L'ossessione securitaria

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Nick: Profeta
Oggetto: L'ossessione securitaria
Data: 2/10/2008 14.38.51
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E' sotto gli occhi di tutti che nelle nostre città si vive male, la violenza aumenta, in qualche posto di più in altri di meno, ma cmq il trend non è rassicurante.

Certo se prendiamo un giornale degli anni settanta, quello che accade oggi ci sembrerà risibile. Tuttavia quella violenza era legata comunque a dei progetti di trasformazione politica della realtà, tanto a destra quanto a sinistra. Non esprimo giudizi di natura etica, se fosse una violenza giusta o sbagliata, mi limito a registrare gli eventi così come si sono storicamente determinati.

Cosa accade invece oggi? Che si ammazza per un pacco di biscotti, per uno sguardo o un complimento ricevuto dalla propria ragazza, per una precedenza all'incrocio. Ovvero per dei motivi così futili che testimoniano il grado di insicurezza, paura, intolleranza, chiusura nel proprio universo individuale, una sorta di malattia di cui la nostra società sembra essersi ammalata.

Come risponde la politica a questo disagio? Assecondandolo, amplificandolo (grazie anche ai media) e proponendo provvedimenti sempre più repressivi, di facciata, che comunque non ottengono l'effetto sperato. Questo sia per la presunta destra che per la presunta sinistra, ovvero i due partitoni quasi gemelli, che si somigliano così tanto da chiamarsi quasi con lo stesso nome: PD e PDL.

Stragi del sabato sera? Patente a punti, controlli della sobrietà, limiti di velocità, ecc. ecc. E' una gara a chi chiede più repressione. Provvedimenti in se non giusti o ingiusti, ma comunque inefficaci, perché spesso nascono da malesseri sociali profondi,tanto più che non ci sono gli strumenti in termini di organico e fondi per applicarli davvero. Ma non fa niente, basta che ci si mostri più sceriffo degli altri e la politica ritiene di aver fatto, bene, il proprio lavoro.

A nessuno viene da chiedersi perché una o più generazioni di italiani sono così insoddisfatti da bere fino a ridursi una pezza, abbuffarsi di coca, canne, psicofarmaci, pasticche, anestetico per cavalli e chi più ne ha più ne metta.

Nessuno se lo chiede perché le risposte sarebbero difficili e non portano voti. Hai più consenso se dopo una strage dici: "ergastolo per il guidatore", che se provi a chiederti: "perché?".

In realtà nessuno se ne fotte dei motivi. Lo sgretolamento dei rapporti sociali ha raggiunto livelli per i quali la maggior parte delle persone si accontenta di arroccarsi nel mondo del: "purché non accada a me".

Gli italiani poi sono strani. Credetemi mi piacerebbe capire come fanno a vietare con la mano sinistra quello che fanno con la destra. Se a un italiano chiedete: "vai a puttane?" quasi sempre ti dice di sì, se avete con lui un particolare grado di confidenza. Se a un italiano chiedi: "sei favorevole al carcere per chi va a puttane?" L'italiano ti risponde sempre di sì. Operando un meraviglioso quanto misterioso sdoppiamento di personalità.

E così su tutto. Le statistiche parlano di Milano come la metropoli più "tossica" d'Europa? Bene, la stessa Milano è governata da moltissimo tempo da quelle forze politiche che fanno del proibizionismo la propria bandiera. Neh voi mi dite se uno si droga come fa a votare per quelli che dicono: "drogarsi è reato"?

E sia chiaro, non è questione di presunte destre e sinistre, per me ormai i partiti sono tutti la stessa combriccola di potentati lontani dalla gente e arroccati a difesa dei loro spazi di potere. Punto e basta, senza altre parole. Soprattutto dopo il taglio delle ali più radicali da entrambi gli schieramenti.

E torniamo al problema di partenza con un esempio. Firenze è una delle città più tranquille d'Italia, al punto che di sera in giro non c'è anima viva. Quando al calar del sole si svuota la cartolina turistica, nel centro storico di Fiorenza la bella camminando si sente il rumore dei propri passi. A Firenze ho vissuto per un paio di mesi e probabilmente, se pur con profondo dispiacere, mi trasferirò a breve.

Qualche anno fa trovare una volante in giro per la città era impresa da stoici. Ora basta attardarsi qualche minuto in più nei pressi della stazione centrale per essere fermati, perquisiti, interrogati, ecc. ecc. E non crediate che il naturale "sto aspettando il bus" serva a stornare i sospetti sul vostro conto, perché così non è.

A Firenze non succede quasi mai nulla, se non il lento scorrere dell'Arno che a onor del vero qualche volta pure s'incazza. Eppure a Firenze c'è un assessore, Graziano Cioni, ex PCI, ex DS, ora PD, detto lo sceriffo, che in mancanza d'altro ha costruito la sua fortuna politica elevando mendicanti, artisti di strada e lavavetri a nemici pubblici numero 1. Avrei voluto farvi vedere le facce allibite di turisti multati non perché sporcavano in giro, ma perché mangiavano un panino sulle scale di qualche monumento. Ma Cioni lo sceriffo a casa sua fa quello che vuole e le sue colt sono sempre fumanti e fuori dalle fondine.

Un recente sondaggio, in vista delle comunali del prossimo anno a Firenze, indica la sicurezza come il problema principale della città, che ci crediate o no è così, anche se a Firenze succede - forse - un decimo di quello che accade altrove.

A nessuno è venuto in mente che Firenze è una città che si spopola, che i fiorentini lasciano perché i costi sono diventati insostenibili, nella quale è stata distrutta ogni forma di socialità. Secondo un recente rapporto in dieci anni Firenze ha perso 100000 abitanti, passando da 450000 a 350000. Molte importanti compagnie internazionali hanno chiuso i loro uffici, segno di un declino che al momento sembra inarrestabile. A nessuno viene in mente di chiedersi perché, eccetto che a Cecco, vecchietto arzillo che nelle osterie di San Frediano, oltrarno, ricorda i tempi felici quando Firenze era una città e non una cartolina.

Cecco dice che i fiorentini sono malati, hanno l'ossessione securitaria. Io lo guardo e gli rispondo sempre che non sono i soli. Viviamo in un paese che ha paura anche di chiedersi perché ha paura.