Nick: Buendia Oggetto: 'emancipazione' parallela? Data: 23/11/2008 22.8.13 Visite: 536
le ragazze sono sempre più inclini a parlare del sesso in maniera assai disinvolta (roba che accadeva già decenni orsono, in verità) ma con un linguaggio molto forte ed esplicito, più vicino al tono della proverbiale chiacchiera da bar, che insieme al calcio resta lo sport preferito dall'uomo (medio), ora davanti a ciò non mi faccio problemi a dirmi abbastanza delusa, e anche francamente disgustata il motivo non è di ordine morale, perché soprattutto altrove cerco la morale, o moralistico, come si potrebbe troppo facilmente concludere mi fa proprio senso pensare che, partendo dal linguaggio che fa schifo a prescindere, una ragazza sia così simile all'uomo che, per definizione quasi, è un animale sessualmente più indomito, rozzo, che ha bisogno della condivisione di gruppo delle sue avventure erotiche perché in branco si muove meglio, è meno fragile invece la sessualità femminile, anche se meno criptica degli anni in cui sono state ragazze le nostre madri, è e resta più complessa, più interiorizzata, anche nell'appagamento più maturo, meno sbandierata, al massimo oggetto di qualche chiacchiera leggera e vagamente allusiva tra amiche, comunque più protetta e da proteggere forse io sono restata parecchio indietro ma da dove sono non riesco a comprendere questa evoluzione rovesciata della donna, nè VOGLIO comprenderla perché la vivo come una stortura, qualcosa di inceppato, che mi fa venire (ripeto) il voltastomaco in tutto ciò, mi chiedo a questa donna così emancipata ma non meno 'ipocrita', ammesso che si possa tirare in ballo questo concetto il maschio (medio) come risponde? con accettazione passiva con indifferenza in modo lusingato ne approfitta per aggirare gli ostacoli linguistici benedice i tempi che corrono insomma accoglie positivamente il fatto? o continua a mettere in atto, in mdo più immediato, il concetto preventivo della puttana/suora? (il post del piercing è solo un assist)
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