il testamento biologico è invece proprio l'ultima ingerente violenza che la legge ed il diritto applica sulla nostra libertà dello spirito.
è una posizione assolutamente personale e rispetto l'idea di chi voglia programmare anche la propria morte, per paura della morte stessa ed in barba ad una legge naturale che accompagna e guida il nostro brevissimo passaggio in questo immenso mistero.
rispetto la legge e chi l'amministra senza cui non sarebbe possibile un ordine sociale, una vita di comunità.
ma credo fermamente che per quanto riguarda la nascita e la morte si debba separare il diritto dalla legge.
quindi, come per l'obiezione di coscienza, ognuno dovrebbe avere il diritto di accettare l'ordine naturale delle cose o rifiutarlo.
il problema è la legge, perchè fatta da uomini e quindi risente di aspetti culturali e politici che possono trasformare in atto di violenza quello che si vorrebbe fosse un momento di progresso umano.
credo piuttosto in una Carta della vita e della morte redatta da luminari, intellettuali, medici, scienziati, notai e giuristi, che abbia un valore non solo documentale.
personalmente sono dell'idea che dobbiamo accettare il nostro destino, di nascita, di vita e di morte e che dobbiamo dare il meglio di noi in ogni fase della nostra esistenza, con dignità.