Due infamosi famosi

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Nick: pearl jam
Oggetto: Due infamosi famosi
Data: 10/9/2004 18.37.54
Visite: 237

Chi l'avrebbe immaginato.

In viaggio verso una citta' di cui non sapevo nemmeno pronunciare il nome...

Adernich,Adernach...bah.
Dicono sia in Germania.E dicono che li' ci sia nato Buk.
Un po' la cosa m'emozionava.
Non tanto al mio compagno di viaggio,e di scrittura.
Ma piero,lo so,non e' legato a queste cose tipo "fan da fascetta in testa".
EH.

Il nostro editore(fottuto stronzo rottoinculo),ci aveva detto che "una pubblicita' nei luoghi storici ove era nata la letteratura mondiale,sarebbe stata d'aiuto.".
O magari c'avrebbe portato fortuna,dico io.
Perche' secondo me lui non capisce un cazzo.

Piero invece,diceva che era in gamba,ma piero inizia a ragionare solo dopo 5 havana.

Fatto sta che viaggiavamo da 9 ore,ed ancora non eravamo arrivati nemmeno a Monaco.

Dicono che hanno tradotto le nostre merdate in sei lingue.
"Cazzo,"disse Piero,"c'e' gente cosi' poliglotta?"...
Colpa del Whiskie.

Stavamo girando le librerie piu' infime d'Europa.
Certe erano cosi' piccole,che io non potevo entrarci,e percio' si allestiva una sorta di postazione fuori la stessa.
Che sembravamo,io pieno di barba,e piero gonfio da far schifo,due debosciati in cerca d'aiuto ,piu' che "le nuove leve di una nuova era letteraria".Cosi' ci aveva apostrofato "LIBRANDO".
Una rivista in voga nel settore.Diceva il rottoinculo.
Che poi non ho mai sentito nominare da nessuno sta' rivista.
Sara' per pochi.
O per nessuno.Eh.

Piero ero molto fiero delle recensioni che c'avevano fatto.

Io,invece sognavo di far leggere le mie cose a Buk,a Hem,a Jack.
Ma erano tutti morti.
E quando dicevo questo a piero,lui pero' mi tirava..su'...
"Non preoccuparti albe',con questa vita,fra un po',morirai anche te..."
Ed io sorridevo...
E lui continuava...
"..a proposito non e' che mi cederesti le tue royalities??Sai c'ho quel problema con Mike...."
E diventava serio.
Ed io sorridevo ancora.

"Sono tutte tue figlio di puttana...."

Arrivammo in questo paesino.
Appena scendemmo,pensai..."paesino del cazzo.."
Piero lo disse.
Era il piu' esplicito dei due.Percio' lo amavo.
Dopo gli Havana pero',perche' prima era un fottuto stronzo.

Appena scendemmo andammo di corsa in albergo.
Sapete,una di quelle pensioni ,che non erano nate per ospitare gente,ma che diventano tali per necessita'.
O per virtu'.

Morto Hank,Adernach(credo fosse questo il nome corretto)divento' un centro di pellegrinaggio quasi.
C'era molta gente che ammirava Chinaski.
Io e Piero ,eravamo fra essi.
Ed ora li',a "pubblicizzare" le nostre merdate.

Che Dio ce ne scampi.
Perdonaci anche te Buk.Se te ne fotte.

Entrati in questa specie di stanza,che di stanza aveva solo i letti,Piero inizio' a sbraitare perche' non c'era il frigobar.
"cazzo albe',chiama Tomelli,com'e' una stanza senza frigo???E dove cazzo prendo Il whiskie??E l'havana????Cazzo sai,che non sono di molte pretese,ma la linfa,mi piace fredda...lo sai..e lo sa anche Tomelli.Cazzo...."
E inizio' ad andare su e giu' per la stanza.Che ci volevano due sgambate.Anzi due e mezza per piero,che non era piu' alto di un mezzonano.Eh.

Io lo guardavo,e non fiatavo.
Sapevo che quando mancava la benzina,lui andava di matto.

Andai in bagno,mi lavai il viso.
Guardai lo specchio.E rimasi scioccato.
C'ero io.
Non una mia proiezione,non uno dei miei personaggi.Ma io.
Poi ritornai in me.Digrignai i denti..e tornai dentro...

Piero era sempre li',che faceva avanti e indietro...credendo forse che camminare,avrebbe prodotto alcool.

Gli spiegai che non era cosi'.
Mi guardo' con fare incazzato.Abbassai gli occhi.
Chiamai tomelli.
"Pronto"
"Sono alberto ,piero non ha la sbobba"
"deve uscire ,qui non ne servono,non siamo al Excelsior"..
"Be' se per questo lui non chiede champagne,ma solo spirito bevibile..."
"scendete e compratene..."
"siamo stanchi...."
"Eh,pure io.."
"Fottiti tome',...sei un ..." tutututut.
Attacco'.

Spiegai a Piero la situazione.Bestemmio'.In armeno credo.
Io non potevo scendere,con quel freddo mi si sarebbero spaccate le ruote.Eh.
Chiamai il portiere.
"hallo"
"I'm mele,the writer"
"which room??"
"mmm...pie' numero stanza..??"
"digli 450.."
"fourfivezero"..
"Sorry Mr Mele,here ,we have only twenty rooms"..

....
"mmmm I need Alcool..."
"what?"
"havana..benzina..petrolio..."
"Mr Mele,sorry,so,we don't have Whiskies,you have to go out and to buy it "
"..mmm fuck.."..stavolta attaccai io.

MI prodeva il culo.
A piero stava per venire un attacco isterico.
Che io li conosco.
Eh.
Allora cacciai,prontamente,l'asso dalla manica.Cioe' dalla borsa.
Le mie inseparabili amiche.
Lexotan.
Eh.
Lo convinsi a prenderne una ventina,spiegandogli che non gli avrebbero fatto pensare al bere,e che l'avrebbero fatto dormire per essere attivo l'indomani.
C'era d'andare in guerra l'indomani eh.

Ne presi alcune anche io.Non le contai.Oramai non lo facevo piu'.
Il tempo d'appoggiare la testa pesante sul cuscino..e....

Mi svegliai di buon'ora.
Carico.
Ero contento di presentare la nostra merda nella citta' (del cazzo)che aveva dato i natali al mio mito.

Non sapevo cosa avrei voluto fare,o dire,ma sapevo che avrei voluto fare piu' che mettere firme illeggibili su delle copie lucenti.Sempre di merda si tratta,eh.Anche se luccica.

Piero tardava a svegliarsi.

Dovetti strattonarlo piu' volte.
Non bestemmio'.
Strano.

Dopo un po',mi resi conto che erano non si era fermato alle goccie da me somministrategli..
Eh.
Me le aveva finite..

Che figlio di.....

Dopo alcuni minuti,in cui cercavo di riprenderlo,(dovevamo essere alla "Mit von liebe" entro e non piu' tardi delle nove e tre quarti.)mi resi conto che non c'era verso.

L'aiutai a vestire,feci arrivare da giu' un caffe' doppio(che di caffe' aveva solo il nome)e glielo ficcai giu' per la gola.
Mi costo' 2,50 euro.Porca puttana.
"on the count of Mr Tomelli" ,dissi al garzone del bar.O dell'albergo ,non lo so.
Fece finta di capirmi.
Fottuto albergo.
Fottuta Tomelli.
Fottuta Adernach.
Fottuto piero che mi ha finito le goccie.Dovro' celermente comprarne altre.

Piero si riprese.Senza non poche bestemmie.Ma quando inizia a bestemmiare,e' sintomatico di piena coscienza.

Scendemmo.
All'entrata c'aspettava Tomelli,con un taxi.
Io salutai.
Piero borbotto' solo un .."fottuto Tomelli,senza sbobba m'ha fatto stare.."

Partimmo.
Verso la gloria.
Ma nel tragitto piero ci fece fermare,non senza bestemmie ,stavolta in tedesco,del taxista,davanti una piccola mercerie.
Scese.
Torna con una busta.
Marrone,come quelle del pane.E dei film.

Credo dentro avesse havana.O whiskie.Non lo so.
E non me ne fotteva.

"Sei un fottuto drogato pie'".
"Fottiti Tomelli ".
Ed io ero quello che odiava Tomelli.Piero lo stimava.

Arrivammo fuori la libreria.
Brulicava di gente.
Erano venuti tutti per noi quei figli di puttana???

Negli occhi di Piero leggevo tanta compiacenza...
Nei miei tanta voglia di scappare.Volevo solo andare a scrivere.

In quelli di Tomelli,non lo so cosa si leggeva.Non guardavo mai gli stronzi negli occhi.

Entrammo dal retro.Il gestore ci accolse con un po' di freddezza e ci rimprovero',in un inglese maccaronico per il ritardo.Piero farfuglio' un "eccezzzionale" in dentecanese,quando vide la gente che aspettava davanti la nostra postazione,con il nostro libro fra' le mani.

Poveri scioccati debosciati masochisti,pensai io .

Povero me.
Ci sedemmo.

Il responsabile della libreria(stavolta avevamo beccato una libreria molto carina,accogliente,in pieno stile inglese.Ed anche molto spaziosa,riuscivo pure ad entrare nel cesso),diede inizio alle danze...

Si fece avanti il primo.
Un debosciato.Con gli occhiali.
Sulla trentina.Credo che non scopasse da almeno 10 anni.
Aveve le palle troppo gonfie.
Si,a volte noto cose strane.

"aug spieglie trannaaidser sdocher sunfarmimter unkominge..."

Sorrisi.
Risposi
"danke" ma non avevo capito un cazzo.
Se ne rese conto anche il debosciato.
Aspetto' lo scarabbocchio sulla merda ,e ando' via.
Un po' deluso credo.

Mi rivolsi a Piero.
"cazzo,questi stronzi si pensano che parliamo tedesco??"
"Credi?Io devo bere.Dopo aver messo un paio di firme,m'alzo e vado al cesso..continua tu.."
"ok stronzo"

Piero cosi' fece.Mise un paio di firme.
E si alzo'.Sorridendo.Qualcuno grido' il suo nome per farlo girare.Lui se ne beo',e corse verso il cesso.A bere.
O farsi una sega,non lo so.

Io intanto firmavo.E rispondevo "danke" e "thank you" a gogo'.

A differenza se il malcapitato di turno(uno che viene a comprare un nostro libro,sublimando la nostra firma,e' ,come minimo,malcapitato.Nel senso piu' negativo del termine),bisbigliava simil cazzate in inglese o tedesco.La differenza la capivo ancora.
Avevo bisogno delle goccie cazzo.

Si avvicino' una donna.Una ragazza.Sara' stata sulla 30,o giu' di li'.

A primo impatto sembrava molto sobria.Distinta.
Niente trucco,collo lungo,mani affusolate,sguardo da donna "consapevole",e ,glielo si leggeva,non molto entusiasta di vederci.

Si fece avanti.
Io sorrisi...

"Salve,io sono Marika,..Trovo che siate due geni.Anche se in verita' le dico..che vedendovi......"

"Ferma ferma.Vedendoci sembriamo due cassamorti impazziti che hanno avuto fortuna???E' l'effetto che mi faccio ogni mattino allo specchio...eh...Ma non e' stato sempre cosi' mi creda...."

"No be'...non proprio.."
"No,no .Si fidi.Abbiamo scritto grandi cose a volte.A volte piu' delle cose che sono ritenute grandi dagli addetti ai lavori.Ha presente Ginsberg?Lo invidio...ma Miller mi fa cacare altamente..."

"Mah a me piace...perche'..poi.."
"aspetti aspetti.Ma lei parla italiano??Eh.Come mai?"

"Be',sono toscana.Ero in vacanza,sapevo che venivate,e...."

"ha fatto bene,un po' di carne nostrana fa bene..."
Sorrisi.
Non credi lei capi' la battuta,ma sorrise cmq.
Un sorriso di circostanza pero',eh,sia ben chiaro.

"Ecco,e' tornato il mio collega,le va di prenderci un caffe'??"

Titubo'.

"Non la violentero' dietro uno di questi vicoli.Se non vuole.Eh.Promesso..."
Sorrisi.
Stavolte sorrise anche lei...

"Sara' un vero piacere...."disse.

"Piero,rimani un po' tu.Dici solo Danke,e thank you,e sorridi.Bastera'.Nessuno di questi sembra essere intenzionato a farsi capire da noi.Ne' tantomeno intenzionato a sapere le merdate che diciamo.Meglio.Va a finire che poi butterebbero il libro nel cesso."

"Ok."
Rispose

Lo vidi un po' stralunato.Si sara' bevuto la cosa che s'era comperato tutta d'un fiato.Qualsiasi cosa fosse.Era paonazzo quasi.
M'allontanai.

M'avvia con la signorina(della quale avevo gia' scordato il nome) verso l'esterno.Passammo in mezzo a delle persone,che sembravano osannarmi.O mi stavano bestemmiando in armeno.Non lo so.

Notai che la signorina aveva un corpo niente male.Gambe flessuose,culo rigido sotto la gonna di seta appoggiata alle natiche.
Credo avesse il perizoma.O forse niente.Glielo dovevo domandare.Ma non subito.
Di seno ne aveva poco,e questo ,come sapete,non mi piaceva.Pero',in terra straniera,non si buttava niente.
Sarebbe stata un'onesta scopata.

Iniziammo a chiacchierare.Il caffe' lo evitammo per paura di purgarci entrambi.Eh.

Lei inizio' a discorrere su' quanto le piacesse viaggiare.Mi racconto' dei suoi viaggi.Dei suoi incontri ,delle stranezze di paesi,come Cina,Giappone,Sri Lanka...Filippine..etc..etc..
Mi racconto' del suo matrimonio.E del suo divorzio.

Cerco di farmi un quadro abbastanza completo.
Io ascoltavo.strano.In religioso silenzio.
L'osservavo.Mi piaceva.Come muoveva le mani,come ammiccava,senza accorgersene,come incrociava le braccia.
Eh.Forse mi stavo innamorando.Ancora una volta.

Eh.

Lei ,tutt'un tratto si fermo'.Smise di parlare.Mi guardo' e disse..."Adoro come scrivi Alberto.Posso chiamarti alberto vero?"
Annui'.

"Mi piace davvero.Ma ora dimmi,tu...Chissa' uno come te,uno scrittore,che ha passato cio' che hai passato tu,quante cose avra' da raccontare....su...Non sarai mica timido.."
Sorrise.
Io strabuzzai gli occhi...

"Timido???..mmmm senti ma,hai il perizoma,o sei senza mutandine???No,perche' se fossi senza,la cosa m'ecciterebbe non poco.."

Rimase senza fiato.
Per vari secondi
FOrse 40.
Poi stava per dire qualcosa..quando all'improvviso sentiamo provenire da dentro la libreria un frastuono incredibile.Un casino ,come se stesse avvenendo una rissa.
Era improbabile.O no.c'era piero....

"fottuto cinese del cazzo vieni qui...a chi dici che SCLIVERE DI MELDA...ah???fottuto vietnamita dei miei coglioni..vieni qui' che ti frantumo il tuo muso giallo del cazzo....."...

Eh.
Incredibile.
Piero,o meglio la sua sbobba,avevano scatenato una rissa in una libreria di un paesino con meno di 3000 abitanti.
Era un cinese.Od un vietcong.O qualcosa del genere,che in un italiano arrangiato gli aveva detto che scriveva di MELDA.Eh.
Che sballo.

Piero,o la sbobba,non ci avevano visto piu'.
Eh.Lo conosco piero.

Salto' d'un tratto da dietro la scrivania appositamente agghindata a piattaforma proteggiintellettuali.

Prese quel cinesino,o similia,per il bavero e gli scaglio' un cazzottone di quelli potenti.Un gancio che scosse l'intera esistenza di quel piccolo uomo.

La gente attorno rimase impietrita.E risuonavano solo le urla,mezze in armeno,mezze concitate, del buon vecchio Piero.
E del suo Whiskie.

In un attimo ,uno dei supervisori si raccappezzo',e riusci a placare l'ira del mio compagno di viaggio,proteggendo il malcapitato.
Appena entrai assistetti ad una scena post apocalittica.

Piero che borbottava parole in ceceno,mantenuto dal proprietario.
Il cinesino,dimenticatosi quel po' d'italiano,urlava in cinese,o vietnamita o giu' di li',e si teneva la mandibola,quasi per paura di perderla.

Mi avvicinai al mio compagno...

"Oh,ma che e' stato..."
"sto stronzillo,mannaccia la morte,...chi cazzo si crede di essere io gli apro il culo giallo....
VIENI QUI BRUTTO VIETCONG DEL CAZZO....VIENIIIIII"...

Il proprietario della libreria parlottavo con Tomelli.
Riusci' solo a capire che gli diceva che Pie',era ubriaco e che ce ne dovevamo andare..via.
Ci stava cacciando.

Eh.Cosa normale..a quei tempi per noi.L'essere cacciati,intendo.

Piero poi si placo' un attimo.
Si giro' verso di me.

"Andiamo via fratello..non ci voglio stare in questo luogo di stronzi.Questi coglioni pronti a perdere tempo della loro vita per vedere come apponiamo una firma su questa merda,mi fanno schifo.Puah!!!"
Inizio' ad urlare...
"Vivete brutti bastardi..vivete...Non sapete cosa cazzo significa vivere.......brutti merdosi...."

Prese la bottiglia..fcustodita con cura.Nemmeno fosse la mappa di un tesoro di pirati.Sorseggio'.
Mi spinse via..con lui...io mi girai...
"Aspe' pie',c'ho na cosa in sospeso...la signorina...."

"fottiti albe'.Cazzo...t'innamori in tutte le librerie hai rotto..il cazzo..."

Mi stacco.Mi allontano.Cerco la signorina.

"Vieni o no con me,amico...???Se non vieni vado via solo...figlio di puttana...non ci resisto un attimo di piu' in questo covo di anime morte."

"Aspe'...."
Scorgo la signorina.

"Marika...marika.."Urlo.La chiamo.

Piero mi ritira a se'...

"su albe',basta...."

Marika mi guarda.Da lontano.

"Almeno il tuo numero......."

"Fanculo' albe',tu e i numeri.E' solo un'altra puttana...."
"pie',ma mi so' innamorato...seriamente."
"si si..come con marcella,jackie,paola..e ancora..e ancora..sei solo uno stronzo idealista innamorato dell'amore.A volte,mi fai pena anche te..."..

"Su' andiamo via."
Tomelli era gia' fuori.C'aspettava.Col taxi.

Arriviamo in albergo.

Andiamo in stanza.Piero si stende sul letto,e riinizia a bere.
Scorgo essere un whiskie di quelli di bassa lega.Quelli che sono piu' vicini,come fermentazione,alla benzina.

"pie',sei andato di matto ancora una volta."

"eh..amico..lo sai che divento cinico quando sono ubriaco.Ho bevuto in quel cesso una bottiglia intera di questo..ottimo...mmmmm"

"sei troppo ubriaco per sapere cosa ti sei bevuto."
"puo' darsi."

"Scusa per quello che ti ho detto"
"non preoccupartio fratello,forse hai ragione..te.."

"si ,puo' darsi."

"che si fottano tutti.Sta' citta',la cina,QUel fottuto di Tomelli,...i libri..i soldi...fanculo tutto.Fanculo anche te..albe'..Anzi principalmente te."

"sei ubriaco pie'.."
"si puo' darsi.Ma fottiti."

...
Ci furono alcuni minuti di silenzio.

"Cazzo.Ho bisogno delle goccie.Vado a comprarne un po'."

Piero dormiva gia'.Erano le 13.Quasi.

Scesi.

Trovai una farmacia.

Mi ci accingevo ad entrare...

Senti' chiamarmi...
"alberto....alberto...."

Mi girai...era marika.