11/11/2008 ROMA - "Davanti all'uso della pistola per sedare una rissa non si può non parlare di avventatezza. Dissi che mi assumevo la responsabilità di questa morte e lo confermo oggi. Da parte nostra c'è stata piena collaborazione per fare chiarezza. In tempi ragionevolmente brevi siamo arrivati al rinvio a giudizio. Confidiamo di arrivare a una assoluta verità da parte della magistratura". A un anno dalla morte di Gabriele Sandri, ucciso da un colpo di pistola sparato dall'agente Luigi Spaccarotella nell'area di servizio di Badia al Pino Est della A1, il capo della polizia Antonio Manganelli torna su una vicenda che si porta dietro dolore, polemiche e una richiesta, ancora inevasa, di giustizia. Una vicenda che, dopo un primo rinvio, tornerà in un'aula giudiziaria il 16 gennaio. Allora, davanti al gup di Arezzo, i legali di Spaccarotella (di cui non si conosce il volto e che non si è presentato alla prima udienza parlando di presunti rischi per la sua incolumità) chiederanno il rito abbreviato, formula che consente la riduzione di un terzo della pena. Nel frattempo l'agente, che era in servizio alla polizia stradale di Battifolle, è stato trasferito prima alla polizia ferroviaria di Firenze, con mansioni d'ufficio, e successivamente all'ufficio interprovinciale tecnico logistico di Firenze, sempre con compiti d'ufficio. Una scelta che il fratello di Gabriele Sandri, Cristiano, non condivide: "Il fatto che non sia stato aperto nessun procedimento disciplinare nei confronti dell'agente Spaccarotella è un fatto che ci lascia perplessi. Mi auguro che ci sia data al più presto una risposta". Lo stresso interrogativo che si trova in un'interrogazione presentata da alcuni deputati del Pdl. Ma oggi è il giorno della memoria. Dei fiori nel luogo della morte, della fiaccolata e della messa per Gabriele organizzata a Roma. E del via ufficiale della fondazione che prende il suo nome. "Il compito - dice Cristiano Sandri - sarà quello di contribuire allo studio della violenza non solo nel calcio ma in una società che talora sembra impazzita". Un'iniziativa "soprattutto destinata ai giovani, ai ragazzi". Ragazzi come Gabriele colpito da una pallottola sparata con "avventatezza". Che a un ragazzo di 28 anni è costata la vita fonte repubblica.it |