Nick: Zanardi Oggetto: Tanti Felicino Data: 19/9/2008 16.0.1 Visite: 375
A scuola era un ciuccio, Ma roba pesante del tipo che nun s'accattav i libri e se spennev i soldi di mio padre lo sa solo lui come. Talmente ciuccio che all'esame di stato, mentre lo preparavo, alla mia domanda "Chi ha scritto l'Eneide?", iss rispose "Enea". Gli menai il libro in faccia. Poi si inventava delle storie. Ad esempio, per lui ogni scrittore, poeta, letterato, insomma era nato o a Roma o a Firenze. Altre città nn ve n'erano. Ovviamente nn sapevo manco la data di nascita e se ne andava per secoli, del tip: nato nel 1800, 1700, cose così. E poi non sapeva un cazzo di loro e inventava sti fattarielli di vita, senza menzionare opere eccetera, con letterati che incontravano altri letterati, che diventavano amici e cose così. Un esempio: "Giacomo Leopardi nacque a Roma nel 1800. Spesso andava a Firenze perchè era amico di Mazzini. Si vedevano e scrivevano e conversavano. Da queste discussione nacque l'idea di fare una setta segreta: la Carboneria. Purtroppo però Leopardi era malati e morì.". Eccetera. Mò questa cosa è inventata, ma il tenore dei fattarielli era questo. Poi aveva culo. Ad esempio aveva una professoressa di Lettere che gli comunicava con anticipo il Compito in Classe, in genere il lunedi per il sabato. Tipo: "Ragazzi, sabato compito in classa. La traccia è sulal Droga". Cioè già sapevano prima l'argomento e potevano prepararsi. Allora Felicino tornava a casa e faceva leva sui sentimenti materni (era il cocco di mamma, quale figlio minore). Diceva: "Mà, sabato amma fa il compito in classe. La Droga aitt, non lo so fare.". Era una tattica subdola la sua. Sì, perchè mia madre chiedeva a me di farglielo. Io mi rifiutavo, ovviamente. Allota mia mamma cominciava a strepetiare, a lamentarsi, a chiagnere n'at poc!!! A dire "Voi mi fare morire, non vi aiutate tra voi!", e cose così. Insomma alla fine dovevi cedere sennò era nu casin lamentoso pe na semmana. E cedevo e gli facevo 'sto compito sulla Droga. E Felicino se lo portava con se, per copiarlo. Arriva il sabato, il giorno del compito in classe. Tornava Felicino dalla scuola. Io: "Uagliò hai fatto il compito?" Lui: "Si, ma la professoressa lo ha cambiato. Ce ne ha dato uno sul razzismo". Io: "Azz e come hai fatto???" Lui: "Vabbuò io ho fatto quello sulla Droga, o stess" Io: "Ne uagliò ma fuss mongoloide? Ma sì strunz?" E Lui: "Oh! Io quello tenevo e chill m'agg cupiat". E' verità. Comunque mio padre lo fece bocciare. E l'anno dopo dovette raccomandarlo (mio pare insegnava lettere ed era amico del preside dell'istituto) pe ce fa piglià 36/60. Oggio mio fratello è un libero professionsita. Non so se è geniale o se gli altri sono strunz. Ma lavora bene, ama quel che fa e guadagna bene. E nei w.e. si piglia la briga di andare a sfilare. La scuola nun serv a nu cazz o l'Italia è fatta di tanti Felicino? RayMondo: sesso con gli altri amore con il partner forever |