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Nick: Kashmir
Oggetto: Caro papà...ora.
Data: 23/9/2004 15.39.56
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Quando ero piccola, mi portavi tutte le Domeniche all'Edenlandia, o allo zoo, e a volte anche al boowling, mentre tu e mamma giocavate e io e Grazy ci ingrippavamo coi videogiochi...
Mi divertivo tantissimo, andavamo sempre insieme io e te su quella giostra in cui, se si prende il laccio, si ha diritto ad un giro gratis, e quando riuscivamo a prenderlo ero sempre felicissima!
Mangiavamo le graffe con lo zucchero, finquando il signore che le faceva non divenne cliente della banca di mamma, e le confessò che quando ci andavano a finire i muschilli dentro lui continuava ad impastare imperterrito..
La sera andavamo alla Capannina, e io e graziano prendevamo la mignon subito dopo gli sfizietti....marò che bella cosa la Capannina
Dopo la pizza andavamo da Antonio, il nostro gelataio di fiducia, che si era affezionato tanto al mio naso a patatina, e metteva puntualmente i chili sani di Nutella gratis sul mio gelatone...marò marò...Antò t'adoro..
Nei giorni lavorativi, ci venivi a prendere a casa di nonna dopo che eravamo tornati da scuola, lei ci dava sempre la bomboniera e diceva "non glielo dite a papà sennò si arrabbia e dice che io vi faccio fare chiatti!!!"
La mia nonnina che dice che mi devo mantenere in forma e poi mi fa trovare pane e nutella a colazione.....che femmina!*
Ma tu vedevi la panna sulle mie guanciotte rosse, che sfruculiavi sempre con qualche pizzicotto o con qualche carezza...
Però quando eri arrabbiato non erano pizzicotti e carezze..
problemi a lavoro, in famiglia, e tu t'arrabbiavi sempre più facilmente.........e io ci andavo sempre di mezzo.
Graziano non avrebbe retto quello che reggevo io, era troppo piccolo, e il fisico non ce la faceva.
Ti arrabbiavi sempre più frequentemente....e il mio affetto per te si stava trasformando prima in paura, e poi in rabbia.
Paura......
Paura di tornare a casa, di piangere, di chiederti una cosa troppo insistentemente, di far cadere un vaso a terra.....
Rabbia....
Rabbia contro le tue prese di potere, di posizione, quando ti sentivi proprietario di me in quanto mio padre, e quando mi facevi una chiavica per ogni cosa, in ogni punto di vista...mi facevi sentì na merda.
Io andavo nella mia camera dei giocattoli, entravo nella casetta di stoffa e giocavo col didò per distrarmi, allora se mi chiamavi non sentivo...e ti facevo arrabbiare..
Graziano e il didò sono stati i miei unici compagni di gioco quando ero in casa, non volevo far salire gli amichetti quando avevo uno scontro con papà, avevo paura che mi trattasse come non doveva davanti al loro..
anche delle barbie mi ero sfastriata, perché staccavo le gambe e le cosce e non riuscivo a riattaccarle, allora le lasciavo scassate e le davo in pasto a Sbrodolina, che ho ancora, ma non sbrodola più, chissa che l'agg cumbinat pur a chell.
Ogni giorno ci allontanavamo sempre di più, e non ho mai capito perché...perché proprio con me....
allora nacquero i sensi di colpa dato che le risposte non le trovavo, e dato che papà mi dava la colpa di tutto, persino di quando mamma stava male o di quando graziano piangeva. Ma io ero innocente, almeno su queste due cose.
Sensi di colpa, inzio adolescenza, depressione....
Beh, durante quegli anni il panico proprio...non ve ne sto a parlare perché era troppo terribile, e poi perché lui anziché aiutarmi si incazzava ancora di più...
Dopo la "benedetta" separazione, io tornai ad essere felice, e non ti volli vedere più quando mi tirasti i capelli davanti a tutti...
Non ci vedemmo per settimane, mesi,
poi tu chiedesti di parlarmi, e mi dicesti che mi ero meritata ogni cosa che mi era stata fatta, sei sempre stato un orgoglioso del cazzo tu, neanche hai mai ammesso le tue colpe, neanche con mamma....ma mi mancavi, anzi, mi mancava una figura paterna e decisi di riprovare.
Litigammo un'altra volta....
non ci vedemmo per altri due mesi,
venisti a casa a piangere e decisi di riprovare, anche se continuavi a sostenere le tue tesi.
Pochi mesi fa m'e fatt na chiavica n'ata vota
e non ci siamo visti per mesi....
Ti stavo iniziando a dimenticare....
ho lasciato Daniele, e stavo benissimo, uscivo con Fiorella, e stavo benissimo, venni a Napoli ai Kashday, e stavo benissimo..
Stavo benissimo, e non mi andava di ricominciare ad avere anche un minimo motivo di sofferenza..
Un bel giorno, io e Fiorella stavamo guardando qualche vetrina al ritorno dal giro della Rocca, e mentre camminavamo vidi un fisico atletico, sulla quarantina, e quel pò di zella in capa a "uomo vissuto", anzi, stressato..
Papà....
non ci pensai due volte...
con le lacrime agli occhi corsi verso di te e ti abbracciai fortissimo, senza neanche chiamarti, senza dire nulla, volevo solo abbracciarti forte e non pensare..a niente...
esistevamo solo io e te...attorno il nulla...e quell'affetto che rimase chiuso dentro di noi, che voleva uscire dalla gabbia, urlare, piangere, ridere, finalmente ebbe sfogo, uno sfogo fortissimo.
Fiorella tornò a casa, fu delicatissima come sempre, e ci lasciò soli....
Parlammo per due ore, ininterrottamente, prima della nostra vita di quel periodo, poi di quanto fossi dimagrita rispetto a prima, e che dovevo stare attenta a non esagerare a dimagrire troppo in fretta, e che stev buon accussì, quando in passato mi aveva sempre offesa fisicamente..
Tornammo ai vecchi discorsi, ma in modo diverso...
stanchi di litigare, solo pieni di amore...
amore che un padre ha deciso di regalare alla una figlia, e amore che una figlia ha sempre sognato di regalare al padre.....
Ora rifaccio Shiatzu con te, mi sfogo con te, e tu mi trasmetti la tua energia con una semplicità unica, perché stavolta sono pronta ad accoglierla....
e fra le note dei Pink Floyd, con le mani mi fai del bene, finalmente....
Bentornato papà
