Nick: Viola* Oggetto: uff Data: 10/4/2009 19.54.54 Visite: 81
ancora questo dibattito eterno "grazie a Dio sono atea" (cit) quindi me ne chiamo fuori comprendo cmq chi crede in Dio, un pò meno chi ha bisogno dei dettami di una qualunque religione per avere delle modalità di comportamento, lo trovo assurdo io sono per l'illuminismo kantiano (e Kant era crdente): "sapere, aude, essere uomini e non bambini bisognosi di tutori" in ogni caso, ogni volta che accade una catastrofe, si tira in ballo Dio o per dire: è la sua volontà, o per dire: visto? non esiste trovo entrambe le cose due boiate se credessi in Dio, non lo ridurrei certo a questo, non lo vedrei "umano troppo umano" (e pure nietzsche è servito) non mi aspetterei mai e poi mai che si impicciasse in questioni umane ma veramente la gente si immagina Dio come il signore barbuto che con la mano spazza via le città perchè è incacchiato, o salva uno da un incidente? (i cretini che dicono: la mano di Dio mi ha salvato) non ci sarebbe dolore, non ci sarebbe angoscia in questo mondo, quindi sarebbe alla fine un mondo senza senso invece il dolore c'è, fa parte della vita, le dà un senso, tutto ciò che accade in questo mondo non ha a che fare con Dio che semmai, se io credessi in lui, è colui che ti sta vicino nel dolore, che soffre con te e che non ti abbandona, perchè è dentro di te insomma, io atea ho una visione del Dio in cui non credo un pò più "alta" di tanti che ci credono "Quanti amarono i tuoi istanti di lieta grazia e amarono la tua bellezza con falso e vero amore, ma un solo uomo amò in te l'anima pellegrina e amò il dolore del tuo mutevole volto" W.B. Yeats |