Nick: insize Oggetto: BOLOGNA 2 AGOSTO 1980 Data: 2/8/2004 7.22.8 Visite: 103
Strage alla stazione Un attacco militare portato a termine da esecutori di uno Stato parallelo e illegale, distrugge la vita di 84 persone nella sala d'aspetto della stazione di Bologna, della città simbolo del buon governo dei socialisti e dei comunisti. La città in cui, in un conflitto sociale regolato dalle leggi dello Stato legale, convivono tutte le categorie sociali, grazie alla direzione attenta di politici sensibili alle esigenze della parte più debole di essa, alla quale garantisce una copertura, uno Stato Sociale integrativo rispetto a quello dello Stato nazionale e, prodiga di agevolazioni per chi cerca di intraprendere iniziative che portano ricchezza alla città, alla regione Emilia Romagna, alla nazione italiana. Chi ha avuto la fortuna di vivere per un pò nella Bologna degli anni Settanta, ricorda, come a differenza delle altre città, la partecipazione alla vita politica, che pure in Italia era massiccia, fosse ancora più intensa e sentita. Le discussioni a piazza Maggiore, intorno al Nettuno, davanti la cattedrale conoscevano sltanto un'intolleranza: per la violenza, di qualsiasi genere, di qualsiasi natura, di qualsiasi provenienza. Bologna, a differenza di città come Roma, amministrata fino a quegli anni dai democristiani, non aveva conosciuto la speculazione edilizia, la lottizzazione selvaggia di imprenditori che finanziavano tutti i partiti di governo, non aveva ancora, in quegli anni, in tribunale un listino prezzi per acquistare le sentenze dei giudici come accadeva e accade tutt'ora nella capitale, nè all'ufficio del Dazio direttori che facevano la cresta sui traffici delle più grandi aziende della città, come era accaduto a Terni, e nemmeno il cinismo produttivo meneghino, tipico dei milanesi tutto "laurà" e niente sentimenti; basta guardare come considerano e trattano gli extracomunitari, tanto indesiderati quanto indispensabili al processo produttivo di tante imprese di quella città e regione del Nord Italia. Attribuire ai fascisti la strage, in quanto partito politico di nostalgici, sarebbe troppo comodo e facile. Può darsi che siano stati convinti fascisti coloro che hanno lasciato il borsone contenente la bomba alla sala d'aspetto della stazione, quella mattina, poco prima che esplodesse, ma se vogiamo capire l'Italia di quegli anni e, capire sopratutto come funzionava e funziona l mondo, non possiamo fermarci agli esecutori, come fanno in genere la maggior parte dei giudici, dobbiamo cercare chi ne ha tratto vantaggi politici immediati e capire se esisteva ed esiste un Complotto, una direzione strategica che pilota gli eventi al fine di raggiungere gli obiettivi che si è prefissata. L'esistenza della P2, i suoi elenchi: la presenza delle più alte autorità militari, dei Servizi segreti, delle Forze Armate e delle Forze dell'Ordine, al suo interno, e di molti politici, giornalisti e personalità della società civile, diede ad alcuni giudici, e al Paese la dimensione del Complotto. Pochi anni prima, nel 1978, era stato assassinato Aldo Moro perché aveva intrapreso una strada politica indipendente: del coinvolgimento del PCI nel gioco democratico, al fine di risanare la degenerazione del sistema arrivato a livelli paurosi di corruzione; per lo stesso motivo un anno prima del delitto Moro, nel 1977, era stato rapito il figlio del segretario nazionale del PSI, De Martino. Da non dimenticare che la P2 aveva cominciato a colpire i democratici riformatori già nel 1963-1968 con l'assassinio dei fratelli Kennedy e di Martin Luther King. La P2 aveva i suoi campioni da far arrivare in alto, sia nella destra che nella sinistra, erano i Kissinger, i Kohl, i Craxi, gli Andreotti, i Forlani, i Tanassi, e poi Amato, Blair, Berlusconi, Aznar, i D'Alema i Fassino, quelli come Sharon, tutti super-corrotti e dal cinismo super-collaudato, dai quali le lobby dominanti non avevano da temere e ai quali potevano chiedere qualsiasi cosa, tanto li avevano fatti arricchire. Pensare che il generale dei carabinieri Carlo Alberto dalla Chiesa aveva scoperto un metodo infallibile per scoprire la catena della corruzione e dei traffici illeciti; aveva cominciato a stilare un elenco di arricchimenti illeciti, di patrimoni personali lievitati improvvisamente, di soldi frazionati e nascosti ovunque, a cominciare dai paradisi fiscali. Quell'elenco sparì dalla sua cassaforte pochi minuti dopo il delitto che lo vide soccombere insieme a sua moglie, Emanuela Setti Carraro. Sparì così come era sparito il Memoriale Moro dal quale emergeva chiaramente il coinvolgimento dell'Onorevole Andreotti, campione della banda di Kissinger, nel caso Italcasse, l'intruglio dei fratelli Caltagirone grandi finanziatori del Senatore a vita e speculatori edilizi della capitale; così come emergeva chiaramente il disprezzo di Moro per una persona, Andreotti, che definire cinica sarebbe elevarla a livelli insperati. Dal 1963, anno dell'assassinio di JFK, il Complotto contro la democrazia non si è più arrestato; bande armate di fanatici religiosi ed estremisti politici sbandati o esaltati da analisi volutamente pilotate dagli infiltrati dei Servizi, sono state scagliate contro le Istituzioni democratiche in ogni parte del mondo, contro i difensori di queste Istituzioni, contro politici e giornalisti che non si fermano ad analisi superficiali ma vanno a fondo, come il commissario Luigi Calabresi, Montana, Cassarà, carabinieri come Dalla Chiesa, magistrati come Terranova, Falcone e Borsellino, politici come Aldo Moro, Piersanti Mattarella, Pio la Torre, Enrico Berlinguer, giornalisti come Ilaria Alpi o Maria Grazia Cutuli, ma anche Siani, Marrazzo, Fava, Rostagno, Peppino Impastato ed altri. Ma il cancro ha roso sopratutto gli stati dall'interno, gli immesi capitali delle lobby dominati hanno reso possibile costruire una rete diffusa di complicità, grazie a persone sempre in vendita al miglior offerente; persone che occupano posizioni di rilievo nelle Istituzioni, nella politica, tra gli apparati statali, tra i giornalisti, a fianco degli assassinati, che con le loro azioni delatorie, o decisioni politiche o campagne di media, da perfetti traditori, hanno contribuito ad assassinare. Leggi la cronologia degli eventi sulla stampa dell'epoca e non sorbirti la storia già confezionata dei soliti noti! http://www.nonsolostoria.org
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