Nick: Viola* Oggetto: E' mio cuGGGino :D Data: 23/7/2009 18.16.30 Visite: 331
Un altro giornale ne parlava ancora più per esteso, dicendo anche che dove un premio Nobel turco non era riuscito, ce l'aveva fatta questo giovane avvocato napoletano, creando un precedente importantissimo a livello di legislazione internazionale in merito Lui è il mio adoratissimo cuginetto Luca, che è sempre stato il mio preferito, il ragazzo col diavolo in corpo che non si smentisce mai Sono troppo fiera di lui ;) qui c'è anche il video http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2009/23-luglio-2009/cosi-ho-fermato-maxi-diga-turchia-1601596365545.shtml L'ACCUSA: VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI «Così ho fermato la maxi-diga in Turchia» Giovane avvocato napoletano costringe l'Unicredit a ritirare i finanziamenti per realizzare l'infrastruttura NAPOLI - C’è un giovane avvocato napoletano, Luca Saltalamacchia, dietro la vittoria delle Ong per la diga di Ilisu, in Turchia. La diga sarebbe dovuta sorgere nel Kurdistan turco e avrebbe avuto come conseguenza l’allontanamento dalla propria terra e dalle proprie case di migliaia di contadini. Non solo: sarebbero andati distrutti importantissimi siti archeologici. A finanziare l’opera doveva essere una banca austriaca controllata da Unicredit. L’avvocato Saltalamacchia, con una messa in mora seguita da una trattativa e sostenuto da importanti organizzazioni attive nel settore dei diritti umani, ha ottenuto nei giorni scorsi la notizia che il credito al governo turco non sarà concesso. Unicredit ha compreso che le pressioni in tutto il mondo erano molto forti e ha preferito rinunziare al progetto quando è provvidenzialmente venuta meno la possibilità di una penale. Luca Saltalamacchia, 36 anni, si è laureato alla Federico II e ha svolto opera di volontariato per anni, sia in Italia sia all’estero. La decisione di Unicredit costituisce ora un importante precedente in controversie dello stesso genere. "We are not now that strength which in old days Moved earth and heaven, that which we are, we are,-- One equal temper of heroic hearts, Made weak by time and fate, but strong in will To strive, to seek, to find, and not to yield." Alfred Tennyson, "Ulysses" |