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Nick: oppio_
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Data: 27/11/2008 10.49.25
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Jimi Hendrix



Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


 






































































Jimi Hendrix
Ritratto di Jimi Hendrix.
Ritratto di Jimi Hendrix.
Nazionalità Stati Uniti
Genere Acid Rock[1]
Blues[1]
Rock psichedelico[1]
Hard Rock[1]
Periodo attività 1963 - 1970
Strumento {{{Strumento}}}
Etichetta {{{Etichetta}}}
Band attuale {{{Band attuale}}}
Band {{{Band precedenti}}}
Album pubblicati 5 (24 postumi)
Studio 3
Live 1 (7 postumi)
Raccolte 1 (18 postume)
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Sito ufficiale
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« Blues is easy to play, but not to feel»

(Jimi Hendrix[2])


James Marshall "Jimi" Hendrix (Seattle27 novembre 1942 – Londra18 settembre 1970) è stato un chitarrista e cantante statunitense. È considerato uno dei più grandi chitarristi della storia della musica, oltre che uno dei maggiori innovatori nell'ambito della chitarra elettrica: durante la sua parabola artistica, tanto breve quanto intensa, si è reso precursore di molte strutture e del sound di quelle che sarebbero state le future evoluzioni del rock (come ad esempio l'hard rock) creando un'inedita fusione di blues, rhythm and blues, rock and roll, psichedelia e funky.


Secondo la classifica stilata nel 2003 dal Rolling Stone Magazine è lui il più grande chitarrista di tutti i tempi.[3]


La sua esibizione in chiusura del festival di Woodstock del 1969 è divenuta un vero e proprio simbolo: l'immagine del chitarrista che, con dissacrante visionarietà artistica, suona l'inno nazionale americano in modo provocatoriamente distorto è entrata di prepotenza nell'immaginario collettivo musicale come uno dei punti di svolta nella storia del rock.


Hendrix è stato introdotto nella Rock and Roll Hall of Fame nel 1992.[4]













Biografia



L'adolescenza e gli inizi


Nacque come Johnny Allen Hendrix al King County Hospital di Seattle, nello Stato di Washington, USA, da madre di origini cheyenne e padre afroamericano. Fu in seguito ribattezzato James Marshall dal padre. Il piccolo Jimi passò l'infanzia in un quartiere disagiato ed ebbe l'infanzia funestata dal divorzio dei suoi genitori, avvenuto quando aveva appena 9 anni: a seguito di ciò fu affidato alla nonna paterna, Nora Rose Moore, in quel momento l'unica persona in grado di garantirgli un minimo di stabilità. Nel 1958 sua madre morì: fu proprio in quel periodo che Jimi ebbe la sua prima chitarra.[5]


La scoperta dello strumento fu per lui come un'illuminazione.


Poco interessato alla scuola, che lascerà prima del diploma, Jimi iniziò a dedicarsi alacremente alla musica: i suoi punti di riferimento furono chitarristi della scena blues di Chicago come Elmore James, Muddy Waters ed Albert King, nonché leggende del più risalente delta blues, come Robert Johnson e Leadbelly, e del rock and roll, come Chuck Berry.[6]


All'inizio degli anni Sessanta, a causa di alcuni problemi con la legge, si trovò a dover scegliere tra un periodo di reclusione e l'arruolamento: scelta la seconda opzione, Jimi venne arruolato il 31 maggio 1961 nella 101st Airborne Division e inviato di stanza a Fort Campbell, nel Kentucky, dopo un breve addestramento. Ad ogni modo, la sua avventura nei ranghi militari durò molto poco: frustrato dalla rigidità dell'ambiente e intenzionato a dedicarsi alla musica, Jimi decise di porre fine al suo periodo sotto le armi facendosi visitare più volte dallo psicologo dell'esercito dichiarando di essere omosessuale.[7] Stando ad alcune interviste rilasciate da Hendrix a proposito, invece, pare che al fine di ottenere la dispensa abbia addotto problemi alla schiena conseguenti a un lancio col paracadute.[8][9]



L'approccio alla scena musicale


Ottenuto il congedo, Jimi si stabilì nelle vicinanze di Clarksville, nel Tennessee, dove formò i King Kasuals[10] con il suo ex commilitone Billy Cox. Il gruppo iniziò ad esibirsi nei locali della zona finché l'intera formazione non decise di trasferirsi a Nashville. L'attività del gruppo si svolgeva essenzialmente nei locali nella zona di Jefferson Street, tradizionalmente ritenuta il cuore della comunità afroamericana di Nashville e nota per l'intensa scena rhythm and blues che in quel periodo vi si stava sviluppando, risultando un buon viatico per le prime esperienze on the road di Hendrix: il suo inserimento nella scena gli permise, nel novembre 1962, di partecipare alla sua prima sessione di studio in veste di chitarrista turnista.


Nei tre anni che seguirono Hendrix fece vita errabonda, inserendosi nel giro del cosiddetto Chitlin' Circuit [11] e divenendone presenza fissa mediante un'interminabile serie di esibizioni, tanto in veste di chitarrista dei King Kasuals quanto in gruppi di supporto per un gran numero di musicisti blues, rhythm and blues e soul come Chuck Jackson, Slim Harpo, Tommy Tucker, Sam Cooke e Jackie Wilson. Il periodo trascorso nel Chitlin' Circuit fu fondamentale per la sua formazione musicale e stilistica: fu proprio in questo contesto che Hendrix definì la sua attitudine e consolidò la sua conoscenza delle radici del blues.


Una volta esaurito quello che - col senno di poi - si rivelò essere il suo periodo di apprendistato, nel tentativo di lasciarsi alle spalle il contesto di razzismo e degrado che aveva trovato nel sud degli States, Hendrix decise di trasferirsi a New York. Nel gennaio 1964, dunque, il chitarrista si trasferì ad Harlem dove entrò in stretti rapporti con i gemelli Arthur ed Albert Allen (ora noti come Taharqa e Tunde-Ra Aleem).[12] L'amicizia con i gemelli Allen si rivelò presto fondamentale e destinata a durare, come dimostrano alcune collaborazioni nell'ultima parte della carriera di Hendrix all'interno di sue registrazioni (un esempio su tutti può essere considerata Freedom, in cui i gemelli Allen si occuparono dei cori, accreditati con il nome di Ghetto Fighters). Altrettanto fondamentale risultò il rapporto con quella che sarebbe poi divenuta la sua ragazza, Lithofayne "Fayne" Pridgeon.[5] Fayne si premurò infatti di fornire ogni tipo di supporto umano e logistico ad Hendrix e si rivelò essenziale anche al suo inserimento nella scena locale grazie alle sue conoscenze dell'ambiente dell'underground musicale di Harlem. Il primo segnale di incoraggiamento fu un riconoscimento ricevuto dall'Apollo Theater in occasione di una rassegna di artisti emergenti tenutasi nel febbraio 1964, rassegna in cui Hendrix primeggiò senza troppe difficoltà.



L'ascesa verso il mainstream


La vera occasione di entrare a contatto con il dorato mondo del mainstream giunse proprio nel 1964, quando Hendrix venne reclutato come chitarrista della Isley Brothers' Band per un tour lungo tutti gli Stati Uniti, inclusi i locali del Chitlin' Circuit. Fu proprio durante quel periodo che ebbe occasione di suonare nelle registrazioni in studio per la loro Testify, brano che da li a poco sarebbe diventato un successo radiofonico.


Tra il 1964 ed il 1965 cominciò per Hendrix un interminabile mordi e fuggi da una band all'altra. A Nashville lasciò gli Isleys Brothers per aggregarsi come chitarrista nel gruppo di Gorgeous George Odell; giunto ad Atlanta si inserì negli Upsetters, allora gruppo di supporto di Little Richard. Nonostante Little Richard fosse a quei tempi uno degli idoli di Hendrix, i due entrarono spesso in conflitto durante il tour per le ragioni più disparate, il più delle volte connesse alla scarsa propensione del cantante a tollerare la teatralità scenica di Hendrix. Per un breve periodo, Hendrix si dissociò dal gruppo di supporto di Richard per seguire in tour Ike & Tina Turner: ma bastarono poche date, infarcite dagli incendiari assoli del chitarrista, per indurre i due artisti a rispedirlo al mittente. Ad ogni modo, l'avventura con la band di spalla a Little Richard si sarebbe conclusa da li a pochi mesi, quando Hendrix venne licenziato per aver perso il tour bus a Washington.[5]


Nel 1965 Hendrix si unì alla band newyorkese dei Curtis Knight and the Squires, dopo aver conosciuto Knight nella hall di uno scalcinato hotel mid-town in cui entrambi avevano trovato alloggio. Seguì un tour di due mesi con i Joey Dee and The Starliters prima di ritornare nuovamente dagli Squires a New York. Finalmente, il 15 ottobre 1965, Hendrix ottenne un contratto discografico della durata di tre anni con Ed Chalpin, un impresario che si impegnò a versargli 1 dollaro e l'1% di royalty sulle registrazioni con Curtis Knight.[13] Anni dopo, nonostante la collaborazione con Chalpin fosse conclusa, il contratto venne impugnato con successo dall'impresario causando non pochi problemi ad Hendrix fino alla sua risoluzione. Durante un breve soggiorno a Vancouver sembra che Hendrix abbia suonato con Bobby Taylor & the Vancouvers, sotto contratto con la Motown Records, e con Taylor e Tommy Chong (dei Cheech and Chong Fame). Chong, comunque, contesta che tale secondo sodalizio abbia mai avuto luogo e sostiene che la cosa vada attribuita alla tendenza di Taylor nel romanzare i fatti[14].


Nonostante la dilagante instabilità del periodo, comunque, tutte le errabonde esperienze che lo videro protagonista gli servirono da rodaggio, consentendogli di arricchire ulteriormente il suo già considerevole bagaglio chitarristico.


Nel 1966 Hendrix formò il suo primo gruppo sotto le insegne di Jimmy James and The Blue Flames, con una variegata formazione includente diverse sue conoscenze acquisite al Manny's Music Shop[15]: tra loro vi era un fuggiasco californiano quindicenne chiamato Randy Wolfe. Essendoci due Randy nel gruppo, Hendrix risolse la questione ribattezzando Wolfe Randy California[15] e l'altro Randy Texas. Randy California sarebbe in seguito divenuto co-fondatore degli Spirit assieme a Ed Cassidy.


Hendrix ed il suo nuovo gruppo richiamarono facilmente l'attenzione di una New York ancora troppo distante dai suoni e dagli umori della rivoluzione culturale e musicale che stava per esplodere sulla costa opposta degli States: fu durante le esibizioni al Cafe Wha?, sulla MacDougal Street nel Greenwich Village, che Hendrix conobbe la cantante e chitarrista Ellen McIlwaine ed il chitarrista Jeff "Skunk" Baxter.[13] Fondamentale, nel medesimo periodo, la conoscenza con Frank Zappa; leggenda vuole che fu proprio Zappa ad istruire Hendrix sulle prospettive offerte da un effetto per chitarra di nuova produzione destinato a diventare famoso: il wah wah.[13]



The Jimi Hendrix Experience


Il 1966 fu l'anno della svolta per Hendrix. Durante una serata al Cheetah Club, sulla West 21st Street, il chitarrista fece la conoscenza della ragazza di Keith Richards, Linda Keith: i due strinsero subito amicizia e Linda si prodigò per fargli conoscere Andrew Loog Oldham, manager dei Rolling Stones, ed il produttore Seymour Stein. Nessuno dei due ricavò alcuna impressione positiva dall'incontro e - con grande delusione di Hendrix - ogni prospettiva di inserimento sfumò. Senza perdersi d'animo la ragazza insistette per presentarlo a Chas Chandler, all'epoca ancora bassista degli Animals. L'incontro, stavolta, fu fruttuoso. In quel periodo Chandler si trovava prossimo a concludere il suo sodalizio con gli Animals ed era in cerca di spunti per ridefinire la propria posizione come produttore e manager: dopo un breve confronto, Chandler realizzò che Hendrix aveva floride prospettive davanti a sé e si convinse del fatto che una versione di un blues di Billy Roberts, Hey Joe, proposta secondo il piglio aggressivo che il chitarrista gli aveva illustrato, poteva diventare un ottimo singolo di lancio.


Hendrix si adoperò di buon grado per elaborare una sua versione di Hey Joe; il risultato entusiasmò Chandler al punto da indurlo a trascinare il chitarrista a Londra per metterlo sotto contratto con il supporto del manager uscente degli Animals, Michael Jeffery. Il passo successivo doveva essere quello di affiancargli dei musicisti adeguati al nuovo sound che aveva in mente: dopo alcune audizioni si decise di strutturare la formazione sul modello del power-trio (all'epoca molto in auge, visto anche il successo dei neonati Cream) e gli strumentisti scelti allo scopo, entrambi inglesi, furono il chitarrista Noel Redding, delegato al basso, e l'estroso batterista Mitch Mitchell.


Era nata la Jimi Hendrix Experience.


La pasta sonora del trio si rivelò una novità assoluta: sin dalle primissime esibizioni in Europa le visionarie bordate sonore di Hendrix, sostenute dal drumming furioso di Mitchell e dalle linee essenziali del basso di Redding, crearono enorme impressione nel mondo musicale londinese, dando vita ad un passaggio di voce senza precedenti tra gli artisti ed i gruppi che animavano la scena del periodo. La selvaggia attitudine live del chitarrista lasciò allibiti anche strumentisti affermati come Eric Clapton e Jeff Beck, e l'aura che lo accompagnava gli permise ben presto di entrare nel salotto buono della musica dell'epoca, al punto che gli Who si adoperarono affinché Hendrix accettasse una proposta dalla loro discografica di riferimento, la Track Records.[5]


Il primo brano ad essere dato alle stampe su 45 giri, nel dicembre 1966, fu proprio Hey Joe, rimaneggiato rispetto alle iniziali intenzioni dopo l'uscita della versione del cantante folk Tim Rose ma comunque adeguato allo stile di Hendrix. Sul lato B del singolo trovò spazio Stone Free, un blues rauco ed allucinato scelto tra le sue prime composizioni. La risposta di vendite fu notevole e venne confermata dai due singoli che seguirono, Purple Haze e The Wind Cries Mary: i brani in questione divennero colonne portanti degli incendiari live acts del gruppo, affiancate da riletture fortemente rivitalizzate di classici del blues come Killing Floor di Howlin' Wolf (usualmente deputato a brano di apertura dei concerti) e Rock Me Baby di B.B. King.



La consacrazione statunitense al Monterey Pop Festival






Hendrix dà alle fiamme la sua Fender Stratocaster al termine di Wild Thing durante la sua esibizione al Monterey Pop festival del 1967.



Are You Experienced? ebbe un'ottima risposta di vendite nel vecchio continente, interrompendo la propria ascesa al secondo posto nella classifica britannica dietro Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band dei Beatles: la Experience però era in cerca dell'occasione giusta per sfondare negli States, dove era ancora sconosciuta.


L'occasione si presentò nel giugno del 1967, quando il gruppo venne invitato - dietro intercessione di Paul McCartney[16] - alla storica edizione del Monterey International Pop Festival tenutasi il 16, 17 e 18 giugno di quell'anno e generalmente ritenuta l'evento di partenza della cosiddetta lunga estate dell'amore. L'opportunità si rivelò estremamente favorevole per Hendrix: oltre alla vastissima risonanza che l'evento ebbe in tutti gli Stati Uniti, la sua performance sarebbe stata immortalata nel documentario che sarebbe stato ricavato dal festival. La Experience non si lasciò sfuggire l'occasione e si produsse in una delle esibizioni più acclamate del festival, oltre che tra le migliori della sua intera epopea live; nei 40 minuti dell'esibizione Hendrix sollecitò la sua Fender Stratocaster in un modo fino ad allora inaudito arrivando a mimarvi rapporti sessuali, suonandola con i denti, dietro la schiena, contro l'asta del microfono e contro l'amplificazione.[17] Al termine dell'esibizione, per sottolineare la sua spasmodica necessità di estrarre nuove sonorità dallo strumento, le diede fuoco con del liquido per accendini e la distrusse contro palco ed amplificatori in una catarsi di feedbacks lancinanti.


I resti della chitarra che Hendrix distrusse quella sera furono recuperati e sono attualmente esposti all'Experience Music Project di Seattle.[18]


La selvaggia performance sonora del trio ebbe grandissima eco in tutti gli Stati Uniti, preparando il terreno al successo che avrebbe accolto tanto le esibizioni live del chitarrista quanto le sue uscite discografiche.



Axis: Bold As Love


Il 1967 vide l'uscita del seguito discografico di Are You Experienced? intitolato Axis: Bold as Love, ugualmente pervaso dalla fortissima vena acida e sperimentale del suo predecessore, ma caratterizzato da sonorità meno aspre e più proiettate verso funk, blues ed R&B. Con Bold As Love Hendrix proseguirà nella sua ricerca sonora anche nel senso delle variazioni sui due canali di uscita stereo, inoltrandosi ulteriormente verso risultati sonori assolutamente innovativi: il disco fu inoltre interamente registrato con l'accordatura della chitarra diminuita di mezzo tono, espediente destinato a diventare standard nella produzione del chitarrista.


Il disco è inoltre da ricordare per i travagli che lo accompagnarono nelle fasi immediatamente precedenti alla sua uscita.


Avvenne infatti che Hendrix dimenticò il master tape già missato del lato A del disco sul sedile posteriore di un taxi senza riuscire in alcun modo a recuperarlo. Il fatto costituiva un serio problema poiché i masters originali avrebbero dovuti essere consegnati a breve per la stampa dell'LP: tutto il lato A del lavoro dovette quindi essere rimissato dai multitraccia basali in un'unica notte di lavoro, con disappunto di Hendrix e del suo storico tecnico Eddie Kramer che in seguito sosterranno di non essere interamente soddisfatti del risultato.[19]


Ulteriori noie provennero dall'artwork della copertina: a causa di un banale malinteso, la richiesta di Hendrix affinché il tema richiamasse le sue origini indiane - riferendosi alle tribù di pellerossa nativi del Nordamerica - venne completamente equivocata dallo studio grafico britannico che se ne occupò ed il risultato fu una copertina in cui Hendrix, Redding e Mitchell vestono i panni delle divinità induiste Durga e Vishnu.


L'album si rivelò comunque un successo, facendo aumentare considerevolmente le richieste di esibizioni dal vivo del gruppo e portando la Experience a suonare di fronte a platee sempre più ampie. La conclusione del tour non fu comunque felice: mentre il gruppo si trovava in Scandinavia per alcune date, la notte del 4 gennaio 1968 Hendrix venne tratto in arresto a Stoccolma dopo aver devastato una stanza d'albergo in preda ai fumi dell'alcool.[20]



Electric Ladyland


La gestazione dell'ultimo LP in studio di Hendrix, il doppio album Electric Ladyland, non fu certamente meno travagliata di Bold As Love. Già nelle primissime fasi delle sessions Hendrix dovette registrare l'abbandono da parte del suo storico produttore Chas Chandler, letteralmente esasperato dai numerosi contrasti sorti col chitarrista. Il loro modo di concepire i brani e le registrazioni era diametralmente opposto: se Chandler premeva per avere dei brani convenzionali e dalla durata non eccedente i 5 minuti (all'ovvio scopo di poterli pubblicare su 45 giri), Hendrix ribatteva con il suo stile assolutamente non ortodosso, tanto nella concezione dei brani quanto nelle registrazioni. L'influenza di Chandler è evidente nei primi due LP della Jimi Hendrix Experience, dove raramente un brano supera i 4-5 minuti, nella migliore tradizione pop: al contrario Electric Ladyland presenta delle architetture perfettamente in linea con lo stile acido e visionario di Hendrix, intervallando tracce di cesura a lunghissime jam sessions caratterizzate da enormi spazi strumentali, secondo modalità prettamente psichedeliche.


La seconda ragione alla base delle dimissioni di Chandler era da ricercarsi nella natura errabonda che Hendrix era solito imprimere alle sessioni di registrazione: mentre Chandler supportava la scuola di pensiero delle registrazioni da svolgersi in breve tempo e con tutte le idee al loro posto, Hendrix era uso lanciarsi in infinite jam sessions di prova ed affinamento con i musicisti che lo supportavano elaborando, rielaborando, modificando ed ampliando quelle che erano le sue idee di fondo in un continuo turbinìo di creatività, il più delle volte sapendo da dove partire ma non sapendo dove arrivare, lasciandosi guidare solo dall'istinto. Le sessions preparatorie per Electric Ladyland, in particolare, furono popolate da numerosi musicisti addizionali che andavano e venivano dagli studi di prova senza alcun criterio apparente: fu così che - tra gli altri - ai tre strumentisti della Experience si sovrapposero il celebre tastierista Al Kooper, il batterista Buddy Miles nonché Jack Casady, bassista dei Jefferson Airplane, e Steve Winwood dei Traffic.[21]


Appare evidente come l'incredibile mole di materiale inedito ed alternativo registrata da Hendrix nella sua pur brevissima attività sia da attribuirsi proprio a questo continuo fare e disfare.


A provocare il logoramento degli equilibri fu anche il proverbiale perfezionismo di Hendrix. Il chitarrista, oltre ad esigere quantitativi fino ad allora impensabili di sovraincisioni nei brani, sollecitava anche i musicisti ed i tecnici a registrare nuove takes dei pezzi un numero imprecisato di volte in attesa di trovare l'alchimia che riteneva adeguata: vuole la leggenda che il brano Gipsy Eyes dovette essere registrato in ben 43 versioni differenti prima che Hendrix ne trovasse una di suo gradimento.[22]



La fine della Jimi Hendrix Experience


Chandler non fu l'unica "vittima" dei famigerati tour de force musicali del chitarrista. In caduta libera erano anche i rapporti col bassista Noel Redding, anch'egli esasperato dalle modalità di lavoro imposte da Hendrix. Non era raro, infatti, che il bassista lasciasse lo studio di registrazione per calmarsi dopo l'ennesima sfuriata con Hendrix ed al suo ritorno trovasse la linea di basso registrata per mano dello stesso chitarrista durante la sua assenza.


L'ultima esibizione britannica della formazione ebbe luogo il 24 febbraio 1969 alla Royal Albert Hall di Londra, seconda di due date che segnarono il tutto esaurito: i due concerti vennero peraltro filmati e registrati a fini documentaristici per una produzione Gold & Goldstein che doveva essere intitolata Experience. I nastri sono a tutt'oggi inediti.


La frustrazione di Redding derivav


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TANTI AUGURI  (multimedia) 27/11/2008 10.49.25 (201 visite)   oppio_
   re:TANTI AUGURI   27/11/2008 10.51.5 (38 visite)   rockgirl
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