Nick: alylia Oggetto: Verità da un'addetta ai lavori Data: 9/6/2009 16.25.46 Visite: 401
In occasione di queste elezioni ho fatto il segretario di un seggio, e ne ho viste veramente di tutti i colori. Premetto che ho lavorato in una zona cosiddetta "a rischio", un posto dove anche prima di vedere immaginavo quello che avrei trovato. Tralascio le opinioni su qualche altro componente del seggio ai quali avrei vivamente consigliato una capata nel muro. La scheda delle provinciali era di dimensioni improponibili. Tra i commenti c'è stato "Me par nu lenzuol" "Ma che r'è? nu parat?" "E' a cart p'e pizz?". Ma passiamo alla parte più divertente e al contempo triste di queste votazioni. Le persone. I rappresentanti di lista erano dei cuozzi assurdi. E mi dispiace dirlo che i peggiori erano quelli delle liste di destra, che davano l'idea di voler comandare nelle varie sezioni. La cosa che mi ha atterrito è stata l'ignoranza dilagante dei votanti. Come si può permettere a qualcuno di comprare la dua libertà di scelta? Dei buoni sconto possono veramente essere così determinanti? Quale è il prezzo della tua dignità? Ho visto rappresentanti di lista letteralmente "prelevare" ragazzi per le strade adiacenti alla sede dei seggi, o famiglie dalle loro case, per portarle a votare, e rimanere in sezione fin quando questi non sarebbero usciti. Non ho visto movimenti di soldi coi miei occhi, ma non credo che nessuno di queste persone l'abbia fatto per spirito civile(e se li aveste visti, credetemi, avreste avuto i miei stessi dubbi). C'è stato, almeno nella scuola dove ho lavorato, il boom degli attestati sostitutivi della scheda elettorale rilasciati all'ingresso. Ho visto persone che cercavano di comunicare tra le varie cabine per dirsi il nome del candidato da scrivere o da barrare. Ho impedito a persone di portare borse in cabine e queste, dopo vari rifiuti, aver accettato solo dopo essersi recate fuori la sezione(a dir loro in bagno, ma secondo voi per far cosa?). Ho visto ragazzi o adulti con evidenti ritardi mentali trascinati nei seggi per dare il proprio voto e i familiari, al nostro rifiuto in assenza di certificati del comune o dell'asl che permettessero anche a loro di entrare in cabina coi suddetti, rammaricarsi della probabilità della nullità della scheda(sempre per spirito civile?). E poi la parte, legata sempre ahimè all'ignoranza della gente, più divertente. Un buon 50% delle persone presentatesi ha chiesto prima di entrare come funzionasse la votazione. Ma.. 1) uomo entra in cabina, dopo 5 minuti si affaccia e chiede "Ma sulla scheda arancione che devo scrivere? Il nome mio?" Ebbene abbiamo trovato schede con firme. 2) donna vuole entrare in cabina con un bambino. "Gentilmente può lasciare suo figlio fuori?" "Ma perchè? porta spia?" 3) moglie e marito entrano in due cabine diverse, dopo qualche minuto la moglie esce dalla sua per avvicinarsi a quella del marito per vedere chi votare. 4) un uomo entra in sezione, tranquillo ed educato, prende le schede e va in cabina. Comincia a bestemmiare come un turco e si sente il rumore di un pugno sul ripiano all'interno di questa. Esce tranquillo ed educato, augura buon lavoro e saluta. Pensava forse che la cabina fosse insonorizzata? 5) un ragazzo si presenta con la scheda elettorale del padre. Noi naturalmente gli spieghiamo che non è possibile votare con questa e lo invitiamo a tornare portando la sua. "Ma perchè? non vi fidate che sono il figlio? Se volete gli telefono così ve lo dice lui" 6) donna esce dalla cabina con schede piegate, si avvicina a me prima di inserirle nell'urna, me le porge ed esordisce "scusate signorina, non so se ho votato bene, potete controllare?" Poi episodi vari sventati e a limite della legalità. Allo spoglio, naturalmente, una buona percentuale di schede è stata annullata. Tra le più caratteristiche c'è stata quella nella quale era scritto "andate a lavorare", "TUTTI LATRI, TUTTI LATRI, TUTTI LATRI" e un paio che mi riservo di non ricopiare con inviti a berlusconi. Love, peace and harmony? Love, peace and harmony? Oh, very nice, very nice, very nice, very nice... but maybe in the next world (cit.) |