a suonare insieme a Miles Davis, One Truth, Mahavishu e John McLaughlin. Una figura luminosa tra i bassisti di oggi, ha un'incredibile energia, una stupenda presenza scenica e sa come persuadere una folla nel giro di pochi minuti. Il suo feroce, ma melodico, stile di basso è unico come la sua grandiosa personalità. Heavy metal funk mescolato con percussioni afro e radici Reggae.
www.tmstevens.com


VINNIE MOORE è uno dei pochi chitarristi che hanno adottato il cosiddetto stile "neoclassico" traendo ispirazione dall’Immenso Maestro: Yngwie Malmsteen ma Vinnie non si è consumato nell’inutile tentativo di emulare le gesta del Superbo, ha introdotto nel genere il suo stile del tutto personale. Moore è un chitarrista assolutamente completo, usa meravigliosamente tutte le tecniche possibili (scale, sweep picking, arpeggi, tapping, ecc...).Ha cominciato lo studio del suo strumento a 12 anni, acquisendo nel tempo una sempre maggiore popolarità, tanto da arrivare a suonare dal 2003 nel gruppo hard rock degli UFO. Insieme a Yngwie Malmsteen, Tony MacAlpine, e altri, Moore è spesso citato come uno dei più grandi shredder ("guitar hero" veloci) di tutti i tempi.
www.vinniemoore.com


ULI JON ROTH - Se oggi c'è un solo chitarrista che può dirsi veramente calato nel ruolo di erede di Jimi Hendrix, questo è sicuramente il tedesco Ulrich Roth, in arte Uli John Roth. Nei primi anni settanta, Roth entrò a far parte di un gruppo chiamato Dawn Road. Nel 1973 lasciò questa band per unirsi agli Scorpions, sostituendo il chitarrista Michael Schenker che aveva lasciato il gruppo per unirsi agli UFO. Ulrich era riconosciuto come un musicista dotato di grande tecnica e fu inserito nella band proprio per le sue incredibili abilità. Rilasciò cinque album con gli Scorpions, incluso il live Tokyo Tapes che vendette circa un milione di copie. Roth compose per gli Scorpions brani altamente influenzati dallo stile di Jimi Hendrix ma, insoddisfatto del suo ruolo nel gruppo, lasciò la band nel 1978 per fondarne una sua, gli Electric Sun.

www.ulijonroth.com



DAY 2 - 28 Novembre

POPA CHUBBY - Per gli amanti del blues e del rock sanguigno ed istintivo che colpisce dritto cuore, non c'è formula migliore di una voce sporca e grintosa, e di una Fender Stratocaster affilata e swingante come quelle di Popa Chubby uno degli artisti più rappresentativi e carismatici del blues mondiale, capace di innovarne il linguaggio e di contaminarlo con i generi più moderni . L'alchimia musicale di Popa Chubby si è evoluta durante i suoi primi 5 album raggiungendo la sua massima potenzialità con "Brooklin Basement Blues". L'album abbraccia diversi stili che vanno dal blues al soul, dal rhythm & blues al rock, al jazz al funk e al rap, riflettendo l'atmosfera musicale multi-etnica di New York, la quale pone una particolare enfasi al Blues. Secondo Popa "Il blues a New York è una cruda musica urbana che ti colpisce direttamente in faccia. È la personificazione dell'onestà e della realtà, che non mente e non ha pretese". Popa è cresciuto nel quartiere newyorkese di Queens. Ha debuttato nel mondo della musica suonando con Screaming Mad George e Disgusting e collaborando con il poeta punk Richard Hell e con il cantautore irlandese Pierce Turner. La carriera solista vera e propria di Popa Chubby inizia nel 1992, quando vince un concorso per nuovi talenti in cui si afferma come "Best New Artist" e conquista la possibilità di aprire i concerti di James Brown e Chuck Berry. Immediatamente più tardi, pubblica due album sulla sua etichetta Laughing Bear: si tratta di "It's Chubby time" e di "Gas money", poi ripubblicati. Il successo giunge nel 1995, quando Chubby fa uscire "Booty and the beast", pubblicato dalla Sony e prodotto da Tom Dowd (tra i "suoi" artisti prediletti, Allman Brothers, Ray Charles e Aretha Franklin); il singolo "Sweet goddess of love and beer" lo pone all'attenzione del pubblico dei college americani e lo lancia verso le zone alte delle classifiche blues e rhythm & blues americane. Popa Chubby è una realtà del genere blues rock e lo dimostra con "Hit the high hard one", l'album live che lo conferma protagonista assoluto della chitarra degli anni Novanta. Nel 1997 esce "One million broken guitars", pubblicato dalla Dixiefrog. Nel 2000, sempre per la DixieFrog, esce un nuovo album, intitolato "How'd a white boy get the blues?": un concept album blues-rock, che solo in Europa vende circa 60.000 copie. Di sé racconta: "Il mio primo ricordo è il Bronx. I miei genitori avevano un negozio di dolciumi. Mio padre è morto quando ero ancora piccolo, ha vissuto una vita underground, amava molto il jazz, che mi ha accompagnato per tutta l' infanzia. Sono cresciuto con i miei nonni italiani, in quanto mia madre non aveva tempo per me, da allora ho iniziato a pensare in maniera molto ribelle. All'età di 13 anni ho avuto il primo approccio con la batteria. Ho scoperto di apprezzare gli Stones, i Led Zeppelin e i sentimentali Queens. Ho iniziato così a suonare il blues heavy metal, poco dopo mi sono occupato della chitarra". Fece le sue esperienze musicali passando dalla metropolitana alla strada e da questa, nel 1988, alla sala prove formando una sua band. Ci sono voluti ben quattro anni prima che riuscisse a farsi conoscere a livello nazionale. Oggi Popa Chubby è uno degli artisti più rappresentativi e carismatici del blues mondiale, innovandone il linguaggio e contaminandolo con generi più moderni. Negli ultimi tempi, ha anche lanciato una casa di produzione e si dedica alla pubblicazione di opere di artisti meno conosciuti. Dopo 'The Good, The Bad and The Chubby' del 2002, esce nel 2004 'Peace, Love, and Respect' con una dozzina di brani politicamente e socialmente agguerrite. Di recente uscita il live registrato l'anno scorso in Francia che ripropone la dimensione live di Popa, quella che più di tutte le altre gli è congeniale, per carisma ed espressività.


JIMI HENDRIX
OLTRE LA LEGGENDA
di  Guido Bellachioma


Ore 11. 25 del 18 settembre 1970, Jimi Hendrix, "chitarrista moderno" per eccellenza, muore in circostanze misteriose all'ospedale londinese St Mary's Abbot. Fine di un'epoca, che lascia molti rimpianti e punti interrogativi non risolti. L'universo musicale non sarebbe stato più lo stesso dopo l'uragano Hendrix. Nessun chitarrista, pur se in possesso di doti tecniche superiori, avrebbe dato un'altra scossa innovativa di tale intensità all'evoluzione tecnico-stilistica di questo strumento. L'artista di Seattle ha rivoluzionato il modo stesso d'intendere la chitarra e ha consegnato la Fender Stratocaster al mito. Jimi Hendrix avrebbe potuto dare molto di più al pentagramma contemporaneo se una morte prematura non l'avesse portato via. . . ma, in effetti, esiste una morte matura? Sebbene la sua carriera abbia ricordato per intensità e brillantezza una meteora, Hendrix è ugualmente riuscito a raggiungere livelli espressivi inimmaginabili prima del suo avvento.


La fusione del blues al rock e alla psichedelia, anticipatrice dell'attuale stagione del più vitale crossover, in lui ha trovato una delle massime espressioni di sempre, sia dal vivo sia in studio. L'immaginario collettivo, però, lo identifica con l'eroe incendiario del festival di Monterey, con l'interprete blasfemo dell'inno americano a Woodstock, col chitarrista irruento dell'Atlanta Pop Festival, nonostante l'incisione di lavori di concezione ardita come “Are You Experienced?” o “Electric Ladyland”, che, malauguratamente, rischiano di passare in secondo piano rispetto alla spettacolarità della figura Hendrix. Tra qualche mese ci sarà il 65° anniversario della sua nascita (27 novembre 1942) e per ricordarlo in anticipo scriviamo qualche riga. Probabilmente l'artista non avrebbe fatto le medesime scelte di vita se avesse saputo che la stessa presto sarebbe sfuggita totalmente al suo controllo. Non avrebbe accettato le ciniche regole del music business solo per finire appeso alle pareti delle linde camerette di brufolosi 15enni sotto forma di poster, magari accanto a Jim Morrison, Che Guevara, Janis Joplin o lo Zio Sam (tanto la fruizione di personaggi così diversi non cambia, dato che il perverso meccanismo estetico-celebrativo è il medesimo). Nonostante gli atteggiamenti da star, spesso insopportabili, il chitarrista americano era più vittima inconsapevole che divo cosciente. Uno psicologo potrebbe affermare che gli eccessi d'ogni tipo gli servivano per nascondere paurose insicurezze e croniche mancanze affettive.
Vero? Falso? Chi può dirlo con sicurezza? L'unica cosa inconfutabile rimane la musica da lui composta, soprattutto in compagnia dell'Experience, Mitch Mitchell alla batteria e Noel Redding al basso.
James Marshall Hendrix, nato col come di Johnny Allen, poi cambiato nel 1946 all'anagrafe per volere del padre, scrisse alcune delle pagine più belle dell'intero 900: viscerali, sanguigne e, quasi incredibilmente, spontanee, nonostante le pesanti manipolazioni di manager, case discografiche, abusi di droghe e approfittatori d'ogni tipo. In nemmeno quattro anni di carriera discografica effettiva - senza calcolare le incisioni pre-Experience, nella maggior parte dei casi prive di valore, se non per quello puramente storico/documentativo - ovvero dalla costituzione del mitico trio, 12 ottobre 1966, alla sua inopinata scomparsa, lascia una serie di lavori d'emozionante bellezza, forse non perfetti ma proprio per questo vicini a "baciare il cielo" (un suo album del 1984 sarebbe stato appunto intitolato “Kiss The Sky”).


HENDRIXIANA. . .
Jimi inizia giovanissimo a suonare la chitarra, un'acustica acquistata dal padre per cinque dollari. Autodidatta, studia incessantemente, prova giorno e notte, arriva persino a dormirci insieme. In breve diventa il miglior musicista di Seattle,  mancino ma usa lo strumento normale al contrario. Rocking Kings il nome del suo primo gruppo. Cresce con i successi dell'imperante Rock'n'Roll, con i classici del blues, del jazz e del R'n'B (Jimi sarà sempre affascinato dai fiati e tenterà di ottenere dalla chitarra quanti più suoni possibili e pure. . . impossibili). Nel 1963 si arruola negli Screaming Eagles, divisione di paracadutisti, dove incontra il bassista Billy Cox, con cui suonerà dopo la fine dell'Experience sino agli ultimi giorni di vita. Congedato dall'esercito insieme a Cox, Jimi fa molte esperienze al seguito d'artisti più o meno illustri: Johnny Snead & The Imperials, Solomon Burke, Ike Turner, Little Richard, Isley Brothers, Curtis Knight, King Curtis. In questo periodo inizia a fare i "numeri" che lo renderanno inimitabile: forza la leva del vibrato sino a farla quasi spezzare, suona la chitarra coi denti, usa il distorsore come mai nessuno in passato, cerca di rivitalizzare il blues in tutti i modi. Il 1966 lo vede alla guida di un proprio gruppo: Jimmy James & The Blue Flames (dove milita il giovane chitarrista Randy Wolf, in seguito conosciuto come Randy California, poi leader degli Spirit). Si esibisce regolarmente al Café Wha uno dei club meno alla moda del Greenwich Village di New York, dove colpisce l'attenzione di Chas Chandler, ex Yardbirds e talent scout. Chandler rimane fulminato dal concerto di Hendrix. Decidere di portarlo a Londra e lanciarlo come stella del rock per lui è un tutt'uno. Il 21 settembre 1966 Chandler e Jimi atterrano all'aeroporto di Londra, meno di un mese dopo inizia l'avventura Experience. Hendrix-Mitchell-Redding fanno concerti mirati a colpire l'attenzione dei mass  media e del pubblico per aumentare l'interesse intorno a loro. Purtroppo la manovra riesce talmente bene da far passare in secondo piano la musica. La Jimi Hendrix Experience, il cui “Are You Experienced?” è praticamente contemporaneo a “Sgt. Pepper's” dei Beatles (il cui brano omonimo fu spesso interpretato da Hendrix durante i concerti), raramente si esprime compiutamente. Il blues, l'hard-rock, la psichedelia, il seminale rap-funky (il modo di cantare di Hendrix è vicino a molto rap contemporaneo), l'interesse per il jazz, il tentativo di unire il soul alle sperimentazioni sonore, le jam dalla struttura libera finiranno quasi per soffocare nel nodo scorsoio del business. Tra il 1967 e il 1970 JIMI gira come una trottola per il mondo, distruggendosi, psicologicamente e fisicamente, con dosi assurde di LSD, cocaina, alcool, eroina, barbiturici, donne, approfittatori senza scrupoli, stress, insonnia e nevrosi varie. Persino la sua morte non è del tutto chiara. Inutile disquisire sopra un caso ormai insolubile (vedi il film di Carlo Verdone di qualche anno fa e l'ipotetica riapertura dell'inchiesta da parte di un magistrato inglese)… c'è il rimpianto di quello che sarebbe potuto succedere ed invece frustra i nostri sogni, ormai impossibili da realizzare. Purtroppo la gente ricorda di Jimi Hendrix gli aspetti più appariscenti… il mito, creato ad arte, del selvaggio del Borneo che suona la chitarra con i denti (come prima di lui faceva Buddy Guy), la distrugge contro il muro degli amplificatori o l'incendia. Peccato, perché, sebbene non avesse mai imparato a leggere la musica, era un vero maestro del blues (padronanza non comune di tutti gli stili: da quello urbano a quello del Delta), un virtuoso del R'n'R ed un perfezionista in studio (li trovava inadeguati per riuscire a mettere in pratica i suoi pensieri, così alla fine fu ossessionato dall'idea di costruirne di propri. . . gli Electric Ladyland Studios.


Nel momento cruciale della sua vita, quando sembrava aver toccato il fondo dell'autodistruzione ed iniziato la risalita, scomparve. Ci vorrebbe la palla di vetro, tanto cara ai maghi, più o meno credibili, per riuscire a capire cosa avrebbe fatto musicalmente Hendrix dal 1970 ad oggi. Quasi sicuramente avrebbe portato a termine il progettato album col jazzista Gil Evans (che in seguito inciderà molte composizioni di Hendrix), cui avrebbe dovuto partecipare anche Miles Davis (la sua presenza saltò per l'esosa richiesta di 50.000 dollari). Avremmo un mito in meno nel santuario macabro delle morti rock, ma un grande artista in più. . .


Stages, il mito non muore.
Pubblicato nel 1991 (Polydor 511 763-2/ADD), Stages contiene quattro CD con altrettanti concerti dal 1967 al 1970, una vera leccornia per i fans ed i neofiti di Hendrix, testimonianza tangibile della sua bruciante statura artistica. La dimensione live rivela la magica essenza di un sound unico, sia con la formazione Mitchell/Redding sia con Mitchell/Cox. Il blues ed il soul, rivissuti in chiave hard, producono effetti devastanti anche sui puristi e su quanti non amano queste corrente musicali. La rimasterizzazione digitale esalta soprattutto la voce e la chitarra, abbastanza pulite e presenti, mentre la sezione ritmica è   leggermente impastata (all'epoca queste registrazioni nessuno pensava che dovessero essere pubblicate).
Stoccolma 5 settembre 1967 (31'38") - L'Experience al massimo della freschezza. Il concerto stato ripreso al Radiohuset Studio quattro della radio di stato svedese e il pubblico costituito da 100 fortunati, contattati poco prima da un annuncio radiofonico durante un'intervista al gruppo. Sgt Pepper's Lonely Hearts Club Band dei Beatles (migliore di quella poi apparsa su Isle Of Wight), Fire, The Wind Cries Mary (uno dei brani romantici maggiormente riusciti di sempre), Foxy Lady, Hey Joe, I Don't Live Today, Burning Of The Midnight Lamp (un pezzo psichedelico eseguito per la prima volta in pubblico, che apparirˆ in studio soltanto su Electric Ladyland. . Ripreso anche dai Living Colour), Purple Haze i brani eseguiti. Buona ma stranamente alterna la qualità audio, Sgt Pepper's è quello che si sente peggio di tutti. Parte del concerto era già reperibile su Live In Stockholm (Fruit End C10168, vinile/Document DR003/CD), 10 brani invece di 8: Sunshine Of Your Love (7'36") e Voodoo Child-Slight Return (10') in Esistono altre versioni, la più famosa s'intitola Pipe Dream (Takrl 1959).
Parigi 29 gennaio 68 (50'33") - Serata del tour promozionale dopo l'incisione di Axis. . . ; due serate all'Olympia insieme agli Animals di Eric Burdon, in cui Chas Chandler, manager di Hendrix, aveva militato. Una scaletta con 3 brani firmati da altri: Catfish Blues di Muddy Waters, Killin' Floor di Howlin' Wolf e Drivin' South. di Curtis Knight (gli ultimi due facevano parte del repertorio pre-Experience). Completano il CD: Foxy Lady, Red House (solo 4'35", un battito di ciglia rispetto alle versioni fiume dell'ultimo periodo, la chitarra sembra trattenersi dal lanciarsi in lunghi voli), The Wind Cries Mary, Fire, Little Wing, Purple Haze. Discreta la resa tecnica. Già apparso su bootleg col titolo di Driving South With The J. H. E (nessuna etichetta riportata).
San Diego 24 maggio 69 (60'32") -Le tensioni in atto tra Hendrix e gli altri membri dell'Experience si traducono in un concerto teso, nervoso, bruciante e selvaggio. Spanish Castle Magic si trasforma in Sunshine Of Your Love dei Cream dopo un duro assolo della batteria di Mitchell. Scarna ed efficace la dilatata Red House (quasi 15'), il blues per eccellenza di Jimi. Ci sono pure Fire, Hey Joe, I Don't Live Today, Purple Haze, Voodoo Child-slight return. Rintracciabile su Midnight Magic (Waggle Records 1936).
Atlanta 4 luglio 70 (54'47") - Nell'estate del 1970 si svolge ad Atlanta un festival all'aperto stile Woodstock. Il cartellone, oltre a Hendrix, prevede: Allman Brothers Band, B. B. King, Jethro Tull, Procol Harum, Mountain, Rare Earth e molti altri. Si presentano 500. 000 persone invece delle attese 100. 000. Al fianco del chitarrista Mitch Mitchell alla batteria e Billy Cox al basso. Il gruppo, in gran forma, si esalta particolarmente in Room Full Of Mirrors, Straight Ahead (un blues che uscirà su Cry Of Love), Hear My Train A Comin'. Sempre a livelli eccellenti il resto del materiale: Fire, Lover Man, Spanish Castle Magic, Foxy Lady, Purple Haze, Stone Free, Star Spangled Banner, Voodoo Child. Ne esiste un bootleg doppio dalla buona resa audio, Live In Atlanta (Toasted Records TRW 1946), che contiene, oltre agli 11 pezzi di questo CD, Red House, All Along The Watchtower, Hey Joe, Hey Baby). All Along The Watchtower, è contenuta anche in The Good Die Young (White Knight WK22), incisione discreta.


CONSIGLI PER GLI ACQUISTI: DISCOGRAFIA SELEZIONATA
il numero di catalogo si riferisce all'edizione americana, ovviamente in vinile, tranne ove espressamente indicato.
Are You Experienced? - Reprise RS 6261 (1967)
Axis: Bold As Love - Reprise RS 6281 (1968)
Electric Ladyland - Reprise 2RS 6307 (1968)
Monterey Pop Festival - Reprise MS1019 (1970) -dal vivo, una facciata Otis Redding
Band Of Gypsys - Capitol STAO 472 (1970) - dal vivo
Woodstock Cotillion SD 3 -500 (1970) - dal vivo (Star Spangled Banner e Purple Haze)
Cry Of Love - Reprise MS 2034 (1971)
Woodstock Two - Cotillion   SD 2-400 (1971) - dal vivo (Jam Back At The House, Izabella, Getting My Heart Back Together Again)
Isle Of Wight - Polydor 2302 016 (1971) - UK, dal vivo
Experience - Ember  NR 5057 (1971) - UK, dal vivo
Raimbow Bridge - Reprise MS 2040 (1971)
In The West - Reprise RS 2049 (1972) - dal vivo
More Experience - Ember  NR 5061 (1972) - UK, dal vivo
Concerts - Reprise 22306-1 (1982) - dal vivo
Live At Winterland - Analogue RALP 0051 (1987)
Radio One - Analogue 20078 (1988) - dal vivo










http://www.ircnapoli.com/h.asp?n=83542

NON VOGLIO PIU' AVERE NIENTE A CHE FARE CON GENTE COME VOI

Don't ask me why
I play this music,
'cos it's my colture,
so naturally
I use it



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Jimi Hendrix Festival   26/11/2007 14.10.18 (268 visite)   oppio_
   re:Jimi Hendrix Festival   26/11/2007 14.12.32 (58 visite)   MASQUERAD
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