Nick: neverm|nd Oggetto: Riflessioni... Data: 16/7/2008 20.45.50 Visite: 264
non ho mai capito come si possano vendere i libri dopo avere fatto un esame. posso capire il desiderio di farsi un po' di soldi, ma per me i libri sono intoccabili. preferirei non mangiare, piuttosto che vendere i miei libri. faccio fatica anche a prestarli. a parte che li compro tutti originali, tranne in qualche rarissimo caso, un po' perchè non mi trovo a studiare sulle fotocopie e un po' perchè sono un po' "feticista" per quanto rigaurda i libri, mi piace l'odore della carta quando sono nuovi vabbè studio editoria, è abbastanza normale... però a parte questo, nei libri che abbiamo letto sia per svago sia per studio c'è la nostra cultura, la nostra formazione, come si fa a darli via? voi li vendete i vostri libri? e vabbè, già che ci siete, qualche nuova uscita imperdibile? altra riflessione: vedevo sta trasmissione su sky su delle ragazze che facevano delle selezioni per diventare possibili top model. mo tralasciando il discorso sull'anoressia nel mondo della moda ecc. ma com'è possibile che si presentavano ragazze abbondantemente in carne? cioè ma le vedono le modelle come sono? io mi sarei messa scuorno cmq. ah poi erano belle pure quelle che si presentavano essendo alte 1 e 65, 67...mah vabbuò che c'è stasera in tv o su sky? un posto al sole estivo è penoso...
Trovatelo strano, anche se consueto, inspiegabile, pure se quotidiano, indecifrabile, pure se è regola. Anche il minimo gesto, in apparenza semplice, osservatelo con diffidenza. Investigate se proprio l'usuale sia necessario. E - vi preghiamo - quello che succede ogni giorno non trovatelo naturale. Di nulla venga detto: è naturale in questo tempo di anarchia e di sangue, di ordinato disordine, di meditato arbitrio, di umanità disumanata, così che nulla valga come cosa immutabile. Bertolt Brecht |