Nick: neverm|nd Oggetto: Chi sono gli infami? Data: 10/10/2008 19.13.32 Visite: 566
L'eccidio di Sant'Anna, su cui è incentrato il nuovo film di Spike Lee "Miracolo a Sant'anna", fu un crimine contro l'umanità commesso dai tedeschi del 16° battaglione SS della 16. Storia: I primi di agosto 1944, Sant’Anna di Stazzema era stata qualificata dal comando tedesco "zona bianca", ossia una località adatta ad accogliere sfollati. In quei giorni i partigiani avevano abbandonato la zona senza aver svolto operazioni militari di particolare entità contro i tedeschi. Nonostante ciò, all’alba del 12 agosto 1944, tre reparti di SS salirono a Sant’Anna, mentre un quarto chiudeva ogni via di fuga a valle. Quando le SS giunsero a Sant’Anna, accompagnati da fascisti collaborazionisti che fecero da guide, gli uomini del paese si rifugiarono nei boschi per non essere deportati, mentre donne vecchi e bambini, sicuri che nulla sarebbe capitato loro, in quanto civili inermi, restarono nelle loro case. In poco più di tre ore vennero massacrati 560 innocenti, in gran parte bambini, donne e anziani. I nazisti li rastrellarono, li chiusero nelle stalle o nelle cucine delle case, li uccisero con colpi di mitra e bombe a mano, compiendo atti di efferata barbarie. Infine il fuoco, a distruggere e cancellare tutto. Non si trattò di rappresaglia. Come è emerso dalle indagini della Procura Militare della Spezia, si trattò di un atto terroristico, di una azione premeditata e curata in ogni minimo dettaglio. L'obiettivo era quello di distruggere il paese e sterminare la popolazione per rompere ogni collegamento fra le popolazioni civili e le formazioni partigiane presenti nella zona. La ricostruzione degli avvenimenti, l’attribuzione delle responsabilità e le motivazioni che hanno originato l’Eccidio sono state possibili grazie al processo svoltosi al Tribunale militare della Spezia che ha dato il via, solo nel 2004, al processo che ha poi portato alla condanna di ergastolo per dieci ex SS colpevoli del massacro. Inoltre nel 1994, è stato scoperto a Roma, negli scantinati di Palazzo Cesi, un armadio chiuso e girato con le ante verso il muro, ribattezzato poi "Armadio della vergogna", poiché nascondeva da oltre 40 anni documenti che sarebbero risultati fondamentali ai fini di una ricerca della verità storica e giudiziaria sulle stragi nazifasciste in Italia nel secondo dopoguerra, come ad esempio quella di Marzabotto, sempre contro civili, o l'eccidio delle fosse Ardeatine. Ecco, nonostante ciò, nonostante la storia documenata, ancora c'è gente che idolatra Mussolini, su un sito di estrema destra si poteva leggere la scritta "infami" sulla foto di un gruppo di partigiani, ancora i "revisionisti" tentano di sminuire il valore dei partigiani puntando l'accento sulle loro "colpe", sull'uccisione del povero duce avvenuta senza processo... Ma per favore!! Queste cose mi fanno veramente andare il sangue alla testa, il fascismo è ancora troppo radicato nella mentalità italiana e va estirpato del tutto, non bisogna lasciare alcuno spazio ai revisionisti, o a quei politici che ancora oggi non lo considerano un male assoluto e addirittura lo dichiarano pubblicamente. Non si dovrebbe permettere assolutamente questo.
Trovatelo strano, anche se consueto, inspiegabile, pure se quotidiano, indecifrabile, pure se è regola. Anche il minimo gesto, in apparenza semplice, osservatelo con diffidenza. Investigate se proprio l'usuale sia necessario. E - vi preghiamo - quello che succede ogni giorno non trovatelo naturale. Di nulla venga detto: è naturale in questo tempo di anarchia e di sangue, di ordinato disordine, di meditato arbitrio, di umanità disumanata, così che nulla valga come cosa immutabile. Bertolt Brecht |