MAIERATO (VIBO VALENTIA) - L'evacuazione in massa di tutti gli abitanti di Maierato, paese di 2.300 persone in provincia di Vibo Valentia, è in corso da stamani, dopo che ieri un intero costone della montagna che si trova a ridosso del centro è franato mettendo in pericolo numerose abitazioni.
La decisione è stata presa a scopo precauzionale dal sindaco, Sergio Rizzo, che ha definito lo scenario "apocalittico". "La frana - ha detto il sindaco - minaccia una parte importante del paese e vista l'incertezza delle condizioni meteo abbiamo deciso di non rischiare". Le prime 300 persone sono state allontanate dalle loro abitazioni già ieri sera, ma da stamani è cominciato lo sgombero di tutto il paese. Gli sfollati saranno sistemati nella scuola di polizia e nel palazzetto dello sport di Vibo Valentia. Inoltre sono stati allestiti punti di raccolta in varie scuole dei paesi della provincia. E' emergenza, comunque in tutta la Calabria; dopo giorni di pioggia incessante le frane sono 180 e 27 le arterie stradali tra provinciali ed ex statali completamente off-limits.
Notte tranquilla invece in Sicilia, ma ci sono timori per le piogge previste per le prossime ore. Nella Regione gli evacuati sono 2000, 1.500 solo a San Fratello, il paese arroccato sui Nebrodi, che sta letteralmente 'scivolando' a valle.
La "ferita" che taglia in due l'ex colonia normanna ha reso inagibili scuole, chiese e abitazioni, ha piegato pilastri, ha sventrato muri mettendo a nudo gli interni delle case ha accartocciato l'asfalto. L'onda lunga della frana si è abbattuta come uno tsumani anche su altri paesi vicini: Sant'Angelo di Brolo, Raccuja e Tusa, dove sono scattate ordinanze di sgombero per le case "a rischio".
Ma l'epicentro di questo disastro resta San Fratello: il paese scivola verso il mare, così come la gente in fuga. La maggior parte dei 1.500 residenti ormai senza casa sta infatti cercando rifugio nelle zone marinare di Acquedolci, un tempo frazione di San Fratello, o a Sant'Agata di Militello. Le strade sono invase da fuoristrada, motoape, auto cariche di masserizie. Sembra una scena di guerra: la fuga dopo il bombardamento. Coinvolta quasi metà dei circa 4 mila abitanti, tra le persone raggiunte dall'ordinanze di sgombero e chi abbandona il paese a scopo precauzionale. Non ci sono fortunatamente feriti. La frana non ha risparmiato neppure la chiesa di San Nicola, le due scuole, elementare e media, hanno i pilastri 'piegati'. Sul posto è giunto stamane il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, che ha presieduto un vertice operativo con la Protezione civile. Il governatore annuncia che "entro domani la giunta regionale siciliana si riunirà per proclamare lo stato di calamità sui Nebrodi" e sollecita il consiglio dei ministri "ad emanare un'ordinanza di protezione civile che ci consenta di intervenire più agilmente"