Nick: Strider Oggetto: Guagliò o fumm Data: 14/5/2008 21.3.34 Visite: 371
Ero appena uscito da un multisala. All’epoca stavo con una. Era tardi, eravamo andati a vedere l’ultimo spettacolo in un giorno feriale. Nel grande parcheggio antistante il cinema mi fermo davanti alla macchina per fumarmi una sigaretta. All’epoca fumavo ancora e senza fumare non ce la facevo proprio a stare. Io sono un tipo calmo, tranquillo. Avevo appena gettato via il mozzicone della sigaretta e stavo per aprire la portiera della macchina quando ad un tratto arriva una macchina della Polizia. Forse era una macchina dei carabinieri non sono mai riuscito a ricordarmelo. Si fermano davanti alla macchina impedendo un eventuale fuga. Non mi chiedono i documenti. Mi dicono solo "Guagliò caccia o’ fumm". Io ho una faccia di bronzo fenomenale. Cacciai il pacchetto di sigarette e glielo diedi. S’incazzò. "Guagliò o’ fumm, t’aggio vist stai troppo tranquillo". "E assonnato", aggiusi. Erano tipo le due di notte, era stato un film di quelli lunghi. Mi fecero vuotare le tasche, la mia ragazza non aveva nulla nelle tasche e non vuotò nulla. Poi quello che voleva il fumo iniziò a rovistare nella macchina. Trovò il coltellino svizzero. Io ho sempre un coltellino svizzero con me, è lo strumento più utile al mondo. Gli diede uno sguardo e lo ripose. Poi continuò a frugare e trovò due borse a tracolla. Una era della mia ragazza, non la degnò di un solo sguardo. Quando gli dissi che l’altra era la mia mi chiese di aprirla. Io gli risposi che avrei preferito non aprirla. "Se non l’apri tu l’apro io". La lasciai aprire a lui. Era colma di preservativi usati e annodati con cura. Fece una smorfia di schifo e poi disse: "guagliò ma nun ce stev nient e mal a male a mmo dicere". Condinuò l’ispezione. Continuò a cercare ‘o fumm. Ad un certo punto si mise ad ispezionare con la mano sotto ai sediolini. Trovò qualcosa. Il suo era lo sguardo di un bambino che ha appena ricevuto i regali da Babbo natale. Estrasse la roba rinvenuta ed accostò il fascio di luce della torcia elettrica che stringeva in mano. Era una mappata di peli della mia cagna. Il suo viso si tramutò quindi in un grugno incazzato che pareva quello di un mio amico che si chiama Johnny. "Ma na pulita a sta machina qunn a fai?". Uscì straziato. Il suo collega aveva già controllato patente proprietà della macchina eventuali precedenti. Ero pulito eppure non si muoveva. "Andiamo gli fece il collega". Sembravano i poliziotti dei film americani. C’era quello buono e quello cattivo. "Aspè questo non me la canta giusta, è troppo rilassato". Mi chiesi di nuovo del fumo e di nuovo gli risposi che fumavo solo sigarette. Alla fine se ne andarono. Avevano sottoposto ad accertamenti una persona sospetta. Era troppo tranquilla, rilassata. Facce incazzate che iniziate la giornata con "non ho dormito bene" e poi le concludete con un "che giornata di merda", la società è vostra. Io sono un tipo calmo, tranquillo. Io sono un deviante.
|